Audizioni in quinta sul piano regionale per i beni e i servizi culturali

All'esame della commissione Cultura la proposta di deliberazione consiliare n. 27
Un momento dell'audizione in sala Latini. 18/02/2019 -

Audizioni questa mattina sul piano triennale regionale dei beni e servizi culturali in quinta commissione consiliare permanente, Cultura, spettacolo, sport e turismo presieduta da Pasquale Ciacciarelli (FI).

Incontra il favore degli addetti ai lavori la proposta di deliberazione consiliare .27 del 18 gennaio 2019, con la quale la Regione Lazio definisce, appunto, in base alla legge regionale 42/1997, gli indirizzi, i criteri e le metodologie d’intervento e di sostegno alle strutture culturali e scientifiche sul territorio. In particolare, la Regione si accinge a effettuare, tramite la società Laziocrea, una sorta di censimento delle strutture appartenenti a soggetti diversi (Stato, enti locali ecc.) in possesso di standard minimi stabiliti con decreto del ministero per i Beni e le attività culturali (Mibac).

Prima a intervenire è stata proprio la direttrice del Polo museale del Lazio (46 siti culturali statali), Edith Gabrielli, la quale ha manifestato apprezzamento, proprio perché il piano all’esame della commissione, che ha recepito in pieno i livelli minimi di qualità previsti dal decreto 113/2018 del Mibac, va nella direzione della messa in rete del sistema museale del Lazio. A portare i saluti della sindaca Virginia Raggi, è intervenuto il direttore del dipartimento Attività culturali di Roma Capitale, Vincenzo Vastola, mentre Elena Ganelli ha portato alla commissione i saluti del presidente della provincia di Latina.

“Complessivamente riteniamo che questo piano sia un grande passo avanti, un momento di grande crescita del sistema museale del Lazio”, è quanto ha dichiarato Alberta Campitelli, coordinatrice per il Lazio dell’International council of museums (Icom), il principale network italiano di musei e professionisti museali, la quale ha tuttavia illustrato anche una serie di osservazioni. Pur manifestando apprezzamento per il piano della Regione, Fabio D’Orsogna, vicepresidente dell’Associazione italiana biblioteche, ha tuttavia evidenziato che la figura del bibliotecario ivi descritta non è al passo con i tempi, in quanto nel piano si prevede la figura di un bibliotecario diplomato, anziché di personale laureato. Nel corso dell’audizione sono stati ascoltati anche Francesca Salatino, della Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, Cristina Fatuzzo e Giampaoilo Castelli della Giunta regionale del Lazio.Nel corso dei lavori sono intervenute le consigliere del Pd Marta Leonori e Marietta Tidei e la consigliera Gaia Pernarella (M5s). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio