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IV - Agricoltura

Riforme degli usi civici: le proposte che saranno al vaglio della Commissione

La riforma degli usi civici sarà oggetto delle prossime sedute della commissione Agricoltura: quattro le proposte sul tappeto, tutte di iniziativa consiliare, che saranno successivamente all'esame di altre commissioni consiliari. La prima proposta dal punto di vista cronologico è quella presentata dai consiglieri Filiberto Zaratti (assessore all'Ambiente) e Giuseppe Mariani entrambi del gruppo dei Verdi; si tratta della numero 39 del 28 settembre 2005. Vengono poi in ordine di tempo la proposta numero 229 firmata dal consigliere Enrico Fontana, capogruppo dei Verdi, che porta la data del 16 gennaio del 2007. Quindi viene la proposta di legge del consigliere Domenico Di Resta (Pd), la numero 378 del 30 aprile 2008, e ultima in ordine di tempo quella del consigliere Ivano Peduzzi (Prc), la numero 464 del 9 marzo 2009.

Gli usi civici (per esempio il pascolo, l'agricoltura, la raccolta di legna) sono diritti esistenti da secoli su terreni di proprietà collettiva spesso diventati nel tempo di grande valore paesaggistico: per questo una sentenza della Corte costituzionale ha ribadito che la materia è di potestà legislativa esclusiva dello Stato. La legge regionale 6 del gennaio 2005, si legge nella relazione allegata alla legge proposta dai consiglieri Zaratti e Mariani, "è intervenuta sconvolgendo le precedenti norme ed identificando nei territori sottoposti a tali vincoli una esclusiva attribuzione economica per i possessori a qualunque titolo". La riforma proposta dunque, intende intende porre rimedio a quelle che sono definite "iniquità", visto che sono state introdotte procedure semplificate per l'alienazione ed è stata permessa "la svendita dei terreni da alienare".

Le stesse finalità sono ricordate nella relazione della proposta di legge firmata dal consigliere Fontana: "Si tratta di una iniziativa legislativa (la legge 6 del 2005, ndr.) che ha esaltato gli interessi privati danneggiando la fruizione pubblica di un bene pubblico". Anche in questo caso la proposta ha come obiettivo di "porre rimedio all'iniquità generatesi con la 6/2005 e ripristinare un importante principio di tutela e valorizzazione dei nostri territori pubblici".

La proposta di legge firmata dal consigliere Di Resta riguarda una aspetto particolare della questione. Si tratta dei casi in cui acquirenti di terreni con contratto regolarmente registrato vedono sopravvenire un accertamento dell'appartenenza al demanio civico. Le leggi regionali precedenti la riforma del 2005 prevedevano per l'alienazione di terreni di demanio civico su cui è stato costruito, la possibilità di una riduzione del prezzo di alienazioni nelle sitauzioni di particolari esigenze abitative e nel caso di abitazione abusiva destinata a prima abitazione. La riforma del 2005 non fa riferimento alle agevolazioni previste dalle precedenti leggi regionali ed è questo il punto su cui la proposta interviene.

Da ultimo la proposta Peduzzi, il quale constata nella relazione illustrativa che "l'attuale legge regionale n. 1/86, così come modificata dalla legge regionale n. 6/05, introduce palesi elementi di incostituzionalità e contradditorietà, che rendono equivoco ogni suo intervento". Una normativa, secondo il proponente, sulla quale "sussiste il dubbio produca atti illegittimi ed arbitrari, quando non del tutto falsi, sui quali la Corte dei Conti, prima o poi, sarà costretta a pronunciarsi". Questa proposta di legge vuol quindi cogliere l'opportunità, considerata importante e non rimandabile, di dare agli enti locali, alle università agrarie, uno strumento legislativo adeguato e - soprattutto - capace di dare certezze.


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