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V - Ambiente e cooperazione tra i popoli

La Tenuta dei Massimi estesa all'Infernaccio

Si allontana la prospettiva di un centro di rottamazione “incastrato” all’interno della Riserva naturale della Tenuta dei Massimi di Roma. La zona compresa tra Valle Bufalina e il Casale dell’Infernaccio è stata infatti inclusa all’interno dell'area protetta. A prevederlo è la proposta di deliberazione consiliare per l'approvazione del piano della riserva che ha ottenuto il via libera dalla commissione Ambiente, presieduta da Claudio Bucci (Idv). La modifica è frutto di un emendamento proposto, nel corso della seduta del  20 gennaio 2009 dallo stesso assessore all’Ambiente Filiberto Zaratti (Verdi) che ha giudicato la destinazione a funzioni di tipo industriale “un danno grave, dal punto di vista naturalistico e urbanistico, perché rappresenta un 'polmone' verde in una zona fortemente urbanizzata”.

Si tratta infatti di un tunnel che si infila nella Tenuta dei Massimi per diversi ettari. Ai tempi della localizzazione del “rottamatore”, nel 1997, le condizioni erano diverse,  come hanno riferito alla commissione ambiente gli amministratori del XV Municipio nel quale ricade la zona interessata dalla proposta. Oggi da una parte sorge un quartiere con trecento famiglie e dall’altra la riserva. Sin dal febbraio 2002 – con una memoria di Giunta municipale ripresa nel 2003 dal consiglio municipale – era stato chiesto, senza successo, fosse incluso nell'area protetta.

Il 3 dicembre 2008 il Consiglio regionale aveva approvato una mozione – primo firmatario il consigliere Giovanni Carapella (Pd ) –  con la quale esprimeva parere negativo sulla realizzazione del rottamatore, chiedendo l'immediata sospensione dei lavori già in essere. La mozione, inoltre, impegnava il presidente della Regione perché in sede di discussione del Piano regionale dei Parchi si preveda l'ampliamento dell’area protetta. Veniva richiesta a Marrazzo di esercitare “la propria iniziativa politica nei confronti del Sindaco di Roma affinché di concerto con XV Municipio individui un'area alternativa per la collocazione degli impianti di autodemolizione e rottamazione”.

La proposta di deliberazione è ora inserita nell’ordine del giorno del Consiglio regionale per essere trattata in una delle prossime sedute. Il piano, già adottato dalla Giunta sulla base di una proposta dell'ente di gestione Roma Natura, a norma della legge 29 del 1997 ha il potere di prevedere la perimetrazione definitiva dell’area protetta, le destinazioni d’uso, i diversi gradi e tipi di accessibilità, i sistemi di attrezzature e servizi, gli indirizzi ed i criteri per gli interventi sulla flora, sulla fauna, sui paesaggi, sui beni naturali e culturali.

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