Violenza sulle donne, emergenza sociale

Deciso un patto unico d'azione tra le donne, le istituzioni e la società civile, nell'Assemblea straordinaria promossa dalla Consulta Femminile del Lazio

Promuovere un piano, condiviso e straordinario, di azione contro ogni forma di violenza sulle donne e sui più deboli, sia a livello nazionale che locale, in cui siano poste quali priorità di intervento: l'educazione alla non violenza mirata in modo particolare nelle Scuole; la formazione degli operatori di polizia e dei centri di accoglienza; campagne di sensibilizzazione per far uscire dal silenzio le donne; tempestività di intervento per le situazioni a rischio; piano di sicurezza per il controllo ed il governo del territorio; protezione delle donne e dei loro figli dopo la denuncia, attraverso una rete di servizi e di inserimento lavorativo; istituzione di un osservatorio sulla violenza; patrocinio gratuito per le donne che sporgono denuncia; approvazione della legge nazionale e regionale contro la violenza; inasprimento e certezza della pena per chi violenta.
Queste le necessità emerse al termine dell'assemblea straordinaria, tenuta lunedì scorso, promossa dalla Consulta femminile per le pari opportunità della Regione Lazio, che, in un momento di particolare recrudescenza della violenza contro le donne, ha voluto richiamare alla sigla di un unico patto d'azione le donne, le istituzioni e la società civile, necessario per fronteggiare il fenomeno della violenza sulle donne e sui più deboli e per riaffermare i principi di democrazia, di giustizia e di libertà.
Numerosa la presenza all'incontro, al quale hanno preso parte: la Dott.ssa Francesca Monaldi, del nucleo abusi della Squadra Mobile di Roma; l'On.le Luisa Laurelli, Presidente della Commissione Sicurezza e Lotta alla Criminalità della Regione Lazio; la Prof.ssa Isabella Rauti, Capo Dipartimento del Ministero per le Pari Opportunità; Roberta Agostini, Presidente Commissione delle elette della provincia di Roma; la dott.ssa Lavinia Mennuni, delegata alle pari opportunità del Comune di Roma; le assessore e assessori dei Municipi di Roma e dei Comuni di Tivoli, Marino, Ciampino; dei rappresentanti degli assessorati alle Politiche Sociali, del Lavoro e della Formazione della Regione Lazio, nonché delle vivaci associazioni femminili della Consulta.
Si è constatato che nel nostro Paese non è ancora tramontato il retaggio del possesso maschile sulla donna e stenta ad avanzare la cultura del rispetto della dignità umana; il fenomeno della violenza sulle donne riveste carattere di emergenza sociale.
"Non c'è più tempo per duelli politici, per esternazioni che offendono ulteriormente le donne. Basta con gli scoop dei media che rischiano di innescare la miscela esplosiva quali la 'giustizia fai da te' e una regressione culturale del paese che coinvolge anche le nuove generazioni" hanno affermato unanimemente le partecipanti.
"Stiamo partorendo una violenza efferata che investe tutti i campi della società e che mina i principi più nobili su cui si basa la storia di un popolo , la civiltà umana e l'espressione della Costituzione italiana - ha dichiarato Donatina Persichetti, Presidente della Consulta femminile - Dobbiamo uscire vincenti da questa difficile crisi che non è solo economica, ma di valori ambigui e alterati, che producono il mostro di una società lacerata che ci ricaccia drammaticamente indietro a una forma di società tribale".
"Occorre gestire nel rispetto della legalità, direttamente come donne, questo duro momento
- ha affermato Luisa Laurelli - per le donne del Lazio, impedendo strumentalizzazioni di chi, speculando sulla questione dei gravi episodi di violenza di questi giorni, aggiunge violenza a violenza. Dobbiamo impedire di spostare l'attenzione dalla recrudescenza dei fenomeni di violenza contro le donne, di singoli e di gruppo, di italiani e di stranieri, alla caccia allo straniero e al diverso da noi. Così come sta succedendo con l'affermazione di comportamenti razzistici e xenofobi."
"C'è uno squilibrio relazionale tra i sessi e, riemergono la volontà di controllo e la voglia di ripristinare 'antiche gerarchie' che sono state contraddette e rovesciate. Resta irrisolta la questione della libertà femminile come identità di genere"
ha detto Isabella Rauti. "Le Istituzioni devono rispondere dinamicamente alla molteplicità e complessità della violenza; è stato presentato un ddl su 'Misure contro la violenza sessuale', per rafforzare la tutela penale in caso di recidiva, introdurre aggravanti connesse alla modalità di azione del colpevole, per garantire la certezza della pena! - ha aggiunto Rauti - E si sta studiando un piano di azione nazionale che vedrà coinvolte le Associazioni che operano sul territorio".
"Condivido le parole di tutte le donne e gli uomini che sono intervenuti durante la nostra assemblea - ha sostenuto Federica De Pasquale, vice Presidente della Consulta femminile - ritengo che il loro sostegno anche solo morale è fondamentale per tutte quelle donne che hanno subito una violenza perché le aiuta a non sentirsi sole".

La Consulta femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio, già dai prossimi giorni avanzerà alle Istituzioni, ciascuno per la propria competenza, proposte e richieste più dettagliate sulla base di quanto emerso, si impegna a garantire ulteriori azioni di sensibilizzazione della società al fenomeno della violenza e a promuovere momenti di approfondimento tematico con le nuove generazioni.


Gaetano Orticelli
Addetto stampa Consiglio regionale del Lazio