Audizione dell'assessora Baldassarre in nona commissione su Pari opportunità e Politiche giovanili

La relazione sulle linee programmatiche relative alle due deleghe e il dibattito con i consiglieri regionali.
L'assessora Baldassarre in nona commissione con il presidente Tripodi, la vicepresidente Iannarelli e il direttore regionale Sasso D'Elia. 10/07/2023 - Si è svolta oggi in commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Orlando Tripodi (Lega), una lunga audizione con l’assessora regionale Simona Renata Baldassarre, titolare delle deleghe alla Cultura, Pari opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, Servizio civile. L’assessora ha illustrato le linee programmatiche della Giunta nei due ambiti di competenza della nona commissione, con due distinte relazioni sulle Politiche giovanili e sulle Pari opportunità.

Politiche giovanili

Baldassarre ha iniziato il suo intervento spiegando che le Politiche giovanili “hanno la peculiarità di essere materia trasversale, integrata con altri ambiti di intervento e missioni, rivolta a tutto tondo ad una categoria precisa della popolazione regionale: i giovani, le persone con una età compresa tra i 14 e i 35 anni non compiuti”. A tal proposito, Baldassarre ha detto subito che “le politiche giovanili della Giunta intendono sostenere, stimolare, tutelare, accrescere nella qualità della vita, la condizione presente e facilitare il passaggio alla fase adulta dell'esistenza della persona”. Dopo aver precisato che “la materia è governata da una normativa regionale risalente a inizio degli anni 2000 (legge regionale n. 29 del 2001) e che non presenta alcuna regolamentazione a livello statale” – per la quale invece lei stessa ha sollecitato un intervento nell’ambito della Conferenza delle Regioni – Baldassarre ha illustrato lo stato dell’arte delle iniziative in essere e i primi indirizzi programmatici.

L’assessora ha annunciato che sarà mantenuta e potenziata – con l’ampliamento dei servizi erogati – la ‘Youth Card’, la carta regionale dedicata ai giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni non compiuti, residenti o domiciliati nel Lazio, e che sarà anche riproposto ‘Laziosound’, per promuovere la creatività e il talento dei giovani musicisti compositori e cantautori del Lazio. Baldassarre ha annunciato che saranno portati a compimento e riproposti anche altri progetti, come “Vitamina G” e “Vitamina G2”, “Itinerario giovani (Iti.Gi) spazi e ostelli” e “Lazioaggrega”, l’avviso pubblico che stanzia 2,9 milioni di euro per creare una rete di centri di aggregazione giovanili, “che è stato prorogato dalla Giunta – ha detto l’assessora – e ha ottenuto un grande successo, con 83 domande relative a più di 110 comuni e municipi”.

Baldassarre ha poi comunicato l’intenzione di riformare e riattivare la Conferenza regionale per le politiche giovanili, prevista all’articolo 7 della legge regionale n. 29 del 2001, e di presentare il “Piano regionale triennale per la realizzazione del sistema per il mondo giovanile”, che potrà giovarsi anche del documento predisposto dal Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma, “dal quale emergono – ha spiegato l’assessora – utili dati sulla popolazione giovanile regionale”. Una sintesi dello studio è stata riportata nella sua relazione, nella parte in cui Baldassarre si è soffermata sui servizi che i giovani chiedono di migliorare e implementare (ai primi posti: l’istruzione; il supporto psicologico; il lavoro; luoghi e spazi di aggregazione) e le modalità di sostegno auspicate dai giovani intervistati (ai primi posti: supporti finanziari per favorire l’autonomia e l’indipendenza; l’orientamento e la ricerca attiva del lavoro; lo studio delle lingue straniere; agevolazioni alle giovani famiglie per alloggi e servizi per l’infanzia).

Infine, rispetto alla programmazione triennale, l’assessora ha annunciato che “si è ritenuto anticipare un progetto sperimentale, denominato ‘Punto unico di accesso giovani’, per offrire il maggior ventaglio possibile di opportunità e stimoli per la popolazione giovanile, con pari opportunità ed equità di accesso, creando un clima positivo nei rapporti tra giovani utenti e servizio pubblico”. A tal proposito, Baldassarre ha citato una serie di servizi messi a disposizione: accompagnamento per l’accesso a tutte le agevolazioni e le opportunità (Lazio Youth Card, Laziosound, rete degli ostelli, centri di aggregazione, bandi e progetti); aggiornamento e formazione anche specialistica; politiche del lavoro (tirocini, stage, servizio civile, informazioni sui concorsi pubblici); accesso a incentivi e sussidi nazionali, regionali e comunali; finanziamenti e agevolazioni per le ‘Start-up’; prestazioni sociali e sociosanitarie territoriali.

Pari opportunità

La relazione sulle Pari opportunità si è aperta con un riferimento puntuale di Baldassarre alla legge regionale n. 4 del 2014 (“Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze tra uomo e donna”) e al “Fondo per il contrasto alla violenza di genere e per la promozione delle pari opportunità”. L'assessora ha spiegato che “le risorse regionali e statali sono impiegate sia per l'istituzione e la continuità operativa delle strutture antiviolenza sul territorio regionale, a cura degli enti locali, sia per iniziative di sensibilizzazione, formazione ed educazione volte alla prevenzione e contrasto della violenza di genere, alla conservazione e promozione della storia e della cultura delle donne, al sostegno della libertà femminile e della lotta alle discriminazioni di genere, alla promozione delle pari opportunità”.

Successivamente, Baldassarre ha spiegato che la rete antiviolenza della Regione Lazio ad oggi è costituita da 43 centri antiviolenza (Cav) e 15 case rifugio (Cr). I primi erogano servizi di prevenzione e accoglienza, a titolo gratuito e nel rispetto della riservatezza e dell'anonimato, a tutte le donne vittime di violenza maschile o che si trovino esposte a tale rischio, congiuntamente ai loro figli minori, indipendentemente dal luogo di residenza. Le seconde sono invece strutture dedicate a indirizzo riservato o segreto, che ospitano a titolo gratuito le donne e i loro figli che si trovano in situazioni di violenza e che necessitano di allontanarsi dalla loro abitazione usuale. A tal proposito, l’assessora ha ricordato che, con Delibera di Giunta n. 1125 del 2022, sono stati stanziati 800mila € per l’istituzione di 5 nuove case rifugio e che, con Delibera di Giunta n. 726 del 2022, sono stati programmati 201mila € per la realizzazione e l'avvio di ulteriori tre centri antiviolenza presso poli universitari decentrati statali del Lazio che dovranno essere individuati.

Infine, Baldassarre ha citato gli altri strumenti a supporto della lotta contro la violenza di genere e, in generale, per le pari opportunità: la piattaforma regionale “Lara”, sistema informativo che raccoglie e rende interoperabili tutti i dati sulla violenza maschile contro le donne; l’Albo regionale delle organizzazioni di donne impegnate nel contrasto alla violenza di genere; gli avvisi pubblici in corso; il protocollo di intesa con l'Ordine degli Avvocati di Roma per l'accesso al patrocinio legale alle donne vittime di violenza fisica, sessuale e maltrattamenti, oltreché di atti persecutori; i centri per il recupero degli uomini maltrattati (Cuav); il potenziamento dell’Osservatorio regionale sulle pari opportunità e la violenza sulle donne, attraverso una integrazione dei suoi componenti.

Accanto a questi strumenti già esistenti, l’assessora ne ha annunciato uno nuovo: il progetto “Bollino rosa”, che intende favorire l'attuazione del principio di pari opportunità e della conciliazione dei tempi nei luoghi di lavoro, con l'intento di rimuovere gli ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di ogni donna.

Il dibattito

Al termine dell’illustrazione delle due relazioni da parte dell’assessora Baldassarre, hanno preso la parola i consiglieri e le consigliere regionali. Eleonora Mattia e Marta Bonafoni (entrambe del Pd) hanno espresso apprezzamento per la “buona volontà dell’assessora”, sottolineando tuttavia che quasi tutti i punti elencati nelle sue relazioni sono interventi posti in essere nella passata legislatura a guida centrosinistra, con la collaborazione delle opposizioni. “Auspichiamo di poter continuare a lavorare insieme su questioni di interesse generale, che stanno molto a cuore ai cittadini”, ha detto Mattia. Parole condivise anche da Bonafoni, che ha invitato la Giunta “a non chiudersi ma ad aprirsi alle proposte del mondo associativo femminile, che mi risulta ancora non sia stato coinvolto". Le due consigliere hanno anche messo in evidenza alcuni “omissis” della relazione dell’assessora, invitandola a spiegarne i motivi: “Non sono stati fatti riferimenti al mondo Lgbt e alla omotransfobia, né alla violenza per discriminazioni sessuali”, ha detto Bonafoni. Infine, sia quest’ultima che Mattia hanno chiesto alla Giunta di aumentare le risorse stanziate per le pari opportunità e per le politiche giovanili. A questa richiesta ha risposto il presidente delle nona commissione, Orlando Tripodi, il quale ha annunciato che “in assestamento ci sarà un capitolo specifico per i giovani, in particolare per le giovani coppie”.

Marco Colarossi (M5s) ha elencato una serie di criticità rispetto alle iniziative descritte dall’assessora: “La Lazio Youth card è uno strumento obsoleto – ha detto – che va ripensato, integrato o potenziato, mettendola in sinergia con altre misure; per quanto riguarda i Pua giovani, 100mila euro di stanziamento non è niente e ci aspettiamo un incremento con l’assestamento; i Consigli dei giovani non servono perché sembrano solo dei contentini, ma i giovani oramai hanno imparato a organizzarsi per partecipare attivamente alla vita politica vera, per entrare nelle assemblee elette democraticamente da tutti i cittadini". La vicepresidente della nona commissione, Alessandra Zeppieri (Polo progressista), è intervenuta per dire che “dalla relazione dell’assessora si evince che la Regione Lazio negli ultimi anni abbia lavorato bene in entrambi i settori, anche se si può fare ancora tanto, soprattutto con riferimento alle richieste dei giovani in tema di lavoro, alloggi e tutto ciò che serve loro di sostegno nel percorso per diventare adulti”.

L’altra vicepresidente, Maria Chiara Iannarelli (FdI), ha ringraziato l’assessora e la Giunta per “tutto quello che è stato fatto in questi primi mesi di legislatura, anche in questi due ambiti delicati, e per aver predisposto l’indagine sui giovani con l’Università La Sapienza, ottimo strumento per aiutarci a conoscere meglio quel mondo”. Iannarelli ha poi espresso apprezzamento per “l’apertura verso una collaborazione costante e proficua con la nona commissione” e si è soffermata molto sul tema del disagio giovanile. “Dobbiamo ripensare gli interventi per contrastare gli effetti terribili della pandemia sulle giovani generazioni, a partire dalla ricostruzione delle reti sociali”. La vicepresidente ha poi espresso apprezzamento per l’attenzione riservata alle giovani coppie e al tema della bassa natalità, al welfare aziendale. Infine, sulla violenza di genere, Iannarelli ha detto che “occorre lavorare molto sulla prevenzione, attraverso la cultura, che rimane uno strumento valido e importante per aiutare a prevenire tutti i fenomeni distorsivi”.

Presenti all’audizione anche i consiglieri Daniele Maura e Alessia Savo di Fratelli d’Italia, Laura Cartaginese (Lega) e Claudio Marotta (Verdi e Sinistra). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio