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Qualità dell'aria: alla Pisana un convegno sul tema

"La Regione Lazio e le iniziative avviate nell'anno europeo dell'aria", questo il titolo.
Secondo un'indagine Istat del 2012, il numero di alunni/studenti affetti da asma e malattie allergiche nelle scuole della regione Lazio è pari a circa 105.000. Un campionamento sulla somministrazione di farmaci a scuola effettuata tra aprile e giugno e 2013 ha evidenziato come, nelle 636 scuole che hanno ricevuto richiesta di somministrazione dei farmaci il totale delle richieste è stato pari a 1.231 (886 nella scuola primaria e 367 nella secondaria di I° grado). Ci sono stati nei tre mesi dell'indagine 228 casi di emergenza e 122 le chiamate al 118 e di queste 22 hanno esitato con il trasferimento dell'alunno presso una struttura sanitaria. Sono i dati emersi nel corso del Seminario "La regione Lazio e le iniziative avviate nell' Anno europeo dell'aria", tenutosi questa mattina presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio.

Nel corso dell'incontro, organizzato nella "Giornata Nazionale del Paziente Allergico", promossa da FEDERASMA Onlus - Federazione Italiana delle Associazioni di Sostegno ai Malati Asmatici e Allergico, ALAMA - Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche in collaborazione con l'associazione "PRIMA - Insieme per la qualità della vita", è stata presentata la proposta di legge regionale per l'istituzione di presidi sanitari scolastici e norme per la prevenzione ed il controllo delle malattie allergiche e dell'asma bronchiale, firmata dal consigliere regionale Riccardo Agostini (Pd).

"La prevenzione dell'asma e delle malattie allergiche deve entrare nell'agenda politica regionale - ha detto Agostini - affinché vengano sviluppate ed attuate politiche che garantiscano la reale tutela dei pazienti asmatici e allergici attraverso una rete di prevenzione e assistenza socio sanitaria che coinvolga tutti gli ambiti della vita domestica e scolastica del paziente. Per questo la legge prevede, tra le altre cose, l'assistenza a scuola da parte di personale qualificato in grado di riconoscere i sintomi e abilitato alla somministrazione dei relativi farmaci, ed evitando così la necessità della presenza dei genitori. L'impatto di queste patologie croniche sulla collettività è altissimo - ha proseguito Agostini, membro della Commissione politiche sociali e salute - soprattutto perché colpiscono in genere i pazienti in età precoce, che necessiteranno di assistenza per un considerevole numero di anni. Il diritto alla salute e all'istruzione dei ragazzi affetti da malattie croniche che necessitano di interventi di tipo sanitario durante l'orario scolastico - ha concluso Agostini - rappresenta lo strumento necessario a garantire il diritto alla salute e all'istruzione in termini di eticità ed appropriatezza degli interventi."

Il presidente della Commissione Politiche sociali e Salute, Rodolfo Lena (Pd), annunciando una rapida calendarizzazione della proposta, al fine di inviarla quanto prima all'esame dell'Aula, ha dichiarato: "Leggendo i dati raccolti in occasione dell'Anno europeo dell'aria, abbiamo appreso che la maggior parte dei cittadini comunitari (56%) ritiene che la qualità dell'aria sia peggiorata negli ultimi 10 anni. In Italia è di questa opinione addirittura l'81% degli intervistati. Ed è un obbligo, per noi, intervenire a livello legislativo per tutelare la salute dei più giovani, di chi è palesemente più indifeso, come i bambini in età scolare. Crisi asmatiche e respiratorie sono esperienze ben note a tutti i genitori: è quindi necessario che le scuole, dove i nostri figli trascorrono gran parte della giornata, siano adeguatamente attrezzate per favorire un rapido intervento in situazioni di emergenza, anche attraverso la possibilità di somministrare farmaci".

 

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