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Manovra 2017, le dichiarazioni per il voto finale su legge di stabilità e bilancio

Zingaretti: testo migliorato dal confronto. Critiche dalle minoranze per il ricorso al sub maxi emendamento. Piano casa, Valeriani (Pd): da gennaio al via iter legge rigenerazione urbana.
L'aula della Pisana. Da una foto di Bruno Ponzani.31/12/2016
Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha preso la parola in Consiglio regionale al termine dell’esame della manovra 2017 sottolineando che i testi votati stanotte non sono quello usciti dalla Giunta regionale, ma sono cambiati “grazie al lavoro di confronto e discussione nella commissione e nell’Aula, perché siamo coscienti che in un momento così delicato nella vita politica del Paese occorre un atto di responsabilità”, ha detto.

A tal proposito Zingaretti ha citato due esempi di proposte delle opposizioni accolte nel testo finale: quella del centrodestra di prorogare la scadenza del “piano casa” e quella del Movimento cinque stelle sul diritto allo studio. Zingaretti ha poi fatto riferimento alla proposta di convocare il primo consiglio regionale del 2017 ad Amatrice “non più sull’emergenza ma sulla ricostruzione”, definendo l’iniziativa “un’occasione per aprire l’istituzione all’incontro con quei territori”.

Nelle dichiarazioni, nel corso della discussione conclusiva dell’iter, tre le note ricorrenti provenienti dai banchi dell’opposizione del centrodestra. La prima, di censura, ha riguardato il ricorso da parte della Giunta a un doppio sub maxi emendamento: uno per la legge di stabilità e l’altro per il bilancio, i cui articoli non sono stati affrontati né in commissione né in aula. Nel suo intervento conclusivo Massimiliano Valeriani, capogruppo del Pd, invece ha evidenziato che i testi sono migliorati rispetto alla formulazione originaria grazie al contributo della minoranza, ma anche in virtù del maxiemendamento.

Soddisfazione è stata espressa dal centrodestra per la proroga del “piano casa” dal 31 gennaio 2017 fino all’approvazione di una proposta di legge in materia di rigenerazione urbana e comunque non oltre il 1° giugno 2017, anche se questo risultato non ha consentito loro di esprimere un voto favorevole alla manovra nel suo complesso. Proroga che, al contrario, è stata giudicata negativamente da Silvia Blasi del M5s, che ha votato contro l’intera manovra.  Gino De Paolis (Si – Sel), poi, ha accolto il “piano casa” a condizione che sia varata, prima del 1° giugno, una legge sulla rigenerazione urbana. “Una normativa che per noi da gennaio diventerà una priorità”, ha ribadito Valeriani.

Rimarcato infine, terzo elemento ricorrente negli interventi dal centrodestra, il senso di responsabilità dimostrato per aver impedito alla Regione di finire in esercizio provvisorio per non aver approvato il bilancio entro il 31 dicembre. Valeriani ha, di contro, ringraziato la maggioranza per la sua compattezza: “Permetteteci di rivendicarlo come un elemento politico importante”. Ringraziate le opposizioni per aver contribuito a ricostruire un clima disteso.

“Non è una legge di stabilità, ma un decreto milleproroghe”, ha osservato Giancarlo Righini (FdI). Per molti esponenti di centrodestra, infatti, si tratterebbe di una sorta di atto di fine legislatura. Pietro Sbardella (Misto) ha invece reclamato che la manovra sia accompagnata, a breve, da un “collegato”, in particolare per la sanità.  Valeriani, da parte sua, ha sottolineato – in un passaggio del suo intervento conclusivo –  che la legislatura ha davanti a sé quindici mesi, un tempo lungo nel quale realizzare molte cose.

Francesco Storace (la Destra) ha rilevato che nella manovra “c’è una cultura punitiva dal punto di vista fiscale”. Storace se da un lato ha apprezzato, ad esempio, l’istituzione della commissione speciale per il terremoto (nata da una proposta di Pietro Di Paolo, Cuoritaliani), dall’altro ha lamentato la superficialità delle norme sull’associazionismo comunale. Occasione mancata quella del recupero crediti verso partiti e sindacati da parte dell’Ater, stimati da Valentina Corrado (M5s) in nove milioni di euro. Corrado che ha lamentato come i sub maxi emendamenti non abbiano con­sentito di discutere la proposta di soppressione dell’Istituto regionale per le ville tuscolane, del Comitato per la legislazione e i tagli dei costi della politica. M5s avrebbe voluto anche l’estensione agli addetti stampa di consiglio e giunta del contratto di lavoro giornalistico, riservato dalla legge di stabilità a quelli dei gruppi consiliari.

Antonello Aurigemma (Forza Italia) ha elencato una serie di questioni non affrontate: dai licenziamenti di Almaviva alle richieste di cassa integrazione per gli istituti convenzionati con il sistema sanitario, dalla Delrio all’accorpamento di enti, costretti al commissariamento. Per Aurigemma il bilancio non risponde alle reali esigenze del Lazio. Giudizio comune a quello di Daniele Sabatini, che ha lamentato l’assenza di risposte su Lazio Ambiente e sul piano industriale di Fiera di Roma. La manovra, per il capogruppo di Cuoritaliani, non incide sul territorio regionale, né sulle attività produttive, né sul sociale: “Una legge di stabilità superficiale”. La pecca più grande sarebbe l’assenza di una visione strategico politica sullo sviluppo della Regione.

Il risultato più importante del lavoro svolto, al contrario, è stato – secondo Daniele Fichera (Psi), che ha votato a favore alla legge di stabilità – quello di “ripoliticizzare” il bilancio e la legge di stabilità. E questo inserendo alcuni temi, anche se “a mosaico”: come la compartecipazione dei comuni agli investimenti, la trasformazione delle comunità montane in unioni dei comuni, l’Irpef, Lazio Ambiente (con la salvaguardia dei livelli occupazionali). Giudizio positivo pure quello del capogruppo Si-Sel De Paolis, che non ha mancato di elencare quelli che a suo giudizio sono elementi di soddisfazione contenuti nella manovra, tra cui: riduzione della pressione fiscale, contrasto all’evasione, sostegno al diritto allo studio, 700 Lsu che hanno trovato sistemazione, allargamento della cassa integrazione in deroga per altri 12 mesi, i fondi per la differenziata e il finanziamento di numerose leggi. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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