In commissione Ambiente, focus sulle problematiche della rete idrica del comune di Campagnano di Roma

Califano: “I cittadini pagano una tariffa intera per un servizio che non hanno e che riguarda un bene primario”.
L'audizione in ottava commissione sul problema idrico di Campagnano di Roma. 30/11/2023 - La commissione Agricoltura e ambiente, presieduta oggi dal vicepresidente Vittorio Sambucci (FdI), ha svolto un’audizione sulle problematiche relative alla non potabilità delle acque pubbliche del Comune di Campagnano di Roma, richiesta dalla consigliera regionale Michela Califano (Pd).

All’incontro hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti nella vicenda: il sindaco di Campagnano di Roma, Alessio Nisi; il gestore del servizio idrico, Acea Ato 2, con Emiliano Bernardini, responsabile Distribuzione idrica; la Città metropolitana di Roma Capitale, con Rosanna Capone, direttrice del Dipartimento Ambiente e Tutela del territorio; Arpa Lazio, con Doriana Antonella Giorgi (responsabile del Dipartimento Prevenzione e Laboratorio integrato) e Alessandra Giuliani (dirigente del Laboratorio chimico integrato ambiente e salute); la Asl Roma 4, con Pierluigi Ugolini, direttore del Dipartimento di Prevenzione; l’ente Ato 2, con l’ing. Alessandra Locaioli. Per la Regione, sono intervenuti l’assessora ai Lavori pubblici, Politiche di Ricostruzione, Viabilità, Infrastrutture, Manuela Rinaldi, e il dirigente dell’Area “Attuazione servizio idrico integrato e risorse idriche, Nicola Martucci.

I termini della questione sono stati riassunti dalla consigliera Michela Califano: “Siamo di fronte a una situazione grave – ha spiegato la consigliera del Pd – che comporta un disagio enorme alla cittadinanza, privata di un bene primario, l’acqua. Abbiamo alcuni punti chiari della vicenda: carenza di acqua potabile; mancato adeguamento strutturale della rete idrica, obsoleta e nociva; un nuovo gestore subentrato circa un anno fa nel servizio; la necessità di ulteriori interventi rispetto a quelli già effettuati dal nuovo gestore; cittadini che pagano una tariffa piena per un servizio che non hanno”. Califano ha quindi invitato l’assessora Rinaldi a verificare se la Regione può compartecipare al finanziamento dell’ammodernamento della rete idrica e, soprattutto, a trovare risorse in bilancio per il prossimo triennio (“dato che i tempi per interventi strutturali si prevedono lunghi”, ha detto Califano), affinché “la Regione, attraverso il Comune, possa dare un indennizzo, un contribuito ‘una tantum’, alle famiglie per ovviare al disagio in modo autonomo finché il problema non venga risolto”.

Anche il sindaco di Campagnano, Alessio Nisi, ha confermato le problematiche riportate da Califano, sottolineando i due aspetti più gravi della vicenda: “La non potabilità dell’acqua, perché l’impianto di potabilizzazione non è funzionante e comunque è inadeguato a gestire il servizio idrico. È un’opera – ha spiegato Nisi – che va riprogettata per le dimensioni reali del territorio interessato”. A tal proposito, il sindaco ha detto che il costo di un nuovo potabilizzare è stato quantificato in circa due milioni di euro, con tempi molto lunghi per la sua realizzazione. Per questo motivo, Nisi ha spiegato che sarebbe necessario realizzare subito un potabilizzatore transitorio, in deroga a varie disposizioni urbanistiche che lui sarebbe pronto a firmare subito, ma il cui iter si bloccherebbe di fronte alle deroghe in materia ambientale, legate alle autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, che non dipendono dal comune. Il secondo aspetto messo in evidenza dal sindaco riguarda l’infrastruttura della rete idrica, obsoleta e non più adeguata, lunga vari chilometri. Per Nisi, c’è il problema delle risorse da investire per il suo ammodernamento perché il comune già si è fatto carico di una parte dell’intervento, ma resta ancora un lungo tratto da sistemare.

Il problema della non potabilità dell’acqua di Campagnano, tra l’altro, è aggravato dai dati che Arpa Lazio ha illustrato oggi durante l’audizione. Secondo la relazione di Giorgi e Giuliani, infatti, la presenza di arsenico, fluoruri e altri elementi nocivi nei campioni di acqua analizzati è raddoppiata negli ultimi 5 anni.

Emiliano Bernardini, responsabile Distribuzione idrica di Acea Ato 2, ha spiegato alla commissione che l’azienda è subentrata al gestore precedente solo da un anno, trovando un contesto idrico molto complesso, per vari motivi. In primo luogo, la potabilità dell’acqua, che necessita di un nuovo impianto; in secondo luogo, esiste anche un problema di “quantità”, in quanto si è in presenza di scarse disponibilità. Bernardini ha poi spiegato che Acea Ato 2 ha comunque messo a disposizione tre dispositivi mobili per fornire acqua potabile alla cittadinanza e che sin dai primi mesi di gestione sono stati effettuati numerosi interventi di manutenzione straordinaria sulla infrastruttura. “Sussistono criticità nella condotta premente – ha aggiunto Bernardini – che richiedono interventi di progettazione per ricostruirla. Potabilizzazione, revamping, nuove condotte, richiedono risorse aggiuntive”.

L’assessora Manuela Rinaldi e il dirigente regionale Nicola Marcucci hanno spiegato che il problema è sotto osservazione da tempo e che sono già operativi vari tavoli istituzionali, tra cui uno tecnico con Ato 2 e Città Metropolitana e un altro di ascolto con la presenza di tutti i soggetti interessati. “Stiamo facendo il quadro su tutta la rete idrica regionale – ha detto Rinaldi – ma servono investimenti da parte dei gestori. Noi promettiamo la massima attenzione e speriamo di poter risolvere a breve alcune situazioni”.

Hanno partecipato all’audizione, oltre a Sambucci e Califano, i consiglieri Michele Nicolai (FdI), Valerio Novelli (M5s) e Marietta Tidei (Italia Viva). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio