Comunicazione e disagio giovanile ai tempi del Covid e attività Corecom 2021 all'esame della commissione III

La prima audizione ha avuto come protagonisti il Garante dell'infanzia, la Consulta per la salute mentale e il Corecom; la seconda è stata tutta dedicata a quest'ultimo.
Donne in difficoltà. 15/02/2021 - Due audizioni oggi in commissione terza, Vigilanza sul pluralismo dell'informazione, presieduta da Davide Barillari, la prima sul tema  "Monitoraggio e relazione rispetto alla comunicazione dei massmedia e l'impatto sulla popolazione giovanile, con focus sugli aspetti psicologici", la seconda sulle attività del Corecom per il 2021 e il loro coordinamento con quelle della commissione Terza, con particolare attenzione all’obiettivo del contratto di servizio con la Rai.  La prima audizione è diventata anche occasione per segnalare le difficoltà di lavoro che gravano sulle strutture intervenute, Corecom, Consulta per la salute mentale e Garante per l’infanzia e l’adolescenza, sul profilo della collaborazione con la Giunta e le altre strutture della regione. Difficoltà da cui si può uscire solo adottando un’ottica di sincera collaborazione, hanno concordato gli intervenuti  e i consiglieri presenti.

Il presidente Davide Barillari ha introdotto la prima audizione della giornata illustrando il tema, costituito dall’aumento dei problemi psichici nella fascia giovanile a causa delle conseguenze della pandemia e le ricadute rispetto alla comunicazione: i problemi psicologici e mentali che sono causati dalle restrizioni decise per contrastare il Covid si stanno sommando in modo preoccupante, secondo Barillari, a quelli propriamente dovuti al virus.

Per prima, Daniela Pezzi, presidente della Consulta regionale per la salute mentale, è intervenuta per ricordare anzitutto come la Consulta continui a lavorare in modo del tutto sganciato dalle strutture regionali e dall’assessorato alla sanità in particolare, in quanto non viene riconosciuta dalle strutture regionali, cosa che è in palese contrasto con la legge istitutiva della Consulta, della quale non si è tenuto conto anche nella creazione di un gruppo di lavoro sui problemi della salute mentale. Ci sono poi problematiche di organico e di fondi, ha aggiunto Pezzi, che ha detto che, ciononostante, il lavoro della Consulta va avanti ed ha permesso di appurare come la regione Lazio sia in ritardo su questi temi: sussiste una grave disparità di risposta alle problematiche della salute mentale di cittadini, addirittura da una Asl all’altra. Tra gli esperti della Consulta vi è una neuropsichiatra infantile che ha contribuito alla conoscenza di queste problematiche; purtroppo, ha detto Pezzi, su questo tema non risulta siano stati consultati, dalle autorità su cui gravano poteri decisionali, specialisti pubblici della regione. Auspicato anche un cambio di marcia su questi temi da parte del Policlinico Umberto I, con la nuova presidenza: problemi annosi affliggono la struttura di via dei Sabelli, ad esempio. Tra l’altro non affrontare adeguatamente tali problematiche in età giovanile porta a un aumento del carico di lavoro per le analoghe strutture dedicate all’età adulta.

A seguire, Jacopo Marzetti, Garante per l'infanzia e l'adolescenza del Lazio, ha segnalato analoghe problematiche di rapporti insoddisfacenti dell’organismo da esso presieduto con le strutture della Giunta, cosa tanto più grave a fronte delle problematiche che si stanno producendo in questa fase, ricordate nell’intervento precedente. L’Italia è il paese che in Europa ha tenuto le scuole chiuse più a lungo, in periodo di pandemia, ha aggiunto Marzetti, che ha detto anche che di fronte a questo la collaborazione tra istituzioni manca o è carente. I dati non sono trasmessi con regolarità alla struttura di garanzia e questo compromette la sua capacità di lavoro, ha detto ancora Marzetti, che ha chiesto al presidente di attivarsi in modo formale per agevolare la soluzione di questo problema. In scadenza di mandato, Marzetti ha sollecitato l’arrivo in Aula di una nuova legge sugli organismi di garanzia che è già pronta e potrebbe semplificare il rinnovo della carica e in generale il funzionamento di queste strutture. Nel merito del tema di oggi, il Garante ha sottolineato come, nel momento in cui si stava facendo un lavoro sui rischi costituiti dai social per i più giovani, l’utilizzo di pc e tablet è stato fortemente incrementato a causa della pandemia; quindi l’attenzione va rivolta ancor più che in passato sui rischi insiti nella navigazione digitale, in un’ottica di collaborazione con le autorità anche di controllo, come la polizia postale.

Infine, Maria Cristina Cafini, presidente del Corecom Lazio, ha concordato con le osservazioni fatte da chi la  ha preceduta sulla mancanza di collaborazione tra le varie strutture regionali, collaborazione che invece in questa situazione potrebbe essere la chiave di volta per affrontare le problematiche sul tappeto. In una situazione in cui lavoro e studio sono svolti in gran parte a distanza, le carenze di connettività esistenti nella nostra regione emergono in tutta la loro gravità; in questo contesto, il Corecom cura iniziative a distanza come quella da poco svolta sul cyberbullismo o un’altra che partirà a breve, di carattere multitematico ma sempre vertente sulle problematiche del mondo giovanile. Tavoli su temi specifici sono stati proposti infine dalla presidente del Corecom, proprio per favorire la collaborazione tra strutture.

Rodolfo Lena del Partito democratico ha riconosciuto che le problematiche di funzionamento delle strutture intervenute sono gravi e vanno risolte; specialmente il coordinamento tra strutture è fondamentale. Ciò vale anche e soprattutto nel campo sanitario, ad esempio a proposito dei differenti approcci alle malattie psichiche tra una Asl e l’altra che sono stati segnalati. Sulla linea della collaborazione tra istituzioni anche Eleonora Mattia: la presidente Pd della nona commissione ha raccolto le denunce emerse, ricordando che il metodo di lavoro tenuto dalla commissione da lei presieduta prevede il coinvolgimento costante degli assessori di riferimento e che in tal senso si attiverà con l’assessore Di Berardino perché instauri un contatto con il Garante all’infanzia. Mattia ha aggiunto poi la rilevanza del problema dei disturbi alimentari in questa fase, e a tale scopo ha annunciato di voler coinvolgere la Consulta della salute mentale. Sul Corecom, Mattia ha detto che tale struttura dovrebbe già avere i mezzi  e gli strumenti per tenersi in costante contatto con la Giunta.

 

A seguire si è svolta una audizione con Maria Cristina Cafini, presidente del Corecom Lazio, su tre temi, il coordinamento tra le attività del Corecom e quelle della III commissione per il 2021; il contratto di servizio da realizzare con la Rai; l’aggiornamento delle attività del Corecom. Partendo da quest’ultimo punto, Cafini ha fatto riferimento anzitutto all’urgenza dell’indagine sullo stato dell’emittenza locale, che era già nei progetti da tempo. Una riunione era stata convocata con i rappresentanti dell’emittenza locale ma si è dovuto rinunciare a causa della pandemia. Per quanto riguarda altre iniziative, si sta pensando a un tavolo con rappresentanti degli avvocati  sul tema della parità di genere, al fine di mettere a disposizione una consulenza giuridica agli operatori del settore. Continua, ha detto poi Cafini, il lavoro sul cyberbullismo; inoltre, la decentralizzazione delle attività Corecom su territorio regionale, che è un antico cavallo di battaglia della struttura su cui si vuole tornare: ciò faciliterebbe la lavorazione delle circa 13 mila istanze ricevute ogni anno dalla struttura, con beneficio soprattutto per il cittadino. Dovranno essere bandite due gare per l’emittenza locale, va assicurato il monitoraggio in occasione della prossima tornata elettorale amministrativa. La struttura ha avuto assegnate importanti risorse di personale di recente, tra cui un dirigente e una P.O., ma è ancora presto per apprezzare il risultato di questi innesti, in termini di operatività della struttura specie sull’arretrato. Per quanto riguarda il contratto di servizio con Rai, è un obiettivo molto importante, ha detto Cafini: va rafforzata specialmente la tutela delle fasce più deboli dell’utenza. Un premio giornalistico, una app per gli operatori del mondo del volontariato e il rinnovo del sito sono altri propositi del Corecom per il prossimo futuro, ha concluso Cafini.

A un quesito di Rodolfo Lena, la presidente ha poi risposto che un accordo del 2017 prevede dei contributi al Corecom da parte di Agcom sulla base di alcuni parametri previsti in apposite convenzioni. Tali accordi sono scaduti però a fine 2020 e il rinnovo è stato ad oggi impedito dalla pandemia; per ora si è in pendenza di una proroga annuale, ma tali accordi vanno aggiornati perché i contributi sono ormai inadeguati.

Barillari ha concluso annunciando per i prossimi mesi audizioni con gli operatori del settore dell’informazione, suddivisi per categorie; inoltre ha detto che la commissione prenderà a breve l’iniziativa sul contratto di servizio con la Rai. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio