Crisi edicole a Roma: 54 a rischio chiusura nel centro storico
Audizione congiunta della commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione e della commissione Attività produttive.

09/10/2025 - Un settore in crisi, non solo per ragioni di mercato, ma anche per questioni amministrative. Questo il quadro emerso dall’audizione sulla situazione delle edicole a Roma, organizzata dalle commissioni Vigilanza sul pluralismo dell’informazione e Attività produttive del Consiglio regionale, rispettivamente presiedute da
Claudio Marotta ed
Enrico Tiero.
Marotta, introducendo la seduta ha ricordato che “nostro compito è tutelare il pluralismo informazione in tutto il territorio della Regione Lazio: le edicole sono un anello fondamentale per la diffusione della stampa”.
A entrare nel merito dei problemi hanno pensato
Renato Panzera (Snag Confcommercio),
Enrico Iannelli (Sinagi) e
Daniela Pace (Uiltucs). Due le questioni al centro dei loro interventi: in primo luogo il rischio di entrare nella direttiva Bolkestein e dunque di assegnare le edicole con bandi pubblici, in secondo luogo una interpretazione del Codice della strada da parte del Comune di Roma che potrebbe portare alla chiusura di 54 edicole su 100 nel centro storico. La richiesta che fanno alla Regione è quella di togliere la disciplina che riguarda il settore dal testo unico del commercio, vista la peculiarità dell’attività svolta.
Secondo
Andrea Di Silvio (Ugl), invece, “le edicole se vogliono sopravvivere devono rimanere nel commercio, salvaguardando il questo modo anche la vendita dei giornali, che da sola non basta più per rendere l’attività sostenibile economicamente” Per
Claudio Coltella (Cgil Roma e Lazio) le “edicole rappresentano un presidio, hanno un ruolo di servizio. L’inserimento nel testo unico del commercio comporta una serie di adempimenti che rischiano di diventare un problema serio per sopravvivenza del settore. Serve un percorso che ci consenta di salvaguardare questo presidio culturale, sociale e di servizio”.
Stefano Ferrante (Stampa Romana) e
Guido D’Ubaldo (Ordine giornalisti del Lazio) hanno puntato sulla crisi complessivo dell’editoria e sulla necessità di diversificare le edicole in base ai diversi territori. Il centro del problema è definita cosa devono essere le edicole oggi, in un mondo molto differente rispetto a pochi anni fa: basta pensare che nel 2008 i giornali vendevano 6 milioni di copie, mentre oggi non arrivano a un milione”.
Fra i consiglieri presenti sono intervenuti
Emanuela Droghei (Pd) che ha chiesto di ascoltare anche Roma Capitale e
Marika Rotondi (FdI) secondo cui la Regione può contribuire anche a porre il tema a livello nazionale facendo da tramite con il Governo.
Marotta e Tiero, prima di chiudere la seduta ha ribadito che la commissione continuerà il percorso di ascolto, per capire quale può essere la strada per intervenire in aiuta degli edicolanti.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio