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Garante infanzia del Lazio sarà parte civile in un procedimento penale

Il caso è quello di due minori della provincia di Latina vittime nel 2020 dell’ipotizzato reato di cessione di sostanza stupefacente.

minori27/01/2023
Il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione Lazio si è costituita parte civile, rappresentata da un avvocato del foro di Latina, nel procedimento penale dinanzi al Tribunale di Latina in cui due minorenni risultano vittime delle condotte addebitate a una docente, che secondo il capo di imputazione avrebbe commesso il reato di cessione di sostanza stupefacente alle stesse. I fatti risalgono all’estate del 2020, precisamente tra il mese di giugno e quello di luglio.

L’udienza è stata fissata per il primo marzo prossimo venturo, per la decisione del rito abbreviato richiesto dalla difesa dell’insegnante. L’evento oggetto del procedimento penale destò non poco allarme sociale e mediatico.

La Garante ha chiesto l’ammissione al processo nella sua veste di Autorità istituzionale della Regione Lazio che ha, come scopo precipuo della sua attività di servizio, la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza ed è, dunque, in tal senso soggetto direttamente e immediatamente danneggiato dai reati contestati.

Si è ricordato, infatti, nell’atto di costituzione di parte civile, come, ai sensi della legge regionale n. 38 del 2002, il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza sia un organo che, nell’ambito territoriale della regione, ha, tra le altre, la funzione di vigilanza sull’applicazione della “Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989”, tra i cui principi figura l’interesse superiore/diritto del fanciullo all’educazione e allo sviluppo della personalità, facoltà e attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità.

Principi ricordati nella nostra Carta costituzionale, sia quale diritto fondamentale della persona (art. 2) che, in particolare, del minore a una crescita armoniosa e tutelata in specie in ambito scolastico (art. 31, secondo comma Cost.).

La Garante è particolarmente attiva sul territorio della Provincia di Latina, con attività prevalente negli istituti scolastici del territorio, nel quale la Garante ha anche istituito, primo nel Lazio, il Centro Antiviolenza Minorenni, che fornisce un servizio di accoglienza, orientamento e sensibilizzazione per minorenni e adolescenti vittime di ogni tipo di reato e ha sede presso il Consultorio familiare della Diocesi di Latina.

La Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, dott.ssa Monica Sansoni, ha espresso la propria soddisfazione: “Si tratta di una decisione storica quella del giudice di ammettere quale parte civile in un procedimento penale un’autorità di garanzia istituzionale regionale per il genere di reati contestati nel procedimento stesso, autorità che peraltro nella fattispecie è l’unica parte civile costituitasi a tutela dei minori interessati. Ma rappresenta anche – ha proseguito la Garantela prima volta che un’autorità di garanzia istituzionale della Regione Lazio si costituisce autonomamente parte civile in un procedimento.”.

“La decisione di costituirsi parte civile – così ancora la Garante –, in perfetta coerenza con le funzioni istituzionali a tutela e supporto dei minori di età attribuite dalla Regione Lazio al Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, e l’avvenuto accoglimento di tale decisione da parte del giudice competente, rappresentano anche, a mio avviso, il modo più concreto per esprimere una forma di aiuto ai minori e un apripista rispetto a situazioni analoghe che vedessero in futuro vittime i minori della nostra Regione.”.

 

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa