WHISTLEBLOWING

INFORMAZIONI GENERALI

Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023 – 2025 del Consiglio regionale, adottato con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza 25 gennaio 2023, n. U00001 illustra le tutele previste dalla legge per il soggetto che, nell’interesse dell’integrità della Pubblica Amministrazione, segnali al Responsabile per la Prevenzione della corruzione e per la Trasparenza (RPCT), all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), o denunci all’autorità giudiziaria ordinaria o contabile condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, nonché la procedura di gestione, nel Consiglio regionale del Lazio, delle predette segnalazioni.

La tutela è estesa, a seguito della legge  30 novembre 2017, n. 179 (Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato) non solo ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche ma anche ai dipendenti degli enti pubblici economici, degli enti di diritto privato sottoposti a controllo pubblico, ai lavoratori e collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’amministrazione pubblica.

L’obiettivo  è chiaramente quello di evitare che si ometta di effettuare una segnalazione inerente reati contro la P.A. o fatti che potrebbe dar luogo ad ipotesi di responsabilità per danno erariale, per il timore di conseguenze pregiudizievoli.

A seguito della segnalazione, infatti, il segnalante non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro. Il segnalante licenziato ha diritto a essere reintegrato nel posto di lavoro e al risarcimento del danno.

Le eventuali misure discriminatorie sono segnalate all’ANAC e al Dipartimento della Funzione pubblica dall’interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nell’Amministrazione.

Sono previste, in particolare, consistenti sanzioni amministrative nei confronti dei responsabili degli atti discriminatori ed è a carico dell’Amministrazione dimostrare che le misure in questione non siano da ricondursi alla segnalazione effettuata dal dipendente.

Per la ricezione e la gestione della segnalazione del whistleblower il Consiglio regionale si è dotato di una piattaforma informatica (https://crlwhistleblowing.regione.lazio.it/ )  che garantisce gli adeguati standard di sicurezza, tenendo conto delle indicazioni di cui alla deliberazione dell’ANAC 9 giugno 2021, n. 469 (Linee guida in materia di tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza in ragione di un rapporto di lavoro, ai sensi dell’art. 54-bis, del d.lgs. 165/2001 (c.d. whistleblowing)).

E’ bene evidenziare che per i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio che hanno un obbligo di denuncia, in virtù di quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 331 c.p.p. e degli artt. 361 e 362 c.p., la segnalazione di cui all’art. 54-bis indirizzata al RPCT o ad ANAC non sostituisce, laddove ne ricorrano i presupposti, quella all’Autorità giudiziaria.

Qualora la segnalazione riguardi il RPCT, il segnalante può inviare la segnalazione direttamente all’ANAC (le indicazioni operative per la registrazione al sistema dedicato nonché i termini e le regole tecniche per la trasmissione della segnalazione all’ANAC sono reperibili sul sito: www.anticorruzione.it) ovvero alle altre Autorità competenti, secondo quanto previsto dalla legge.

Resta ferma la personale responsabilità penale e/o disciplinare del segnalante nei casi di utilizzazione impropria o strumentale dell’istituto oggetto della presente comunicazione

Pagina aggiornata il: 14/07/2023