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Ptpr, le dichiarazioni di voto

Le posizioni dei gruppi consiliari espresse prima della votazione conclusiva.

Risorse idriche.21/04/2021
Il primo a intervenire in sede di dichiarazione di voto sul Piano territoriale paesistico regionale è stato Fabrizio Ghera (FdI): “Oggi abbiamo toccato il fondo dal punto di vista democratico in quest'Aula. Ci è stato impedito di migliorare il testo. Decine di nostri emendamenti sono stati respinti senza nemmeno dare una motivazione. Non c'è un esponente delle categorie interessate che sia soddisfatto di questo testo”.

Voto contrario annunciato anche da Orlando Tripodi (Lega) che ha parlato di uno strumento che “affossa il mondo agricolo, non prende in considerazione l'ecobonus 110, blocca il mondo del turismo: uno strumento che è l'esatto contrario di quello che serviva”.

“Il mio gruppo non ha presentato emendamenti – ha spiegato Giuseppe Simeone (FI) – non perché fossimo d'accordo, ma per farvi comprendere la farsa che si stava giocando. I cittadini di questa Regione attendono questo atto dal 1998. I cittadini, presentando 25mila osservazioni, hanno già detto no a questo piano”.

Di avviso opposto Gaia Pernarella (M5s) che ha parlato di “giubilo nel parlare di questo Ptpr” e di “pericolo sventato per il nostro territorio. La maggioranza ha preso una decisione chiara e ha avuto il coraggio di portarla avanti malgrado le pressioni. Il Ptpr è una norma di tutela, non di sviluppo. Approviamo un Piano chiaro che dà finalmente certezze al territorio”. Soddisfatto anche Marco Cacciatore (gruppo misto) secondo il quale “approviamo un atto che preserva e valorizza il nostro territorio. Non è un Ptpr perfetto, ma era necessario per dare regole chiare. Da oggi si può ripartire con uno sviluppo nel rispetto del paesaggio”.

Secondo Enrico Panunzi (Pd) si “tratta di uno strumento complesso, sono trascorsi 20 mesi da quando abbiamo votato il Ptpr per la prima volta, ora siamo alla seconda: per troppo tempo abbiamo lasciato questo tema irrisolto. Abbiamo provato a portare avanti le istanze arrivate dal Consiglio, siamo andati a uno scontro giurisdizionale con il governo, ma quando la Corte costituzionale fa una sentenza, bisogna ottemperare. Non c'è sudditanza, abbiamo fatto una scelta: quella di dare certezze ai cittadini”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa