D'Amato in commissione Sanità: ecco l'atto che mette la parola fine al commissariamento

Via libera all'articolato della pl a favore dei genitori separati in difficoltà
L'assessore D'Amato durante un'audizione in videoconferenza 20/10/2020 - L’atto che sancisce definitivamente la fine del commissariamento ultradecennale della sanità laziale è stato illustrato dall’assessore al ramo, Alessio D’Amato, alla settima commissione consiliare permanente, Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone (FI). E’ la deliberazione della Giunta n. 661 del 29 settembre 2020, “Attuazione delle azioni previste nel Piano di rientro denominato Piano di riorganizzazione, riqualificazione sviluppo del Servizio sanitario regionale 2019-2021 adottato con il Dca n. 81 del 25 giugno 2020 e recepito con la Dgr n. 406 del 26 giugno 2020”. Come ha spiegato D’Amato alla settima commissione riunita in modalità telematica, “con la fine del lungo percorso del commissariamento, è stato necessario adottare questa delibera che trasferisce i poteri in capo al commissario ad acta alla Giunta regionale”. D’Amato ha sottolineato che l’uscita dal commissariamento non coincide con l’uscita dal piano di rientro, per il quale bisognerà attendere il 2022.

Il provvedimento, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio dello scorso 6 ottobre, conferma che, alla luce della normativa vigente, spetta alla Giunta regionale l’esercizio delle seguenti funzioni amministrative: l’approvazione del bilancio di previsione, del bilancio consuntivo di esercizio, del bilancio consolidato delle aziende sanitarie e della Gestione sanitaria accentrata e del provvedimento di ripianamento delle perdite o destinazione dell’utile di esercizio; l’approvazione del provvedimento annuale di ricognizione del Perimetro sanitario definito; il riparto del fondo sanitario regionale di parte corrente tra gli enti del servizio sanitario regionale; l’approvazione dei criteri per la redazione degli atti aziendali delle aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale (Ssr); l’approvazione degli schemi dei protocolli di intesa tra Regione e università; l’approvazione degli obiettivi strategici di mandato e annuali dei direttori generali; l’approvazione dei provvedimenti concernenti l’accreditamento istituzionale di strutture sanitarie e socio-sanitarie ai sensi della normativa regionale in materia; il recepimento di linee di indirizzo generali e programmatiche nazionali e di accordi sottoscritti in sede di Conferenza Stato-Regioni che non richiedono modifiche di rango legislativo; l’adozione di eventuali provvedimenti di modifica o integrazione del piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Ssr 2019-2021 e di atti di indirizzo per le attività delle strutture organizzative concernenti l’attuazione dello stesso.

Con la deliberazione 661 inoltre si stabilisce che il direttore pro tempore della direzione Salute e Integrazione sociosanitaria provveda a dare attuazione alle azioni previste nel Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Ssr 2019-2021 e a presentare, entro il termine di attuazione dello stesso una relazione sugli atti adottati per l’attuazione del piano, che evidenzi le eventuali criticità emerse, anche con riferimento alla normativa regionale vigente, ai fini dell’elaborazione di una o più proposte di legge.

Dopo la relazione di D’Amato, la commissione è passata a esaminare l’articolato e i relativi emendamenti del testo unificato delle proposte di legge regionale 64 e 65, concernente “Misure di sostegno in favore dei genitori in condizione di disagio economico e abitativo”.

Nel testo unificato sono confluite due pl a favore dei genitori separati, la pl 64, che vede come prima firmataria la consigliera Michela Califano (Pd), e la pl 65 del consigliere Sergio Pirozzi (FdI). Il testo mira al mantenimento di un equilibrio soprattutto a favore dei minori, attraverso un sostegno economico e psicologico ai genitori. Per il perseguimento di tali finalità, la Regione dovrà promuovere protocolli d’intesa con le Asl, gli enti locali e le parti sociali, nell’ambito della contrattazione collettiva decentrata, per individuare forme di flessibilità che favoriscano le relazioni familiari.

Inoltre, sono previste misure di sostegno per permettere il recupero di un’autonomia abitativa di quel genitore che si ritrovi in difficoltà economica. E proprio sugli aspetti economici si è soffermata la discussione, durante l’esame di alcuni emendamenti della consigliera Marta Bonafoni (Lista Zingaretti). Uno in particolare, volto a escludere dai benefici della legge coloro che sono stati rinviati a giudizio per violenze contro donne e bambini, ha incontrato obiezioni da parte di Simeone e di Massimiliano Maselli (FdI), entrambi sulle posizioni più garantiste contenute nel testo originario che invece prevede l’esclusione per coloro che per simili reati sono stati condannati in via definitiva. Ad ogni buon conto, Bonafoni ha ritirato l’emendamento, con l’accordo di un approfondimento e il proposito di ripresntarlo per l’esame da parte dell’Aula. La commissione ha così approvato, con alcuni emendamenti, nove dei dieci articoli del testo unificato, inviando la norma finanziaria alla commissione Bilancio, per l’esame ai sensi dell’articolo 59 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale.

Oltre al presidente Simeone, alla consigliera Bonafoni e al consigliere Maselli, hanno partecipato l’assessora alle Politiche sociali, welfare ed enti locali, Alessandra Troncarelli, e i consiglieri Antonello Aurigemma (FdI), Michela Califano (Pd), Michela Di Biase (Pd), Paolo Ciani (Cs), Chiara Colosimo (FdI), Loreto Marcelli (M5s). In collegamento anche la consigliera Laura Cartaginese (Lega). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio