Convegno Consulta. Promuovere una sanità rispettosa della dignità e della differenza di genere

Riportare la persona al centro del percorso di cura, dalla prevenzione all'accoglienza, promuovendo una cultura rispettosa della dignità dell'individuo e, con essa, della differenza di genere in modo da poter effettivamente garantire il diritto alla salute che la nostra Costituzione sancisce e tutela.
Questo il tema centrale che ha animato il convegno "La sanità e il rispetto della persona: le criticità femminili", organizzato questa mattina al Senato dalla Consulta Femminile regionale per le Pari Opportunità del Lazio.
Dal confronto con i legislatori, è emersa la necessità di sollecitare le istituzioni ad intervenire per adeguare il sistema sanitario ai nuovi bisogni e contemporaneamente a sostenere l'avanzamento della ricerca in campo medico, con una particolare attenzione alla biodiversità e alla diversa risposta alle patologie e alle cure farmacologiche di uomini e donne.
Prevenire e tutelare la salute delle donne, che insieme al ruolo di generatrici conservano ancora, in larga parte, quello di responsabili della salute dell'intero nucleo familiare, significa, pertanto, contribuire in maniera incisiva al benessere della collettività.
Tre gli ambiti prioritari di azione individuati per realizzare un sistema sanitario più attento alle esigenze femminili: la prevenzione, da promuovere sia con interventi mirati a favore del servizio materno infantile che di quello dedicato alle malattie degenerative femminili, nonché rafforzando il ruolo e le competenze dei consultori familiari quale luogo privilegiato per la salute della donna; l'adeguamento delle prestazioni sanitarie stabilendo un rapporto di alleanza terapeutica fra gli operatori e i pazienti che consenta un approccio polidisciplinare alle problematiche di salute della persona; l'introduzione della medicina di genere all'interno delle strutture sanitarie presenti sul territorio da incentivare attraverso l'attribuzione di una certificazione ad hoc (bollino rosa).
"Alla luce di quanto emerso e dei preziosi contributi giunti dalle relatrici presenti, l'impegno della Consulta Femminile del Lazio - ha dichiarato la presidente, Donatina Persichetti - sarà ora quello di aprire un confronto con le istituzioni, e con la Regione Lazio in particolare, affinché tali interventi siano introdotti all'interno del piano di programmazione sanitaria regionale. Ci attiveremo inoltre sul fronte universitario affinché la medicina di genere trovi finalmente la sua degna collocazione. Tra le iniziative tese al contrasto delle criticità della salute femminile, abbiamo predisposto un questionario sul fenomeno dell'alcolismo fra le donne e, presto, realizzeremo un opuscolo finalizzato alla sensibilizzazione delle donne, che spesso si trascurano per farsi carico degli altri, a prendersi adeguata cura della propria salute".
"Quella di oggi - ha commentato la vicepresidente della Consulta Federica De Pasquale - è stata un'iniziativa molto importante poiché ci ha permesso di valutare, insieme alle parlamentari presenti, alla presidente di O.N.Da e alle tante amiche che hanno partecipato, come intervenire affinché, anche nel Lazio, sia raggiunta un'effettiva eccellenza dei servizi nell'assistenza alle donne da parte di tutte le direzioni sanitarie. Il quadro che abbiamo delineato oggi rappresenta uno stimolo ulteriore a migliorare in tale direzione, nella consapevolezza che l'approccio alla prevenzione, alla cura ed alle terapie è spesso diverso in funzione del genere a cui ci si riferisce. Un particolare ringraziamento al presidente Abbruzzese per essersi fatto garante, del raggiungimento di questo obiettivo".