Proposta sulle politiche per i diritti delle persone con disabilità, nuove audizioni

Oggi è stato il turno degli esperti nella materia dell'inclusione scolastica dei giovani con disabilità.
Infanzia. 23/03/2021 - Quarta tornata di audizioni oggi in commissione settima, Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone, sulla proposta di legge regionale n. 169 concernente: ”Promozione delle politiche a favore dei diritti delle persone con disabilità”. Una “legge di sistema”, la ha definita la consigliera Valentina Grippo del Partito democratico, per dare attuazione alla parità dei diritti prevista in Costituzione, anche rispetto ai portatori di disabilità. Oggi era il turno degli esperti in materia di inclusione scolastica.

Primo a prendere la parola, Fiorenzo Laghi, professore associato in psicologia dello sviluppo Università La Sapienza, che ha fatto alcune osservazioni sugli articoli 3 e 5 della proposta; in particolare la distinzione tra funzione educativa e scolastica non gli è chiara e va meglio precisato, a suo avviso, il rapporto tra scuola e lavoro. Un po’ “vuota”, a suo parere, la nozione di inserimento lavorativo, in particolare; va precisato meglio, ha aggiunto, il ruolo di scuola e famiglia, così come quello degli enti locali. “Autodeterminazione e accomodamento ragionevole” sono i due criteri guida cui questa normativa dovrebbe ispirarsi in primis, secondo Luisa Scattoni, ricercatrice ISS, che ha fatto osservazioni soprattutto sugli articoli 6 e 9. Il diritto del disabile a prendere le decisioni che lo riguardano in prima persona, secondo Scattoni, va affermato anche di fronte alla famiglia di provenienza.

Per l’Ufficio scolastico regionale, Michela Corsi ha detto che la scuola potrebbe essere coinvolta di più da questa normativa. Tiziana Giampaoletti dello stesso ufficio ha ribadito l’importanza di percorsi scolastici appositi e di una collaborazione chiara tra scuola e Regione. Infine, anche Laura Crivelli ha voluto affermare l’importanza del “fare rete” tra istituzioni diverse.

In rappresentanza della ANP (Associazione nazionale presidi), Cristina Costarelli ha detto che sarebbe importante, a suo avviso, che le progettualità elaborate siano tagliate su misura sui ragazzi sulla base delle loro attitudini. Per il CIIS (Coord. italiano insegnanti di sostegno), Salvatore Biondo si è detto d’accordo sulla necessità di portare avanti una ricerca delle attitudini del giovane. Il problema del “dopo di noi” che angustia i genitori dei giovani portatori di disabilità va affrontato appunto sulla base della formazione.

Per la associazione APEI (Ass. Pedagogisti ed educatori), Suellen Venarotta ha confermato l’importanza dei percorsi educativi per i ragazzi disabili e delle figure professionali che devono accompagnarli; Michela Rispoli della stessa associazione  ha detto comunque di aver molto apprezzato la proposta e manifestato disponibilità a dare un contributo. Per l’Associazione "Impariamo ad imparare", la dott.ssa Serena Bruffa ha portato la sua testimonianza di genitore di una giovane afflitta da disabilità e ha confermato la preoccupazione per il suo futuro.

Intervenendo per il Progetto scuole aperte comitato genitori, Fausto Davoli ha incentrato l’attenzione sull’articolo 8 affermando che occorrerebbe spostare il focus sul binomio scuola famiglia. Anche l’apporto della comunità nel suo complesso è però importante, poiché ci potrebbero essere esperienze simili da confrontare. Per "Cuore digitale", Gianluca Ricci ha spiegato trattarsi di una associazione che si concentra sui ritrovati digitali che possono essere di ausilio ai ragazzi portatori di disabilità.  

A nome della Associazione "Mio fratello è figlio unico", Alessandro Carella ha rilevato la carenza della presenza delle istituzioni al fianco delle coop che operano nel settore, ma si è detto comunque grato alla commissione per questo incontro. Il Centro regionale Sant’Alessio, con Antonio Organtini, ha voluto fare delle precisazioni sul concetto di disabilità, che va intesa nella sua dimensione di fenomeno collocato su un terreno tra il sanitario e il sociale. Le Asp possono essere una interfaccia tra ente regionale e operatori sul territorio, a suo avviso. Per la Coop. Sociale Garibaldi, Maurizio Ferraro ha posto l’attenzione sulle carenze del sistema inteso in senso complessivo. La cooperativa Garibaldi, la cui esperienza parte dal 2006,  ha ribaltato il concetto tradizionale di coop di servizi ai disabili, poiché è al contrario una coop di disabili che fa servizi ai cittadini.

Tra i consiglieri, Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia ha espresso attenzione a questa proposta di legge ma ha raccomandato di porre molta attenzione a questa materia e di non fare in fretta, soprattutto. Non c’è inclusione dei soggetti più deboli, in questo momento, nella scuola, ha denunciato Colosimo, come confermato da recenti episodi; anche per Marta Bonafoni della lista Zingaretti la responsabilità di emanare una legge di questo tipo richiede tempo: la consigliera ha ricordato a questo proposito la legge 11 del 2016, un esempio di partecipazione. Francesca De Vito del Movimento 5 stelle ha detto che la politica deve dare dimostrazione di serietà in questa occasione.

Il presidente Simeone ha detto in conclusione che la commissione vuole “gettare il cuore oltre l’ostacolo” su questa materia, nonostante la mole di lavoro non indifferente che la attende.

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio