Crisi economica: necessaria una visione di genere

La Consulta femminile del Lazio esprime piena soddisfazione
Dati contrastanti e qualche preoccupazione sul ruolo delle donne nel contesto della crisi economica in atto emergono nel seminario organizzato dalla Consulta femminile regionale per le pari opportunità

La crisi economica pone l'allarme sul lavoro femminile in tutte le articolazioni, perché si teme che questo possa tornare ad essere "vissuto e considerato" come accessorio rispetto ad un mercato del lavoro che registra preoccupanti dati di innalzamento della disoccupazione e della inattività derivanti da un calo generale dell'occupazione. E' quanto emerge dai lavori del seminario che la Consulta femminile regionale per le pari opportunità, ha tenuto nella giornata di ieri, martedì 30 giugno su: "Crisi economica: come e quanto colpisce le donne", nella sala Tevere della Regione Lazio a Roma.
Analizzando i dati ISTAT sulla media del tasso di disoccupazione e occupazione nel 2008 nel Lazio, emerge che nella regione la disoccupazione maschile è al 5,9%, quella femminile al 9,7% e il totale al 7,5%. Sul fronte dell'occupazione, quella maschile è al 61,8%, quella femminile al 49% e il totale al 60,2%.
"Questa analisi di approfondimento - ha esordito la presidente della Consulta Donatina Persichetti moderatrice dei lavori - necessaria per comprendere i motivi della crisi economica, è indispensabile per addentrarci nelle singole problematiche territoriali e far emergere i bisogni delle donne e delle famiglie, promuovendo azioni di sostegno per il superamento delle situazioni di difficoltà poste dalla crisi che, pur in costante evoluzione, pone non pochi interrogativi e preoccupazione rispetto alla condizione delle cittadine nel lazio".
Sono intervenuti: Alessandra Tibaldi, Assessore regionale al Lavoro, alle Pari Opportunità e alle Politiche giovanili, che ha rimarcato l'esigenza di rivedere il sistema del credito alle imprese, soprattutto quelle al femminile ma si è anche soffermata sul quadro delle azioni poste in essere dalla Regione rispetto al tema lavoro sottolineando come sia di importanza strategica apporre una visione di "genere" alle scelte dell'agire amministrativo.
L'economista e titolare del Centro Studi di Impresa, Giacomo Corno, rappresentando la situazione di cambiamento in atto nelle imprese rispetto alla gestione delle risorse umane, ha proposto come regola comune per il superamento degli effetti della crisi sulla disoccupazione la necessità di imparare a RE-INVENTARSI .
Reinventare un futuro significa porre al centro un processo di formazione che possa portare gli individui verso nuove attività .
Enrico Pugliese, ordinario di Sociologia del Lavoro Università La Sapienza di Roma, ha parlato di rinegoziazione dei ruoli nella famiglia e tra uomo e donna, e delle necessità di potenziamento del sistema del welfare;
Linda Laura Sabadini, Direttore Centrale ISTAT, ha fornito ai lavori il sostegno autorevole dei numeri tradotti in dati di tendenza che evidenziano la "saldatura" di dati quali : la caduta dell'occupazione, innalzamento del tasso di inattività femminile che rappresenta la crescita dello scoraggiamento e della rinuncia alla ricerca attiva di lavoro e dei tassi di occupazione .
E' questa saldatura che preoccupa e richiama la necessità di pronte politiche di intervento a livello nazionale.
Andrea Vianello, giornalista, conduttore di "Mi manda RaiTre", ha affermato che la crisi non è una invenzione dei media ma è reale e che la responsabilità degli stessi sarebbe nel cercare di farla comprendere negli aspetti concreti di impatto nella vita dei cittadini .
Il dibattito scaturito è stato importante e partecipato ed ogni intervento ha focalizzato aspetti importanti della discussione .
Donatina Persichetti, concludendo, ha ribadito che di fronte ai licenziamenti, alla precarietà, alla paura del futuro, occorra oggi più che mai un tocco femminile, uno sguardo delle donne, per diventare protagoniste di un processo di cambiamento nelle regole anche economiche della nostra società anche al fine di mantenere i diritti acquisiti di cittadinanza. Fra questi diritti và tutelato il lavoro che pone al centro l'identità e la realizzazione dell'essere umano.