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Minori: rafforzare 'reti' per maggiore tutela diritti



24/11/09 - La condizione di fragilità dei minori, i loro diritti e gli interventi che le istituzioni possono attuare per garantirne tutela e protezione. Questi i temi al centro della conferenza "Non fragili. Se tutelati", organizzata dalla presidenza del Consiglio regionale del Lazio in collaborazione con l'assessorato alle Politiche sociali e delle sicurezza, la commissione Lavoro e politiche sociali, Unicef Italia e Garante per l'Infanzia e l'adolescenza.

"Questa giornata non deve essere un semplice anniversario - ha detto il presidente della commissione Lavoro Giuseppe Mariani in apertura dei lavori - ma un momento di riflessione globale su uno degli aspetti fondamentali della crescita civile e morale dell'essere umano: quello della protezione dell'infanzia, che richiede un impegno costante da portare avanti ogni giorno senza esitazioni. Saranno sempre più necessarie azioni integrate che puntino alla prevenzione, che investano sull'educazione e sulla formazione, che promuovano particolari sistemi di controllo sulla reale applicazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia". Anche dal responsabile Unicef Lazio Alfonso De Biasio l'invito alle istituzioni "a vigilare sulla concreta applicazione dei diritti contenuti nella Carta".

"Non dobbiamo limitarci ad iniziative spot - ha aggiunto l'assessore alle Politiche sociali Luigina Di Liegro - ma dobbiamo lavorare per creare un sistema di protezione e tutela dei minori coordinandoci con le istituzioni del territorio e con l'associazionismo. In questo senso ritengo che sia fondamentale la figura del Garante regionale per l'infanzia e auspico che venga approvata al più presto la legge istitutiva del Garante nazionale". Anche il Garante Franco Alvaro ha sottolineato la necessità di creare una rete di azione comune per consentire un monitoraggio delle politiche di settore e un sistema di intervento mirato. "Abbiamo grosse difficoltà - ha affermato - a reperire dati sulla situazione di minori fuori dalla famiglia, così come su affidi e adozioni. Per questo bisogna organizzare un sistema di rilevazione aggiornato e costante, un vero e proprio Piano regionale sull'infanzia".

Secondo il presidente del Tribunale per i minorenni di Roma Melita Cavallo la fragilità dei minori è dovuta principalmente ad un'incapacità delle famiglie di assolvere al tradizionale ruolo educativo. "Le amministrazioni - ha auspicato - dovrebbero lavorare in sinergia con le famiglie e con la scuola per essere di sostegno nella crescita." A tale proposito l'assessore Di Liegro ha ricordato che "negli ultimi tre anni l'assessorato ha investito in un progetto pilota di educazione allo sviluppo dell'emotività che interessa 20 scuole medie superiori del Lazio e mira a dotare insegnanti e genitori di adeguati strumenti per educare ad una dimensione sociale delle relazioni".

Sono state poi sottolineate le misure messe in campo: fondi per 3 mila nuovi posti in asili nido, erogazione di buoni per le famiglie numerose, un fondo per l'integrazione scolastica dei bambini immigrati, un fondo di sostegno per i minori maltrattati e un fondo per gli studenti disabili. Annunciata, infine, l'apertura del nuovo portale per le adozioni (www.lazioadozioni.it) che sarà presentato nelle prossime settimane. Su questo tema è intervenuta Anna Zaralli, responsabile del Gruppo Integrato di Lavoro per le adozioni di Latina, che ha presentato i risultati di un monitoraggio condotto su 64 famiglie della provincia di Latina con figli adottati tra il 1999 e il 2003.

Ha partecipato alla conferenza anche il direttore del Dipartimento tutela delle fragilità della Asl RM/B Maria Irene Sarti, che ha evidenziato in particolare il problema dei bambini da 0 a 3 anni ospiti con le madri detenute nel carcere di Rebibbia.


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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