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Consiglio straordinario su investimenti, rimodulazione fondi europei e misure emergenza Covid-19

Zingaretti: “Fase costituente del Lazio, presupposti positivi dopo accordo europeo su Recovery Fund”.
Foto di Bruno Ponzani.27/07/2020
Il Consiglio regionale del Lazio si è riunito oggi per una seduta straordinaria su “Investimenti strutturali, piano rimodulazione fondi europei e misure emergenza Covid-19 per contenimento del contagio”, richiesta dal presidente del gruppo Lazio 2018, Stefano Parisi. Dopo aver chiesto all’Aula di osservare un minuto di silenzio per la morte dell’ex consigliere regionale Giulio Maceratini, il presidente Mauro Buschini ha dato la parola a Nicola Zingaretti, presidente della Regione, per la sua relazione introduttiva.

“Siamo di fronte all’apertura di una fase che potrebbe definirsi quasi costituente del Lazio, che dobbiamo costruire con un confronto aperto, concreto e leale sulle azioni che dovremo intraprendere nei prossimi mesi”; ha esordito Zingaretti. “Ci sono presupposti molto positivi –ha proseguito – e penso a tre fatti accaduti proprio negli ultimi giorni: il risultato positivo dell’Italia e dell’Europa sulla scelta del Recovery Fund; l’esito dell’ultimo tavolo tecnico con i Ministeri affiancanti sul tema della sanità che ha confermato la fine della stagione del commissariamento; lo sblocco finalmente delle grandi infrastrutture del Lazio”. Zingaretti ha poi elencato le misure di contenimento della pandemia sull’economia e sul tessuto produttivo del Lazio adottate dalla Giunta: i 700 milioni di euro di “Regione Vicina”; i 21 milioni sul “Buono spesa”; i 43 milioni ai “Bonus affitti”; i 20 milioni investiti negli asili nido; i 24 milioni di assegni da 600 euro; il bando “Nessuno Escluso”; gli 800 milioni per la liquidità messa in circolazione per le imprese; il bando “Pronto Cassa”; infine, ha citato anche l’accordo con la Banca europea per gli investimenti “per distribuire altri 200 milioni di euro” e quello con il Ministero della ricerca che “ha attivato i bandi già aperti per altri 30 milioni”. Il presidente della Regione ha quindi proposto al Consiglio di “tenere una sessione o plenaria o in Commissione per avviare un monitoraggio degli effetti di queste misure nel tessuto economico regionale, uno studio che potremmo anche affidare a un attore terzo, a una università, per avere un’assoluta neutralità del giudizio”. Il presidente della Regione ha poi indicato le azioni da intraprendere subito: “Sconfiggere il virus e costruire una nuova sanità, anche attraverso la prosecuzione dei test sierologici e il vaccino influenzale; far ripartire il Lazio significa ricostruendo una rete a sistema delle grandi infrastrutture regionali; l’orizzonte europeo per lo sviluppo del Lazio: l’idea di fondo è sempre la stessa: non attendere che arrivino le risorse europee, ma indirizzare le risorse europee dentro un comune progetto di sviluppo”, ha detto.

Il dibattito

Dopo la relazione di Zingaretti si è svolto un dibattito al quale hanno partecipato numerosi consiglieri, a cominciare dal richiedente la seduta straordinaria, Stefano Parisi. “Voglio ringraziare il presidente per il quadro complessivo che ha voluto dare della situazione. Credo che ci fosse bisogno in questo momento di una riflessione approfondita e pacata su quello che sta succedendo nella nostra regione, che poi ovviamente è una ricaduta di quello che sta succedendo nel Paese”, ha esordito. “Viviamo un momento abbastanza singolare: c’è grande entusiasmo, quasi euforia, da parte della maggioranza che oggi governa il Paese per un’inedita straordinaria disponibilità di denari e una straordinaria disponibilità di leve di potere, mentre dall’altra parte c’è un’oggettiva difficilissima situazione per gli italiani, ancora alle prese con rischi di contagi e una crisi economica prevista che non ha pari nella storia moderna”. Con riferimento al Recovery Fund, Parisi ha detto che “ogni euro di debito che utilizzeremo in Italia deve servire a far crescere l’economia. Non possiamo spendere soldi per abbassare le tasse, non possiamo usare il debito per spesa corrente. Si abbassano le tasse quando saremo in grado di abbassare i costi dell’Amministrazione Pubblica. Bisogna abolire il Codice degli appalti e sostituirlo con i Regolamenti comunitari, come ha fatto gran parte dei Paesi europei. Bisogna abolire l’abuso di ufficio. Bisogna fare cose concrete”.

Laura Corrotti (Lega) ha criticato Zingaretti sul modus operandi. “Ci troviamo a discutere di una riprogrammazione già decisa a tavolino da un’Amministrazione che ha esautorato completamente il Consiglio regionale delle sue prerogative costituzionali, modificando un atto arbitrariamente, senza interpellare né informare preventivamente l’Assemblea legislativa. Pensare di cambiare la destinazione di 646,2 milioni di euro di risorse europee ancora libere con una deliberazione di Giunta regionale che prende atto dell’accordo con il Ministero vuol dire assolutamente mortificare questo stesso organismo”, ha detto Corrotti, la quale alla fine del suo intervento ha aggiunto: “Proporrei di fare a meno dei proclami e delle conferenze stampa e, magari, di concentrarci più sulle promesse fatte e ancora non mantenute, dando risposta a milioni di cittadini italiani che da mesi attendono la cassa integrazione e non hanno ricevuto ancora nulla”. Anche Davide Barillari (Gruppo Misto) è stato molto critico nei confronti di Zingaretti: “Lei ha parlato principalmente e per mezz’ora di Recovery Fund, di MES, di questioni nazionali – ha detto – non percependo il fatto che qui siamo in Consiglio regionale e deve fare una relazione sulle attività che ha in programma la Giunta da qui ai prossimi mesi. In realtà, lei ha questo atteggiamento che continua a esautorare il Consiglio regionale. Sfrutta questi Consigli straordinari per fare propaganda politica e dire cosa la Giunta ha già deciso di fare. Questo, invece, è il luogo che dovrebbe dare indicazioni alla Giunta”. Giuseppe Simeone (Forza Italia) ha esortato l’Aula e la Giunta a “definire un modello di sviluppo nella sanità, perché oggi ci troviamo di fronte al modello del 2007, impoverito dai tagli che in questi dodici anni il Piano di rientro ci ha imposto di fare”.

Per il gruppo Fratelli d’Italia sono intervenuti tutti i consiglieri. Sergio Pirozzi ha sintetizzato la proposta del suo gruppo di “destinare una parte delle risorse europee alle aree interne della Regione Lazio, per la riduzione del divario della digitalizzazione, per misure che vadano a colmare il gap sulle infrastrutture”. Massimiliano Maselli ha criticato Zingaretti per “gli annunci” e per le nomine: “Da quando lei è stato nominato, tutte le nomine le sta facendo lei, solamente lei e la sua maggioranza. L’opposizione lei non sa cosa sia. Il controllo ci dovrebbe essere in queste aziende, e non c’è. Anche nel Collegio dei revisori dei conti non c’è nessuna nomina da parte dell’opposizione”. Altre critiche alla Giunta sono arrivate anche da Fabrizio Ghera: “L’ottimismo che abbiamo ascoltato negli interventi della maggioranza e anche dello stesso presidente Zingaretti purtroppo, nei fatti, non è stato sempre mantenuto – ha detto – abbiamo l’evidenza che alcuni settori del tessuto sociale, commerciale e territoriale della nostra Regione sono stati abbandonati”. Antonello Aurigemma ha rivendicato il ruolo del Consiglio e delle minoranze: “Abbiamo necessità di confrontarci all’interno dei luoghi preposti. Non possiamo ridurre quest’Aula consiliare a una sorta di lettura di comunicati che leggiamo con largo anticipo rispetto a quelle che sono le previsioni. Noi vogliamo provare a dare il nostro contributo di idee. Poi il contributo può essere accettato o meno dalla maggioranza, però guai se non riusciamo a dare neanche quel contributo”. Giancarlo Righini ha ricordato che “il presidente Zingaretti governa questa Regione da sette anni e mezzo e credo che il risultato sul tema infrastrutture e innovazione assolutamente negativo. Erano previste grandi opere in materia di collegamenti stradali, sono state elencate: non ce n’è traccia, non ce n’è notizia”. Infine, Chiara Colosimo ha parlato di inclusione e di tutela delle persone con disabilità in vista della riapertura delle scuole.

Per il Movimento 5 stelle, Roberta Lombardi (M5s) ha incentrato il suo intervento sul recente accordo europeo: “Il Recovery Fund, ovvero il fondo da 750 miliardi di euro finanziati con l’emissione di titoli pubblici comunitari, avrà purtroppo una durata limitata nel tempo. Come sapete, vi è l’obbligo da parte degli Stati membri di impegnare tali ingenti somme il 31 dicembre 2023, con la loro effettiva spesa entro il 31 dicembre 2026. Dopodiché, non si emetteranno più titoli pubblici comunitari. Ma per la prima volta saranno emessi nel mercato titoli pubblici europei, di cui la fetta più rilevante spetterà al nostro Paese: 209 miliardi”. Lombardi ha quindi auspicato un uso oculato delle risorse, criticando gli esempi del passato: “Non si vuole ammettere la vostra cronica incapacità a saper usare questi finanziamenti, a tagliare sprechi e privilegi (vedi i vitalizi), a combattere l’evasione fiscale e la corruzione, che ci costano, quelli sì, centinaia di migliaia di euro l’anno, e a modernizzare un Paese bloccandolo tra veti, lobby e intere rendite di posizione. Questa è la verità”. Valentina Corrado ha parlato di infrastrutture e di controllo sugli appalti per evitare infiltrazioni, mentre sul tema delle imprese ha detto che “è necessario rafforzare gli investimenti a sostegno delle realtà produttive industriali che investono in beni strumentali, innovativi e sostenibili, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, che migliorano la capacità di ricerca e innovazione regionale”. Silvia Blasi ha invece approfondito le tematiche dell’ambiente e della sostenibilità: “Si parla tanto di Green Deal – ha detto – ma dobbiamo smetterla di vederla come una parola vuota, una frase vuota. La svolta verde va declinata e attualizzata in tutte le azioni da progettare e cantierizzare nella nostra regione. L’Europa pone degli obiettivi ambiziosi al 2050, con una tabella di marcia netta e addirittura con una legge europea sul clima, che non è solo un impegno politico. Ci saranno degli obblighi giuridici da realizzare”.

Per la maggioranza sono intervenuti tre consiglieri. Eugenio Patanè (Pd) si è soffermato sul tema degli investimenti “come l’unica leva possibile per uscire da una situazione di difficoltà” e ha auspicato misure per semplificare le procedure che “portano dalla fase della progettazione a quella del cantiere”. Daniele Ognibene (LeU) ha invece puntato sulla programmazione europea (“dobbiamo cercare di essere maggiormente in linea per fare in modo che tutti i fondi, diretti e indiretti, possano essere gestiti al meglio”) e sul lavoro (“quello che dà dignità alle persone non è semplicemente uno stipendio, ma che quello stipendio sia frutto di un lavoro”). Marietta Tidei (Gruppo Misto) ha detto che “la Regione Lazio, in questa fase emergenziale, ha risposto in maniera pronta su tanti fronti, da quello sanitario, dove ritengo che il nostro sistema sanitario regionale abbia retto e abbia dato una risposta pronta nella difficoltà enorme nella quale chiaramente si è trovato in tutto il Paese, a quello economico”.

La replica di Zingaretti

Dopo il dibattito, Nicola Zingaretti ha preso la parola per ringraziare tutti i consiglieri e per “chiarire e non replicare”, ha precisato, alcune questioni emerse dal dibattito. “Il Lazio ha riaperto grazie al sistema sanitario regionale, grazie alle azioni di contenimento, grazie a un atteggiamento responsabile dei cittadini – ha detto – non è vero che il Covid è stato fermato grazie alla fortuna. Abbiamo fermato questa prima drammatica ondata. Questo è il presupposto indispensabile per parlare di qualsiasi prospettiva di crescita, di lavoro, di futuro per le nuove generazioni, per riaprire le scuole. Per questo non è banale che la Regione Lazio, prima delle scelte del Governo nazionale, ha deciso la campagna dei test sierologici collegati al tampone, che continueremo tutta l’estate e anche nella ripresa di settembre, così come le misure sanitarie importanti: 2,5 milioni di vaccini antinfluenzali”. Poi Zingaretti ha indicato le linee che la Regione intende perseguire: “Oggi si apre una fase straordinariamente delicata, perché noi avremo all’inizio del settennato 6 miliardi di nuova programmazione, il lavoro sul ricalcolo della vecchia programmazione, l’attuazione e l’arrivo sui territori dei soldi delle opere pubbliche e quello che deve arrivare nel Lazio del pacchetto Next Generation Recovery Plan e del MES in termini sanitari. Per questo motivo, ovviamente, la maggioranza è disponibile a fare una discussione non solo dentro il Consiglio ma anche fuori sotto la guida del Consiglio stesso, una sorta di Stati generali del Lazio, dove veramente, preparandolo insieme, noi apriamo un confronto con i territori, i Sindaci, gli imprenditori, i grandi player nazionali che stanno tutti qui”.

Ordini del giorno

Prima di chiudere la seduta, il presidente Buschini ha dato lettura e messo al voto quattro ordini del giorno, di cui tre sono stati approvati e uno respinto. Il primo atto di indirizzo accolto è a firma Movimento 5 stelle e impegna presidente e Giunta su vari punti, tra cui, “rafforzare gli investimenti regionali a sostegno delle imprese del Lazio che investono in beni strumentali innovativi e sostenibili, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, migliorando in tal modo la capacità di ricerca e innovazione regionale”. Anche il secondo ordine del giorno approvato è a firma 5 stelle e impegna la Giunta regionale, tra l’altro, a “presentare al Consiglio regionale entro tre mesi dall’approvazione del presente atto di indirizzo il Piano regionale di rilancio e resilienza per la sostenibilità ambientale, la digitalizzazione e la modernizzazione della Pubblica amministrazione per il contenimento del contagio Covid-19 e il sostegno economico dei settori colpiti ai fini della sua approvazione”.

Approvato anche un ordine del giorno sottoscritto da una decina di gruppi consiliari che impegna la Giunta regionale “ad agire sulla base degli atti di indirizzo del Consiglio nella definizione dei Piani di intervento relativi all’utilizzo di risorse derivanti dalla riprogrammazione dei fondi strutturali europei 2014-2020 ancora non impiegati, allo sblocco delle opere già finanziarie reso possibile dal recente DL 16 luglio 2020, n. 76, e da risorse messe a disposizione dall’Unione europea. A tal fine, la IV Commissione, di volta in volta, congiuntamente alle commissioni competenti per materia, predispone, attraverso un confronto permanente con la Giunta, le linee di indirizzo da sottoporre al Consiglio per la loro approvazione, da effettuare entro il mese di settembre”.

Respinto invece un ordine del giorno presentato dal gruppo Fratelli d’Italia. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa