Consultori. Riforma, presto parere da Consulta femminile

CONSULTORI. RIFORMA, PRESTO PARERE DA CONSULTA FEMMINILE
La presidente Persichetti: "Restano dubbi su alcune questioni fondamentali. Sottoporremo a un attento esame anche tutta la normativa in materia".
"Restano dei dubbi su alcune questioni fondamentali, quali la prevenzione e la salute della donna, nonché il sostegno ad un'importante realtà sociale come quelle delle persone che scelgono stili di vita diversi dal matrimonio e le donne sole. Entro venti giorni la Consulta femminile del Lazio esprimerà il proprio parere in merito, dopo un'attenta valutazione della normativa nazionale e regionale esistente e della proposta". Questo il commento della presidente della Consulta femminile regionale per le pari opportunità Donatina Persichetti sulla proposta di legge Tarzia per la riforma dei consultori familiari. La Consulta femminile regionale del Lazio, organismo statutario della Regione, è chiamata ad esprimere il proprio parere sulla PL 52 di riforma dei consultori familiari, attualmente all'ordine del giorno della IX Commissione consiliare Politiche sociali. Ieri la Consulta si è riunita per un'assemblea aperta agli operatori dei consultori e ai soggetti istituzionali che si occupano della materia in Regione. "Resta da capire ancora quale copertura finanziaria preveda la proposta di legge Tarzia per i cambiamenti che vuole apportare e quali siano i rapporti tra il sanitario e il sociale - ha proseguito la presidente Persichetti, la quale ha sottolineato l'importanza di affrontare la questione maternità tenendo presente anche gli ostacoli di natura economica, lavoro e servizi alle donne che spesso la ostacolano. "La vera tutela della maternità e della famiglia si ottiene con servizi di supporto e con il lavoro, assicurando la qualità della vita", ha concluso la presidente della Consulta femminile.
Nel corso dell'assemblea sono intervenuti anche alcuni consiglieri regionali, tra la prima firmataria del provvedimento Olimpia Tarzia (Lista Polverini). "E' una legge per rendere libere le donne di accogliere la vita", ha dichiarato Olimpia Tarzia, per la quale è necessario rilanciare il valore sociale della maternità attraverso "un impegno delle istituzioni in questa direzione". Di segno diverso l'intervento di Giulia Rodano (Idv): "La verità - ha detto Rodano - è che i consultori del Lazio funzionano, ma hanno bisogno di strutture e finanziamenti. Con la nuova proposta il centrodestra punta a modificare l'impianto della Legge 194. La proposta vorrebbe istituire mirabolanti sostegni economici in cambio della rinuncia all'aborto. Ma di queste risorse non c'è traccia nel bilancio della Regione Lazio che, peraltro, ha già visto un taglio di 1,5 milioni di euro nel finanziamento dei consultori pubblici". La consigliera Annamaria Tedeschi (Idv) ha voluto stigmatizzare il lessico del provvedimento, a suo parere "inquietante" in diversi passaggi. Tedeschi ha citato come come esempio il secondo comma dell'articolo 13, che recita: "il primo procedimento per l'interruzione della gravidanza si chiude con il consenso o dissenso informato della donna - risultante da apposita verbalizzazione". "E' un linguaggio che mi ricorda gli ambienti dei delle questure e dei commissariati", ha detto la consigliera dell'Italia dei Valori.

Per il vicepresidente della IX Commissione Lavoro e politiche sociali Tonino d'Annibale (Pd), in un momento di crisi economica come quello attuale è inopportuno discutere di un provvedimento che dovrebbe essere esaminato con molta calma. "In commissione ho tentato di lanciare un messaggio ¬- ha detto d'Annibale - Anziché affrontare temi che dividono, noi dobbiamo aggredire i temi che riguardano l'occupazione".
Anche la consigliera Isabella Rauti (Pdl) è intervenuta in qualità di membro della IX Commissione consiliare. Rauti ha manifestato apprezzamento per il metodo adottato dalla Commissione presieduta da Maurizio Perazzolo (Lista Polverini) che ha programmato una serie di audizioni sulla proposta di riforma dei consultori. "Il meccanismo delle audizioni è utile - ha dichiarato Rauti - e questa proposta di legge ha il merito di aver riaperto un dibattito chiuso da troppo tempo". La consigliera Rauti, che ha sottoscritto la proposta di legge della Tarzia, si è detta convinta della necessità di rivedere e riconsiderare tutto ciò che è datato nella normativa in materia di consultori e interruzione della gravidanza. "E' chiaro che questa legge è portatrice di una visione della vita e del mondo" - ha detto Rauti - ma a me interessano soprattutto quegli aspetti oggettivi che risentono dei cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni".