Manovra economica 2026-28, concluse le audizioni. Mercoledì 10 inizia l'esame dei provvedimenti

Apprezzamento da parte delle associazioni datoriali, chieste correzioni normative e finanziamento per le spese sociali dei Comuni.
La sede del Consiglio regionale. 01/12/2025 - Con l’appuntamento del pomeriggio, dedicato alle associazioni datoriali e degli enti locali, la commissione Bilancio del Consiglio regionale, presieduta da Marco Bertucci, ha concluso le audizioni dedicate alla manovra economica 2026-28.

I lavori, dopo la presentazione di emendamenti e subemendamenti, riprenderanno mercoledì 10 dicembre con l’esame del Bilancio di previsione e della legge di stabilità.

Il primo a intervenire nell’audizione è stato Marco Olivieri (Agci) che ha centrato il suo intervento sulla necessità di aumentare i finanziamenti sull’ edilizia agevolata e sull’aggiornamento delle tariffe per i servizi erogati dai Comuni, in particolare gli asili nido: “Dopo l’adeguamento del contratto per le cooperative sociali, senza trasferimenti dalla Regione, le amministrazioni locali andranno in difficoltà”.  Sugli investimenti ha puntato l’attenzione Corrado Felici (Ance Lazio): “Abbiamo accolto con favore l’inserimento di 500 milioni di euro per investimenti – ha spiegato – è stata recepita la nostra richiesta”. Secondo Luca Colavolpe Severi (Anpit) è “necessario rifinanziamento il fondo unico per l’accesso al credito. Luca Barrera (Cna Lazio) ha parlato di “apprezzamento per il sostegno all’artigianato. Per quanto riguarda le manifestazioni fieristiche chiediamo di finanziare anche le partecipazioni collettive per aiutare le piccole imprese. Infine, serve un sostegno alle spese per la sicurezza dei luoghi di lavoro”. Soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Fainella (Confartigianato Lazio): “Bene le politiche sull’artigianato, quest’anno concludiamo piano triennale. Le reti d’impresa sono uno strumento importante, ma dobbiamo coinvolgere gli enti locali, attraverso un sistema di premialità per i Comuni che attivano la programmazione”.

Passando all’agricoltura Davide Granieri (Coldiretti Lazio ha ricordato le emergenze del settore “la grave crisi olivicola, quella delle nocciole per il settore ovicaprino. C’è un continuo confronto con l’assessore Righini. Servono sforzi per il contenimento della fauna selvatica. Infine, c’è la questione delle assicurazioni, uno scenario complesso, serve un sostegno alle imprese per uscire dalla situazione di emergenza continua. Andrea Virgili (Confagricoltura Lazio) ha parlato di “manovra apprezzabile. Chiediamo di eliminare gli anacronismi, come le commissioni agrarie, completando il sistema autorizzativo regionale”

Sul settore commerciale è intervenuto Romolo Guasco (Confcommercio Lazio): “Bene la riduzione del debito in sanità – ha spiegato – Siamo in una situazione di emergenza per quanto riguarda gli esercizi di prossimità, 7000 negozi chiusi nel Lazio, è stato fatto un lavoro importante sulle botteghe storico, ora servono aiuti agli esercizi di prossimità che hanno una loro importanza”. Cosimo Peduto (Confesercenti Lazio) ha proposto una serie di “interventi normativi a costo zero: servono i regolamenti attuativi del testo unico sul commercio, uno, in particolare sull’urbanistica commerciale, serve una riforma del fondo di garanzia, con misure conformi a quelle adottate da altre regioni”.

Antonella Gobbo (Confimprese Lazio) ha espresso soddisfazione per la manovra economica: "Ci saremmo aspettati un intervento sull'Irap, bene, comunque che non sia aumentata, positivo l'inserimento dei fondi per i Comuni che più risentiranno della Zes. Ci sono molti fondi sul turismo, questa deve rappresentare un'opportunità per le piccole  e medie imprese".

Sui temi della cooperazione è tornato Massimiliano Zuccari (Confcooperative Lazio): “Serve l’adeguamento delle tariffe regionali dopo il rinnovo del contratto collettivo nazionale. L’Irap pesa molto sul mondo cooperativo, dobbiamo ampliare le agevolazioni esistenti già per il terzo settore. Il bando per la cooperazione è andato molto bene, ci auguriamo un aumento della dotazione.  Sulla stessa linea Fabrizio Scorzoni (Legacoop Lazio): “Dobbiamo finanziare adeguatamente la legge 20 per il prossimo triennio. C’è allarme per settore agricolo, sull’olio abbiamo un calo della produzione fino al 90 per cento in meno nel viterbese e nel basso lazio”.

Per quanto riguarda il settore industriale Marco Stendardo (Unindustria) ha dichiarato che “la cancellazione di 13 miliardi di debito è una notizia ottima, dal 2026 non c’è più l’obbligatorietà addizionali, sull’Irap c’è un primo intervento simbolico, cominciamo l’inizio della discesa. Non abbiamo trovato nel bilancio il cofinanziamento degli accordi di innovazione e dei contratti di sviluppo, una misura cha aiuta le imprese nei bandi nazionali”.

Sulla situazione degli enti locali è intervenuto Luca Abbruzzetti (Ali Lazio) secondo il quale serve un “ragionamento complessivo sui temi sociali, in particolare sulla spesa per l’assistenza educativa. Il giusto incremento contrattuale ha fatto crescere il costo degli operatori. Sommato all’incremento delle richieste di assistenza scolastica diventa insostenibile per molti Comuni. Non troviamo il rifinanziamento delle Dmo, essenziali per il turismo”.  Mauro Lombardo (Anci Lazio) ha parlato di “lavoro ottimo sull’equilibrio del bilancio, c’è una forte riduzione dell’indebitamento. Soddisfatti anche per l’attenzione che leggiamo nei confronti dei Comuni, le risorse ci sono”. Infine, Ermanno Nicolai (Upi Lazio) ha ricordato le “difficoltà per le norme sulle funzioni non fondamentali delegate alle Province, non rifuse dalla Regione”.

La parte dedicata agli interventi dei consiglieri è stata aperta da Marietta Tidei (Iv) che ha parlato di “spunti utili. Serve maggiore disponibilità per alcune proposte fondamentali arrivate dalle associazioni. Consolidare le reti d’impresa, aumentare lo stanziamento per il Consorzio industriale in attesa della nuova legge, finanziare accordi programma e contratti di sviluppo”.  Per Emanuela Droghei (Pd) centrale è il tema del “diritto all’abitare, non ci sono fondi sufficienti per l’edilizia popolare, la Regione deve fare passi in avanti significativi sulla spesa sociale. Ci sono sperequazioni su molti aspetti. Sullo sviluppo economico c’è un racconto molto interessante sulle prospettive, ma la messa a terra è ancora povera di strumenti. Esprimiamo un rammarico per non essere stati coinvolti nella riprogettazione dell’ultima fase fondi europei, ci auguriamo che non accada per la programmazione 2028-34”.

Ha subito replicato Roberta Angelilli, vicepresidente e assessora allo Sviluppo economico: “Servono nuove linee guida per le reti d’impresa, le risorse devono essere finalizzate, appunto, alle imprese e non utilizzate per altri obiettivi. Non facciamo racconti ma fatti concreti. Sulla riprogrammazione non avevamo opportunità di scegliere su infinite priorità, la quarta era difesa e sicurezza, abbiamo pensato di non essere pronti su questo tema, che dovremo porci come obiettivo nella prossima programmazione europea. Abbiamo avuto il plauso della Commissione, siamo fra le prime regioni europee”. Critico Daniele Leodori (Pd), secondo il quale “su difesa e sicurezza abbiamo perso un’occasione. I contributi arrivati dalle audizioni ci danno spunto per una discussione importante, vista la buona capacità di spesa rispetto agli anni passati”.

Ha concluso l’audizione la replica dell’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini: “Liberiamo risorse importanti, ma solo per gli investimenti che per la spesa corrente: Ricordiamo che ci siamo liberati da 13 miliardi di euro di debiti, ma gravano comunque sulla Regione gli oneri per il pagamento del debito: 1 miliardo e 450 milioni di euro fino al 2051. Ancora tempo per liberare risorse su fiscalità. Programmazione insieme ai territori e alle parti sociali. La credibilità Regione passa attraverso nuovo modo di concepire gli investimenti. Lavoreremo per rafforzare alcune leggi spesa. Aderiamo alle proposte sul tema della semplificazione, a partire dall’abrogazione commissioni agrarie. L’architettura del Bilancio regionale si sta ulteriormente rafforzando, siamo al lavoro per renderlo ancora più aderente alle necessità dei territori”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio