Finalizzazione risorse piccoli Comuni 2025-2026, audizione in prima Commissione

Il presidente Flavio Cera: stiamo ascoltando le istanze dei territori, ora un confronto costruttivo per rafforzare lo schema di delibera.
Prima Commissione sala Di Carlo 25/09/2025 -

Si è svolta oggi, presso la sala Di Carlo del Consiglio regionale del Lazio, l’audizione convocata dalla I Commissione consiliare permanente sullo Schema di Deliberazione n. 119/I, riguardante il Piano triennale per la riqualificazione dei Piccoli Comuni 2025-2027 e la finalizzazione delle risorse per gli esercizi finanziari 2025 e 2026.

La seduta, presieduta dal presidente Flavio Cera (FdI), ha rappresentato un momento di confronto molto partecipato tra istituzioni regionali, associazioni di rappresentanza e amministratori locali. Il provvedimento, predisposto dalla Giunta regionale in attuazione della Legge regionale 7 agosto 2020, n. 9, prevede una dotazione complessiva di 900 mila euro (450 mila euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026), da destinare a misure di sostegno alla natalità e di digitalizzazione degli strumenti urbanistici nei piccoli comuni del Lazio.

Ad essere ascoltata per prima la presidente del CAL Lazio, Luisa Piacentini, che ha insistito sulla necessità di garantire continuità alle misure avviate negli anni precedenti: «I piccoli comuni non possono vivere nell’incertezza: le risorse devono essere stabili e accessibili attraverso procedure snelle». Per l’UPI Lazio, Ermanno Nicolai, ha evidenziato il ruolo delle Province come raccordo istituzionale: «Siamo pronti a collaborare con la Regione per fornire supporto tecnico-amministrativo, specie nelle aree interne e montane, che soffrono di maggiore isolamento». L’UNCEM Lazio, rappresentato dal presidente Achille Bellucci, ha richiamato l’attenzione sul divario infrastrutturale: «Parliamo di digitalizzazione dei piani urbanistici, ma senza banda larga e collegamenti adeguati rischiamo di rimanere sulla carta. È urgente affrontare anche questo nodo». Il presidente di ALI Lazio, Luca Abbruzzetti, ha rimarcato l’importanza di consolidare le buone pratiche già sperimentate: «Il precedente piano ha dato segnali positivi. Ora è fondamentale garantire continuità e non disperdere i risultati ottenuti».

Nella prima parte dei lavori ha partecipato l’assessore regionale agli enti locali, Luisa Regimenti, che ha difeso l’impianto del provvedimento, sottolineandone la coerenza con le attuali disponibilità finanziarie della Regione. Regimenti ha ricordato come il piano destini 900 mila euro complessivi – 450 mila per ciascuno degli anni 2025 e 2026 – a due linee prioritarie: il sostegno alla natalità nei comuni sotto i 2.000 abitanti e la digitalizzazione degli strumenti urbanistici nei comuni fino a 5.000 abitanti.

Numerosi sindaci hanno portato in Commissione le istanze dei propri territori. Giorgio Catarinozzi, primo cittadino di Canterano, ha posto l’accento sulla difficoltà di mantenere i servizi essenziali, soprattutto scolastici, a fronte del calo demografico: «Abbiamo bisogno di strumenti per evitare la chiusura delle scuole nei nostri paesi». Fulvio Proietti, sindaco di Rocca Canterano, ha chiesto maggiore autonomia nella gestione delle risorse: «Spesso i fondi rimangono inutilizzati a causa di vincoli burocratici troppo rigidi». Claudio Pettinelli, sindaco di Mandela, ha insistito su iniziative che vadano in favore della natalità. Mattia Folgori, sindaco di Roviano, ha collegato il tema della natalità alle prospettive economiche: «Per far restare le famiglie nei piccoli comuni servono opportunità di lavoro, non solo bonus una tantum». Dario Ronchetti, sindaco di Sambuci, ha sollecitato un’attenzione particolare al tema dei trasporti locali, «decisivi per la mobilità dei giovani e degli anziani». Francesco Basso, assessore del Comune di Subiaco, ha richiamato la necessità di un coordinamento sovracomunale: «Serve una visione d’insieme per l’area sublacense, con politiche integrate su turismo, cultura e ambiente». Massimiliano Calore, sindaco di Ciciliano, ha chiesto investimenti in formazione digitale per il personale comunale: «La digitalizzazione dei piani urbanistici rischia di restare sulla carta se non diamo ai nostri uffici le competenze per gestirla». Antonio D’Orazi, sindaco di Pisoniano, ha sottolineato l’urgenza di criteri di riparto più equi, che tengano conto anche dell’estensione territoriale: «Amministrare un comune montano di vasta superficie con poche centinaia di abitanti è molto più oneroso di quanto dica la sola cifra demografica». Luigino Cavallari, sindaco di Nespolo, ha ribadito l’importanza di incentivare il ritorno dei giovani nei borghi: «Servono misure che rendano attrattivo vivere nei piccoli comuni, a partire da agevolazioni per le giovani famiglie». Luigi Onori, consigliere comunale di Collalto Sabino, ha infine segnalato la difficoltà di accesso ai bandi per i piccoli enti con scarsa capacità amministrativa, proponendo forme di assistenza tecnica dedicate.

Hanno anche preso la parola i membri della Commissione. Le vicepresidenti Eleonora Berni (FdI) ed Eleonora Mattia (PD), insieme al consigliere Marco Colarossi (FI), hanno espresso apprezzamento per la partecipazione e per i contributi emersi. Berni ha sottolineato la coerenza del piano con le priorità di valorizzazione dei territori, Mattia ha insistito sulla necessità di incrementare le risorse e rafforzare i servizi sociali, mentre Colarossi ha evidenziato l’importanza di collegare gli interventi di natalità con misure di sviluppo economico.

Il presidente Flavio Cera ha chiuso i lavori ringraziando gli intervenuti: «Le osservazioni raccolte oggi ci consentiranno di migliorare il provvedimento. È nostra intenzione arrivare a un testo capace di rispondere concretamente ai bisogni dei territori». A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio