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Manovra economica, il dibattito in Aula

I consiglieri di minoranza hanno apprezzato il passo indietro della Giunta sul fondo “tagliatasse” ma annunciano opposizione su altre misure previste in Bilancio.
L'Aula del Consiglio regionale.19/12/2023
Conclusa la relazione dell’assessore regionale al Bilancio, Giancarlo Righini, il Consiglio regionale ha svolto la discussione generale sui provvedimenti della manovra economica 2024-2026. Numerosi sono stati gli interventi dei consiglieri di minoranza, che da una parte hanno apprezzato il passo indietro e l’apertura dell’assessore Righini sul “fondo tagliatasse”, dopo l’intesa raggiunta con i sindacati, dall’altra però hanno annunciato ferma opposizione e contrarietà su altre norme previste nei provvedimenti che saranno esaminati a partire da domani, mercoledì 20 dicembre, nella seduta convocata per le ore 14.

Alessio D’Amato (Insieme Lazio-Azione) ha aperto la discussione generale, annunciando di voler parlare di tre questioni. “La prima – ha detto l’ex assessore regionale alla Sanità – è il permanere, anche nei documenti che sono stati presentati, di un tasso inflattivo che è ancora molto impegnativo e molto importante, sopra al 5 per cento, che va a erodere qualsiasi iniziativa relativa alla crescita e all’occupazione. L’altro elemento importante – ha proseguito D’Amato – è quello riferito all’andamento demografico, che ha incidenze sia per quanto riguarda la fiscalità, sia per quanto riguarda i lavoratori attivi, sia per quanto riguarda il rapporto tra lavoratori attivi e lavoratori non attivi, e anche di conseguenza il tasso di invecchiamento della popolazione che ha dei riflessi assolutamente rilevanti per quanto riguarda il sistema sociosanitario”. Infine, D’Amato ha parlato della crescita dei salari, degli stipendi e dello sviluppo. “Anche volendo cogliere al 100 per cento gli obiettivi che voi vi ponete – ha detto – il tasso che viene indicato di crescita e di occupazione è un tasso del 2 per cento, che è inferiore comunque al tasso inflattivo ipotizzato. In questo delta sta un elemento di difficoltà per i salari e, quindi, per la crescita del potere d’acquisto complessivo”.

Marietta Tidei (Italia viva) ha esordito ringraziando l’assessore Righini “non solo per la competenza con la quale ha esercitato il suo ruolo, ma anche per il lavoro di conciliazione di diverse esigenze e anche di diverse proposte”. Tidei ha poi sottolineato, tra l’altro, che “l’Amministrazione passata ha svolto un buon lavoro in termini di tenuta dei conti, sulla ristrutturazione del debito, sull’abbattimento dei costi della politica, sui tempi di pagamento, sul risanamento delle società e anche sulle riforme strutturali, che vanno anche a beneficio della tenuta dei conti”.

Emanuela Droghei (Pd) ha definito il bilancio “assolutamente insoddisfacente, che manca di visione, che non ci fa comprendere quale direzione prenderà la nostra Regione. È un bilancio che riduce le risorse, che le riduce per temi per noi troppo sensibili, troppo importanti, per le politiche che riguardano la parità di genere, le politiche giovanili. È un bilancio – ha aggiunto Droghei – che non si occupa di investire in formazione, che serve per le nuove professionalità, non ha voglia di investire nel lavoro e nemmeno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che non si occupa di chi non riesce a pagare l’affitto, di chi diventa moroso, di tutte quelle famiglie che purtroppo non riescono più a pagare i mutui o non riescono più a pagare gli affitti, di chi diventa povero. È un bilancio che non riesce a supplire le scelte sbagliate del Governo nazionale e che non vuole occuparsi della sperequazione che c’è tra le cittadine e i cittadini di questa regione che utilizzano il trasporto pubblico locale”.

Giudizi condivisi anche da Eleonora Mattia (Pd), la quale ha espresso preoccupazione perché “tra spesa vincolata e obbligatoria, spese straordinarie, in parte quantificate sulla base di stime pur prudenziali, questo bilancio lascia spazi di manovra molto ridotti per l’attuazione delle politiche regionali. E questo anche in considerazione dell’articolo 5 della proposta di legge di bilancio, che esclude per i prossimi anni l’utilizzo della leva finanziaria proprio per gli investimenti”. Nel dettaglio, Mattia ha espresso preoccupazione per “i tagli che riguardano la disabilità e le barriere architettoniche, pari circa a 5,9 milioni di euro, su cui abbiamo presentato numerosi emendamenti; il non rifinanziamento dei fondi sull’invecchiamento attivo a fronte dei bisogni della popolazione della nostra regione; il taglio dei fondi sulle politiche in favore delle donne per un ammontare pari a 2,4 milioni di euro, che riguardano soprattutto il lavoro e la loro autonomia”.

Massimiliano Valeriani (Pd) ha espresso parole di apprezzamento nei confronti dell’assessore Righini, per “aver avuto l’intelligenza politica di cogliere alcuni suggerimenti che le sono stati posti con insistenza dalle opposizioni”. Con riferimento al passo indietro della Giunta sul fondo “tagliatasse”, Valeriani ha spiegato che “in quell’articolo due della Stabilità avevate appostato un tesoretto di 100 milioni di euro che lei ha giustificato per settimane dicendo che era l’unica disponibilità che potevamo gestire, perché non c’erano risorse. Ebbene – ha aggiunto l’ex assessore regionale rivolgendosi a Righini – lei alla fine è stato bravo, perché ha capito che le divisioni del fronte sindacale non sono un segno di forza ma un rischio per la maggioranza, perché quando le organizzazioni sindacali sono unite a sostegno e hanno fiducia nell’Amministrazione in carica, è un elemento che garantisce tutta la Giunta regionale”. Infine, Valeriani ha auspicato l’estensione a tutti i cittadini under 19 del Lazio delle agevolazioni tariffarie per il trasporto pubblico, “dando loro la stessa possibilità di prendere gratis i mezzi pubblici, come ce l’hanno già i ragazzi di Roma”.

Anche Claudio Marotta (Verdi e Sinistra) ha ringraziato Righini “perché ha saputo accogliere l’invito di riaprire l’interlocuzione con le parti sociali, quindi di allargare la base di consenso di quell’accordo già siglato dalla Cisl e poi, quindi, integrato dalla Cgil e della Uil, per dare intanto una risposta a tutte le cittadine e ai cittadini del Lazio, quindi una garanzia sul fondo taglia-tasse per il 2024 e il 2025 e anche risposte alle fasce di reddito dei ceti medi, dei ceti popolari”. Con riferimento al Bilancio, Marotta ha detto che “non vorremmo che il rigore a cui necessariamente ci richiama l’assessore Righini diventi poi una tagliola per le misure espansive che anche la destra ha promesso e proposto in campagna elettorale”. Marotta ha poi chiesto di trovare uno stanziamento puntuale sul fondo per il sostegno alla locazione. “Il combinato disposto fra l’abolizione del reddito di cittadinanza e il definanziamento del fondo nazionale per la morosità incolpevole rischiano di essere una bomba sociale nei prossimi mesi. Quindi, su questo noi vi chiediamo un approfondimento per dare risposta ai ceti popolari, a chi oggi si trova davanti a difficoltà che sono incolmabili da soli, facendo ricorso alle proprie energie”, ha detto Marotta.

Adriano Zuccalà (M5s), dopo aver elencato positivamente tutti i passaggi avvenuti in commissione Bilancio, comprese le audizioni, ha tuttavia sottolineato che “benché la Commissione abbia cercato di lavorare nel miglior modo possibile, non possiamo chiaramente essere d’accordo sulla manovra economica che viene messa sul tavolo di questo Consiglio regionale. Non condividiamo quelle che sono le decisioni prese riguardo ai Consorzi di bonifica, che vanno ad accentrare tutti i poteri nei confronti di una persona con i commissariamenti. Non possiamo condividere – ha aggiunto Zuccalà – che la Regione Lazio vada a ritirare le partecipazioni e che vi sia la sua assenza in alcune fondazioni, dove va a togliere le fondamenta anche per buone pratiche partite dal basso che abbiamo potuto vedere in questi anni. Non possiamo condividere la politica sulla sanità né la chiusura dei centri antiviolenza e dei consultori per assenza di personale”.

Anche Luciano Nobili (Italia viva) ha voluto mettere in evidenza “il buonissimo lavoro che abbiamo svolto insieme in queste settimane”, riconoscendo all’assessore Righini “una grande attenzione all’interlocuzione, una grande disponibilità, una grande presenza nei lavori della Commissione”. Poi, Nobili ha rimarcato “la battaglia fatta per il servizio di psicologia scolastica, un’altra per l’assistenza sanitaria per i cittadini senza fissa dimora, un’altra ancora per gli anziani nell’ambito della legge sull’invecchiamento attivo approvata nella scorsa legislatura”, tutti emendamenti approvati in commissione, segno “di una capacità di lavorare insieme, di disponibilità a raccogliere alcune delle questioni che abbiamo posto e speriamo che questa capacità continui anche nel lavoro nell’Aula”, ha aggiunto Nobili.

Daniele Leodori (Pd) ha incentrato il suo intervento sulla critica all’emendamento della Giunta che riguarda l’acquisizione del Teatro Eliseo. “Su questo aspettatevi tanti, tanti subemendamenti – ha detto l’ex vicepresidente della Regione – perché si tratta in prospettiva di 25 milioni di euro che non risolvono il problema della cultura, ma probabilmente risolvono qualche altro problema che io non conosco, non voglio neanche conoscere, neanche mi interessa”. Per Leodori si tratta di “una questione che non è assolutamente comprensibile. Noi abbiamo un’associazione dei teatri dei Comuni del Lazio che facciamo vivere, sono 20-25 teatri, con circa 900 mila euro l’anno. È una situazione incomprensibile e inconcepibile – ha proseguito Leodori – immaginare di risolvere quel problema quando ci sono nelle periferie della nostra città e nelle altre province decine di istituzioni culturali, che soprattutto dopo la pandemia e a causa della pandemia, hanno chiuso i battenti. Io credo sia un errore strategico che non può essere consentito e, per questo, chiedo fin da subito un ritiro di questo emendamento e una discussione nelle sedi competenti su che politica culturale si vuol portare avanti come Regione, e su come investire queste risorse, lasciandole ad interventi culturali”.

Valerio Novelli (M5s) è intervenuto per criticare l’assenza di risorse sul Piano agricolo regionale. L’abbiamo sempre detto – ha spiegato Novelli – che l’agricoltura è un’attività principale nella nostra Regione, ma oggi vedo che il segnale è completamente azzerato, non c’è nulla, ad esempio, sulla diversificazione né sulla semplificazione”. Il consigliere pentastellato ha anche criticato la poca attenzione verso la transizione ecologica (“tema completamente sparito”), verso il compostaggio aerobico (“che non solo riduce i costi ma anche la frazione organica dei rifiuti”), il Reddito energetico (“completamente eliminato”), le bonifiche dei siti inquinati, il Piano della qualità dell’aria e sul fondo per i malati oncologici.

Il tema dei rifiuti è stato trattato anche da Alessandra Zeppieri (Polo progressista) nel corso del suo intervento, annunciando numerosi emendamenti sul punto. La consigliera ha anche parlato di Ambiente e Sanità, lamentando che “ancora si punta sulla sanità privata, cercando di risolvere il problema con quello che, invece, è la causa del problema, che provoca tutti questi disservizi a livello di sanità pubblica”, ha detto. “Sono anche insufficienti le risorse sulla disabilità grave e gravissima e questo significa che le famiglie continueranno ad essere lasciate sole nella cura e nell’accudimento delle persone con disabilità”, ha aggiunto Zeppieri.

Per la maggioranza è intervenuto il consigliere Cosmo Mitrano (Forza Italia). “Va riconosciuto all’assessore Righini di aver creato un dialogo e un compromesso col Governo – ha esordito Mitrano – che ha fruttato il rinvio di 9,3 miliardi di euro di anticipazione di liquidità. Altrimenti, quest’anno non partivamo con 202 milioni di disavanzo, ma con 400 milioni”. Il presidente della sesta commissione ha poi aggiunto che “va riconosciuto anche che questa Amministrazione, come ha dichiarato l’assessore Righini, sta continuando una razionalizzazione non solo delle società, ma anche degli enti di diritto privato, motivo per il quale stiamo uscendo da alcune partecipazioni. Noi possiamo solo efficientare le spese, possiamo razionalizzare le spese, possiamo fare una reingegnerizzazione dei processi per ridurre i costi – ha aggiunto Mitrano – e questi sono tutti elementi sui quali si sta lavorando per reperire ulteriori risorse. Sicuramente l’indebitamento è una posta importante, ma le anticipazioni di liquidità sono debito”.

“Nella nostra politica di coesione individuiamo tre macroaree: ‘Il Lazio dei diritti e dei valori’ (salute, istruzione, formazione, lavoro, sicurezza, famiglie, cultura, sport); ‘Il Lazio dei territori e dell’ambiente’ e ‘Il Lazio della crescita e dello sviluppo’ (energia, rifiuti, riduzione dei consumi, diversificazione degli approvvigionamenti, produzione di energie rinnovabili)”, ha proseguito Mitrano.

Dopo aver ricordato i circa 19 miliardi di euro tra fondi europei e statali e Pnrr, Mitrano ha concluso dicendo che “quest’anno il bilancio rispecchia perfettamente un principio, che ripete sempre l’assessore Righini: la prudenza. Se si libereranno delle risorse o si genereranno delle risorse, le andremo a impegnare successivamente. Intanto però possiamo affermare che con questa manovra noi non produciamo indebitamento, abbiamo eliminato un mutuo di 150 milioni che era stato previsto l’anno precedente”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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