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Lazio. Over 40, approvata legge reinserimento disoccupati


21/10/09 - Incentivi alle imprese che assumeranno a tempo indeterminato over 40 disoccupati e percorsi mirati di formazione e riqualificazione professionale. Questi gli interventi varati oggi dal Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Bruno Astorre (Pd), che ha approvato, con 35 voti a favore e 4 astenuti, le "Misure a sostegno dell'occupazione e del reinserimento nel mondo del lavoro per coloro che hanno superato quarant'anni d'età", d'iniziativa dei consiglieri Bucci, Celli, Del Balzo, Brancati, Mariani.

"E' una legge che cerca di trovare una soluzione per le persone che sono state espulse dal mondo del lavoro, soprattutto in un momento di crisi come questo", ha dichiarato in Aula Claudio Bucci (Idv), primo firmatario, durante la relazione introduttiva. "E' la prima volta in Italia che si vara un simile provvedimento" , ha sottolineato Bucci. Per l'assessore al Lavoro, Alessandra Tibaldi (Sinistra), il provvedimento "tende a sanare un vulnus fondamentale, a favore di lavoratori cosiddetti anziani espulsi dal mondo del lavoro. Sana un grosso ritardo nei confronti dell'Europa anche sul piano della formazione permanente".

Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), presidente della commissione Lavoro e politiche sociali, ha ricordato all'Aula che "il provvedimento è frutto di un lavoro articolato e complesso nella Commissione dove ha ottenuto l'unanimità. E' una buona iniziativa a favore dei cittadini- ha proseguito Mariani -, con la quale entriamo a gamba tesa in un problema acutizzato dalla crisi. Ci troviamo di fronte a un paradosso: all'interno di una crisi così intensa vogliamo allungare l'età pensionabile, ma non ci preoccupiamo delle persone non più giovanissime che hanno perso il posto di lavoro. Con questa legge cerchiamo di favorire il loro reinserimento nel ciclo produttivo. In una parola: non lasciamo nessuno dietro di noi".

Dal centrodestra si sono levate critiche a un provvedimento che non pensa ai giovani e "servirà solo a fare propaganda ma non servirà a nulla", come ha dichiarato Sandro De Gasperis (FI-Pdl), il quale ha aggiunto: "Noi dobbiamo pensare ai giovani che escono dall'università e non riescono a trovare lavoro, mentre in questa legge si parla soltanto di chi un lavoro lo ha avuto già". Per Antonio Cicchetti (An-Pdl), "non è uno strumento idoneo a fronteggiare la crisi e per gli espulsi dal mondo del lavoro esistono già gli strumenti, come la cassa integrazione e la mobilità". "Il problema - ha proseguito Cicchetti - è quello di creare nuovi posti di lavoro. Con questa legge andiamo ad appesantire il nostro ordinamento senza ottenere alcun risultato". Antonio Luciani (An-Pdl) ha ricordato che le risorse esistenti sono insufficienti: "solo il 3 per cento di coloro che si rivolgono ai centri per l'impiego trovano un lavoro".

Giuseppe Celli (Liberali e riformisti) ha evidenziato i rischi che incombono sulle famiglie degli over 40 rimasti senza lavoro: rischio casa, della pensione, della serenità familiare. "Dobbiamo pensare a quella fascia d'età che ha una sofferenza maggiore - ha detto Celli -scommettendo sul sostegno alle imprese". Antonietta Brancati (Liberali e riformisti) ha evidenziato che in questo momento "sono più le aziende che chiudono che quelle che aprono. Come non possiamo pensare a persone che si trovano fuori dal mercato del lavoro? Come si può parlare di una legge propagandistica? E' invece una legge d'impatto sociale che rappresenta una risposta concreta ai problemi di una fascia sociale in un momento di grande criticità".

Sandro De Gasperis, nell'annunciare il voto di astensione del suo gruppo, ha ribadito il suo punto di vista: "l'obiettivo puramente demagogico e propagandistico, perché non si tiene conto dei giovani e di coloro che a quaranta anni non hanno ancora ottenuto un'occupazione stabile".

Aldo Forte (Udc), dal canto suo, ha notato l'esiguità dello stanziamento previsto, cento mila euro per il 2009. "Mi si dirà che l'anno è finito - ha detto Forte -, quindi non verranno spesi perché prima che si arrivi al regolamento di attuazione si arriverà al nuovo anno. Quindi, mi domando che senso abbia. Se le risorse sono queste, non vale la pena neanche parlarne. Pertanto, ci asteniamo, aspettando la finanziaria per vedere quante risorse volete mettere in campo per il prossimo anno".

Claudio Moscardelli (Pd) ha ricordato che la Giunta ha sessanta giorni di tempo per approvare il regolamento d'attuazione della legge, "quindi è inutile in questa fase parlare di risorse", ma ha voluto ricordare il pacchetto anticrisi messo in campo con la finanziaria 2009, il piano casa e la legge sul reddito minimo garantito. "Il senso di questa legge - ha detto Moscardelli - è che per noi le politiche del welfare sono un fattore di sviluppo".

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