L'assessore Giancarlo Righini ha illustrato al Consiglio regionale la Manovra economica 2026-28
“La legge di stabilità regionale per il 2026 e la Legge di Bilancio 2026-2028 non sono documenti neutri ma la traduzione concreta di una visione politica, il riflesso di un’impostazione chiara, coerente e riconoscibile”.
16/12/2025È iniziata oggi in Consiglio regionale la sessione di bilancio 2026-28, con l’assessore regionale
Giancarlo Righini che ha illustrato in Aula la Legge di stabilità regionale 2026 (PL n. 237), il Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2026-2028 (PL n. 238) e la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza regionale (Nadefr) 2026 - anni 2026-2028 (Pdc n. 50).
“Oggi quest’Aula non è chiamata ad approvare semplici provvedimenti legislativi – ha esordito Righini – non siamo di fronte ad atti ordinari, né a un passaggio puramente tecnico o burocratico. Siamo chiamati a discutere e a votare provvedimenti che segnano un passaggio politico preciso, che raccontano scelte di fondo, che definiscono un’idea di Regione e, soprattutto, un modo di governare”.
“La legge di stabilità regionale per il 2026 e la Legge di Bilancio 2026-2028 – ha proseguito l’assessore – non sono dunque documenti neutri, non un insieme di numeri messi in fila, né un elenco di capitoli di spesa costruiti per adempiere a un obbligo formale. Sono, al contrario, la traduzione concreta di una visione politica. Sono il riflesso di un’impostazione chiara, coerente e riconoscibile, che la Giunta Rocca ha scelto di perseguire fin dal primo giorno del suo insediamento”.
Righini ha poi parlato del contesto internazionale, “segnato – ha detto – da tensioni geopolitiche che incidono direttamente sull’economia reale, sui mercati finanziari, sulla sicurezza energetica e sulle catene di approvvigionamento. Viviamo una fase storica complessa, che nessuna istituzione responsabile può permettersi di sottovalutare o affrontare con superficialità. L’Europa cresce meno del previsto, il commercio globale è attraversato da forti incertezze, i tassi di interesse restano elevati e l’inflazione, pur rallentando, ha lasciato segni profondi nel tessuto sociale ed economico. Famiglie, lavoratori e imprese hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo. Il potere d’acquisto si è ridotto, le disuguaglianze si sono accentuate, molte attività produttive hanno dovuto rinviare investimenti, rivedere strategie, ridimensionare prospettive”.
L’assessore ha spiegato che “a questo scenario già difficile si aggiunge un quadro di finanza pubblica nazionale che chiede alle Regioni un contributo sempre più significativo alla sostenibilità complessiva del sistema Paese. Chiede serietà, rigore, rispetto degli equilibri di bilancio, capacità di programmazione e responsabilità nelle scelte. In questo contesto la politica non può permettersi di galleggiare. Non può limitarsi a gestire l’esistente senza una visione, una prospettiva”.
Tornando alla manovra, Righini ha detto che, per comprenderne fino in fondo il suo valore, occorre ricordare da dove si è partiti: “Il Lazio ereditava una situazione finanziaria estremamente pesante. Un debito storico enorme, accumulato negli anni. Anticipazioni di liquidità che avevano creato una zavorra strutturale. Vincoli rigidi che impedivano qualsiasi seria capacità di programmazione e paralizzavano qualsiasi possibilità di intervento strutturale”.
“Oggi quella stagione la stiamo mettendo alle spalle – ha proseguito l’assessore – e non perché i problemi siano improvvisamente scomparsi, tutt’altro, ma perché è cambiato l’approccio, il metodo. È cambiata la responsabilità con cui vengono assunte le decisioni. Oggi il Lazio sta marciando con determinazione verso il risanamento dei conti regionali, verso una credibilità economico-finanziaria, verso una reputazione istituzionale. Lo certificano i numeri, lo attestano i bilanci, lo riconoscono soggetti terzi, indipendenti, che valutano con criteri rigorosi la solidità finanziaria della nostra Istituzione. Questo si traduce in minori costi sul debito, in maggiori risorse disponibili per i servizi essenziali, in una capacità più forte di attrarre investimenti e di creare sviluppo”.
Per Righini, “le leggi di stabilità 2026 e Bilancio 2026-2028 si inseriscono esattamente in questo percorso. È una manovra strutturale, che guarda al medio e al lungo periodo, che mette in sicurezza il futuro finanziario della Regione e crea le condizioni per uno sviluppo solido e duraturo”.
L’assessore ha poi spiegato che “un elemento centrale di questa manovra riguarda la politica fiscale: interveniamo su Irpef e Irap con una scelta che è prima di tutto politica: proteggere i redditi medio-bassi. Al fine di contenere la pressione fiscale e di evitare che un solo cittadino del Lazio, con reddito fino a 35mila euro, paghi più Irpef rispetto a quanto corrisposto nell’esercizio 2025, la Regione, con riferimento all’anno di imposta 2026, si impegna a confermare l’aliquota dell’1,73 per cento per i redditi fino a 28mila euro senza gravare sull’odiosa addizionale, quindi ad esentare dal pagamento della maggiorazione dell’1,6 per cento”.
Come già anticipato durante i lavori in commissioni Bilancio, Righini ha voluto ribadire anche in Aula che “il vero cuore politico di questa manovra è il tema del debito. Con la cancellazione del fondo per le anticipazioni di liquidità, pari a circa 13 miliardi di euro, la Regione Lazio compie un passaggio storico. Riduciamo drasticamente lo stock di debito ereditato e liberiamo spazi finanziari che per anni hanno rappresentato un muro invalicabile. Grazie a questo lavoro – ha spiegato l’assessore – oggi possiamo finalmente affermare una cosa che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile: il Lazio torna a investire senza fare nuovo debito”.
Righini ha poi illustrato il “piano straordinario di investimenti”, pari a circa 500 milioni di euro fino al 2030, finanziato interamente con risorse proprie. “Questo piano straordinario trova una puntuale e solida traduzione normativa nell’articolo 5 della legge di stabilità. Oltre a quantificare lo stanziamento del Fondo obiettivi di finanza pubblica – pari a 99.500.868,41 euro per ciascuna annualità dal 2026 al 2028 e a 155.173.973,36 euro per l’anno 2029 – l’articolo 5 stabilisce che le risorse del contributo di finanza pubblica che confluiscono nell’avanzo di amministrazione accantonato sono destinate, nell’anno successivo e una volta approvato il rendiconto, al finanziamento di un programma di investimenti. Considerato il riparto complessivo del contributo alla finanza pubblica per il periodo 2025-2029, si tratta di un programma stimato in circa 486 milioni di euro, destinato a viabilità e mobilità, infrastrutture pubbliche e sociali, sostenibilità ambientale, tutela delle risorse idriche, innovazione tecnologica ed edilizia residenziale pubblica”.
Con riferimento agli altri articoli della proposta di legge, l’assessore ha spiegato che “l’articolo 7 affronta la criticità strutturale del personale sanitario operante nei servizi di pronto soccorso; sul trasporto pubblico locale, con l’articolo 6, la Regione mette ordine nei rapporti con Roma Capitale, stabilendo un concorso finanziario pari a 250 milioni di euro per ciascuna annualità dal 2026 al 2028; con l’articolo 10 si introducono contributi compensativi per i Comuni sede di impianti di smaltimento e termovalorizzazione dei rifiuti e per i Comuni limitrofi, per un totale di 1 milione di euro nel 2026 e 4 milioni annui nel 2027 e 2028; con l’articolo 11 si prevede un contributo straordinario di 500 mila euro per il Comune di Latina per sistemi di sicurezza e videosorveglianza; con l’articolo 15 si sostengono i piccoli Comuni delle province di Frosinone e Latina esclusi dal perimetro della ZES unica, con 2 milioni di euro annui dal 2026 al 2028”.
Con riferimento alla Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale (Nadefr) 2026 – Anni 2026-2028, Righini ha spiegato che, “riprendendo i principali temi trattati nel Defr Lazio 2026 redatto a giugno, la Nota ricalibra e definisce i contorni della manovra di finanza pubblica contenuta nel bilancio previsionale pluriennale 2026-2028, a partire dall’evoluzione delle tendenze e delle prospettive del ciclo economico, per arrivare poi alle previsioni programmatiche macroeconomiche e di finanza pubblica per il prossimo triennio”.
L’assessore ha indicato le tre direttrici principali che segneranno l’azione del governo regionale nel triennio 2026-2028: “L’attuazione degli interventi previsti dalla politica unitaria per la coesione, la ripresa e la resilienza nel Lazio 2023-2028 per lo sviluppo e il riequilibrio settoriale e territoriale; la prosecuzione delle politiche di bilancio improntate a precludere il ricorso al mercato del credito per non creare nuovo debito, finanziando le misure di politica economica con il surplus di pate corrente; l’attivazione di politiche fiscali – complementari a quelle nazionali – per la stabilizzazione economica e in funzione redistributiva”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio