menù principale per la navigazione

  1. menù argomenti correlati
  2. contenuto della pagina
  3. servizi

Ora per ora:

ferma lo scorrimentomostra tutte le notizie

IV - Agricoltura


Ok da commissione Agricoltura a indirizzi piani faunistico venatori

Foto di capitannikk2007 23/07/09 - Via libera dalla commissione Agricoltura del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Mario Perilli (Pd), agli indirizzi regionali per l'elaborazione dei piani faunistici venatori provinciali. Il parere favorevole, votato a maggioranza e con osservazioni, è stato dato ad uno schema di deliberazione di Giunta regionale, proposta dall'assessore Daniela Valentini, che interviene per affrontare le modifiche dell'assetto territoriale e della consistenza della popolazione della fauna selvatica intervenute dal 1998, data del precedente piano faunistico venatorio, ad oggi.
"E' una delibera - ha osservato Perilli - che è stata costruita con un'ampia concertazione tra mondo agricolo, venatorio e ambientalista. Questi indirizzi rappresentano un punto di equilibrio importante che le Province aspettavano". Dai banchi dell'opposizione il consigliere Pietro di Paolo (An-PdL), autore di alcune osservazioni, ha fatto appello perché quanto viene deciso a livello regionale abbia una maggiore obbligatorietà in maniera uniforme per tutte le amministrazioni provinciali.
L'iter prevede, dopo l'espressione dei pareri delle commissioni competenti, che la delibera sia approvata definitivamente dalla Giunta e quindi tocchi alle Province la redazione dei singoli piani, destinati a far da base per quello regionale. Gli indirizzi sui quali si è espressa oggi la commissione Agricoltura sono frutto di un gruppo di lavoro del quale hanno fatto parte, tra gli altri, l'Istituto nazionale fauna selvatica, "La Sapienza", l'università Roma Tre, quella della Tuscia, oltre a professionalità indicate da Province, Ambiti territoriali di caccia e associazionismo (agricolo, ambientalista e venatorio).
Uno dei punti "chiave" del lavoro preparatorio degli indirizzi - come hanno riferito, durante la seduta, gli uffici dell'assessorato Agricoltura - è stato la definizione della superficie agro silvo pastorale (Sasp) che a livello regionale risulta di 1.564.220,30 ettari. Una cifra apparentemente maggiore rispetto a quella del 1996, ma per la cui determinazione sono stati utilizzati strumenti di analisi territoriale di maggior "risoluzione" rispetto al passato. Le Province, però, in sede di redazione dei piani potranno verificare di questi dati e proporre, in maniera documentata, variazioni nella quantificazione e dislocazione della Sasp provinciale.
Negli indirizzi figurano, poi, anche le linee guida per la gestione dell'utilizzo a fini faunistico ambientali dei fondi del Piano di sviluppo rurale (Psr), dei danni ed il controllo della fauna selvatica, della caccia di selezione degli ungulati e delle indicazioni per attenuare l'eventuale impatto dell'attività venatoria nei siti della rete Natura 2000.
Erano presenti i consiglieri Nicola Palombi (FI - PdL), Claudio Moscardelli (Pd), Giuseppe Parroncini (Pd), Enrico Fontana (Sinistra e Libertà) e Ivano Peduzzi (Prc).




torna al menù