Ex Risorse sabine, 60 precari: ora rischiano di perdere il lavoro

Il presidente Tripodi in commissione Lavoro: “Dobbiamo lavorare insieme all’assessorato per risolvere la questione in tempi rapidi”
Un momento dell'audizione in commissione 03/07/2023 - Sessanta lavoratori invisibili, a cui dare una risposta in breve tempo. Questo l’impegno che ha preso oggi la commissione Lavoro del Consiglio regionale, presieduta da Angelo Tripodi, nei confronti degli ex dipendenti di “Risorse sabine”, società partecipata della Provincia di Rieti che da anni vivono una situazione di precarietà

L’audizione di oggi è stata illustrata da Michele Nicolai (FdI): “Si tratta di un problema trattato dalla Regione in più circostanze – ha spiegato – ma non si è mai arrivati a una soluzione, alla fine di quest’anno queste persone rischiano la perdita del posto di lavoro. Si tratta di lavoratori essenziali, erogano servizi importanti nei Comuni e in Provincia”.

La vicenda è stata illustrata da Claudio Coltella, Francesco Frabetti e Paolo Terrasi, della Cgil:  “Si tratta di ex Lavoratori socialmente utili, poi obbligati a entrare nella società della provincia. Una volta dismessa sono rientrati in un progetto finanziato dalla Regione. In pratica sono lavoratori in nero nella pubblica amministrazione, ricevono un compenso per il lavoro che fanno, senza contributi né garanzie. Non sono inquadrati in nessuna categoria. Il finanziamento scade a dicembre, bisogna trovare il modo di avviare un percorso di stabilizzazione”.

In rappresentanza dei lavoratori erano presenti tre di loro: Armando Crescenzi, Alberto Patacchiola e Emma Ruiz: “Siamo lavoratori a tutti gli effetti hanno dichiarato – ma anche precari a oltranza, siamo stati obbligati a entrare nella società partecipata dalla Provincia, ora svolgiamo ruoli importanti. Chiediamo la fine di questo precariato infinito”.

Secondo il presidente Tripodi “bisogna cercare di lavorare rapidamente, vediamo se sarà possibile inserire questi lavoratori in un progetto di formazione, per essere integrati alla fine del percorso. Abbiamo lo stesso problema con i collaboratori dei tribunali stesso problema, con gli enti formativi provinciali, serve una soluzione unica. A livello regionale ci sono circa 200 persone in questa situazione, dobbiamo lavorare insieme all’assessorato per risolvere la questione in tempi rapidi”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio