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Faggeta Monte Raschio di Oriolo Romano

Faggeta Monte Raschio24/11/2025
All’interno del Parco regionale naturale di Bracciano-Martignano, la Faggeta del Monte Raschio fa parte del Sito transnazionale delle “Antiche Faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Si tratta di antichissime foreste sviluppatesi dopo la fine dell’ultima era glaciale e non disturbate dall’antropizzazione. Il faggio è una specie forestale montana, diffusa al di sopra dei 900 - 1000 metri di altezza, ma le elevate precipitazioni meteoriche e le correnti umide provenienti dal limitrofo lago di Bracciano hanno creato un microclima fresco ed umido tale da consentire lo sviluppo della faggeta a 500 metri circa s.l.m. Si parla in questo caso di “faggeta depressa” situata cioè ad una quota nettamente inferiore a quelle medie di crescita del faggio. Si estende su un'area di circa 74 ettari. La presenza di piante vetuste e l’interruzione degli interventi selvicolturali ha permesso il prosperare di un ambiente ricco di biodiversità sia animale che vegetale.

Numerose le specie di mammiferi che frequentano questi boschi: tra tutte spicca la presenza del lupo che, oltre a testimoniare l’importanza della tutela di questi biotopi, costituisce anche un argine naturale alla proliferazione di specie ad alta densità, quale il cinghiale. Tra le altre specie che frequentano la faggeta ricordiamo l’istrice, la martora e la lepre. Varie specie di picchi - il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il picchio rosso minore - esplorano i tronchi marcescenti alla ricerca delle larve di insetto di cui si nutrono, ma ci sono anche il rigogolo, l’upupa, lo sparviero e il falco pecchiaiolo, oltre a numerose specie di passeriformi. Non possiamo, infine, non menzionare la presenza, fra gli insetti xilofagi, del bellissimo cerambice del faggio, che depone le sue uova nei tronchi morienti o caduti ed è una specie protetta dall’Unione Europea (All. II Direttiva Habitat).
A cura dell'Area Comunicazione del Consiglio regionale del Lazio

Ufficio Stampa