Ora per ora:
27 Gennaio 2009 - Giorno della memoria
20/01/09 - Roma
Oggi è il Giorno della Memoria.
Più di 60 anni sono passati dall’orrore dell’olocausto, dalla Shoah di tanti poveri innocenti, dallo sterminio degli ebrei.
In questi anni molte cose sono cambiate. Il Mondo è stato investito da grandi trasformazioni e nuove indelebili pagine sono state scritte nella Storia dell’Umanità. Eppure, ancora oggi, è necessario avere Memoria. Memoria di avvenimenti, tragedie e speranze di milioni di vittime, perché la loro presenza, la loro sofferenza, il loro dolore, non può e non deve affievolirsi nei nostri pensieri e nel nostro agire quotidiano. Una Memoria che, sino ad oggi, abbiamo tenuto viva nei principi fondamentali posti alla base del nostro ordinamento, ma che, con il passare degli anni, rischia di attenuarsi. Una Memoria che da alcuni anni va indebolendosi, anche per la scomparsa di molti protagonisti di quelle vicende, che hanno resistito e combattuto per la libertà e la democrazia, e che più di altri hanno saputo mantenere vivo il ricordo di quella dolorosa pagina di guerra, lutti e discriminazioni.
Ma il Giorno della Memoria non deve essere solo un evento commemorativo. Esso deve rappresentare anche, e soprattutto, uno straordinario momento didattico e culturale, capace di essere da monito per il genere umano, con l’obiettivo di conservare la consapevolezza dell’orrore di quell’oscuro periodo della storia d'Europa e del nostro Paese, affinché sia scongiurato, per sempre, il ripetersi di simili eventi.
Un impegno che deve essere rivolto soprattutto verso i giovani, per sensibilizzarli ai temi della Pace, della lotta ai crimini contro l'umanità, al razzismo e ad ogni forma di intolleranza, per trasmettere loro il senso dei valori cardine della nostra democrazia, affinché, sulle basi del passato, possano costruire un mondo migliore.
Il Giorno della Memoria, dunque, deve essere l’occasione per lasciare a casa bandiere, personalismi e particolarismi, ed unirci intorno ai valori fondamentali della Democrazia, per non dimenticare quanti, incolpevoli, hanno perso la vita, non solo per l’appartenenza ad una fede religiosa, ma anche per motivi razziali, sessuali e politici.
L’unico strumento utile a scongiurare il ripetersi di eventi così dolorosi è il dialogo. La via maestra che occorre percorrere per superare le divisioni con il confronto, anche quando le incomprensioni sembrano segnare differenze incolmabili.
Compito delle Istituzioni, quindi, non è solo quello di celebrare questa ricorrenza, ma è, soprattutto, quello di compiere scelte politiche che tengano vivo il ricordo di quel periodo, dimostrando di possedere la capacità di ritrovarsi tutti, forze di maggioranza ed opposizione, uniti contro le sfide più alte, a difesa dei valori più grandi ed irrinunciabili, patrimonio di tutta l’Umanità.
