Piani di zona Castelverde e Longoni all'esame della Commissione consiliare speciale

Per il secondo, affrontata anche la problematica connessa della viabilità di via del Maggiolino.
Un cantiere edile. 18/01/2021 - Due i piani di zona, con le rispettive problematiche, portati oggi all’esame della Commissione speciale sui piani di zona per l'edilizia economica e popolare nella Regione, presieduta da Roberta Lombardi. Si tratta del Piano di Zona B4 “Castelverde” e del Piano di Zona C24 “Longoni”, quest’ultimo con le connesse criticità costituite dalla viabilità di via del Maggiolino. Nel primo caso è emersa una situazione di incertezza circa la titolarità del beneficiario dei contributi, nel secondo invece è mutato nel tempo il fine giuridico per il quale il finanziamento era stato concesso.


Per quanto riguarda il Piano di Zona B4 “Castelverde”, la presidente ha ricordato che le società intermediarie sono le Cooperative Crar80 e Aurora79, ha detto che il pdz trova origine normativa nella Legge 21 del 2001, e ha riassunto una serie di criticità emerse, paventando il rischio di un danno alla Regione, che ha erogato i finanziamenti, per cui ha chiesto alle parti presenti, Regione e Roma capitale, chiarimenti sulla situazione. La presidente ha colto l’occasione per dare notizia di una segnalazione ricevuta a proposito della mancanza di acqua potabile in quella zona.

Da parte regionale, Manuela Manetti (Resp. Direzione Regionale Politiche Abitative), ha confermato le criticità riassunte da Lombardi ma ha aggiunto che, da verifica fatta nel dicembre 2020, l’operatore beneficiario dei finanziamenti risulta essere la società cooperativa Crar, e non la Crar 80, che è una diversa società; al momento il beneficiario non risulta iscritto al registro cooperative, ma si stanno facendo ulteriori verifiche.

Per Roma capitale, l’architetto Luigi Di Luzio (P.O.Dip. Progr.e Attuazione degli Strumenti Urbanistici),ha detto trattarsi di un piano di zona problematico, sul quale si sono creati problemi di qualità delle opere (ad esempio problemi di fognature), per cui il comune sta intervenendo per il ripristino, con conseguente escussione delle polizze per il recupero delle somme. Questo piano inoltre è stato inserito in un protocollo d’intesa tra Roma capitale e regione Lazio per permetterne la conclusione. Perplesso si è detto Di Luzio però sulla segnalazione inerente l’acqua potabile di cui ha riferito la presidente. Sempre per Roma capitale, Oscar Piricò (Dir. U.O. Edilizia Sociale),  ha riferito che l’ultima comunicazione ricevuta riguarda escussione di una polizza con data novembre 2017, al che la presidente ha fatto notare però il lasso di tempo ampio intercorso tra la scadenza del permesso a costruire nel 2013 e questa data.

Per il municipio VI, invece, il consigliere Giuseppe Agnini ha detto che il problema dell’acqua potabile si riferisce in realtà alla zona dell’Osa; il protocollo è una cosa molto positiva ai fini del completamento di questo piano di zona. L’altro consigliere Antonio Muzzone ha richiamato l’attenzione sulla viabilità della zona. Secondo Cinzia Giancola le tre cooperative sono collegate ma le risulta che la Crar 80 sia beneficiaria del finanziamento; inoltre ha aggiunto che una delle palazzine terminate è stata occupata e lo è tuttora. Per Angelo Fascetti di Usb la necessità è quella di rafforzare gli uffici che si occupano di queste tematiche.  

Richiesto in proposito, Di Luzio si è impegnato a effettuare ulteriori verifiche sulle titolarità dei permessi e ha preannunciato un incontro per il 27 gennaio prossimo sui temi della viabilità richiamati dal Municipio. Lombardi ha concluso quindi l’argomento dicendo di attendere da parte degli inquilini la documentazione sulla loro iscrizione alla coop, per fare luce sulla questione dei destinatari dei finanziamenti.

 

Sul  Piano di Zona C24 “Longoni”, Lombardi ha ricostruito la vicenda spiegando che il bando era del 2000, e il contributo all’ Impresa Sette Costruzioni previsto era di un totale di due milioni di euro circa, parte come anticipazione da restituire e parte a fondo perduto, per immobili destinati a locazione permanente. I lavori sono stati completati il 20 ottobre 2007 ma poi l’operatore ha chiesto di passare alla modalità di locazione temporanea, inizialmente di 25 anni poi ulteriormente accorciata ad otto.

Questo tipo di trasformazione, ha detto il direttore Manetti, è comunque prevista dalle norme vigenti, ma in tal caso, essendo modificato il titolo a cui è stata prestata, l’anticipazione va restituita in toto. Essa può essere scomputata dal prezzo massimo di cessione, ha detto il direttore Manetti, a meno che non venga restituita ai compratori.

Roma capitale invece, ancora con Di Luzio, ha riferito che lo scomputo effettuato era stato pari al 50 per cento del fondo totale, perché la Regione ha sempre indicato che va scomputata solo la somma erogata a fondo perduto e non anche quella anticipata. Angelo Fascetti è intervenuto anche su tale questione, dicendo che sono state violate le norme sull’edilizia pubblica e Roma capitale e regione hanno le loro responsabilità.

Per quanto riguarda le problematiche relative alla viabilità consortile “Via del Maggiolino”,  Lombardi ha ricordato che via del Maggiolino è una strada privata che deve immettere sulla viabilità pubblica ma il tratto interessato non è stato acquisito da Roma capitale e quindi non viene eseguito alcun intervento di manutenzione. Di Luzio ha detto in proposito che esiste un progetto per acquisire il tratto in questione per poter realizzare le opere utili alla viabilità del piano di zona. Intervenuti anche, per il municipio V, Roberta Capoccioni (Assessora alle Politiche dei lavori pubblici ed edilizia privata, politiche urbanistiche mobilità, viabilità), che ha chiesto che il progetto cui ha fatto cenno Di Luzio sia messo a conoscenza del municipio, e Christian Belluzzo (Presidente V Commissione Lavori Pubblici) che ha confermato la necessità di acquisire la strada da parte del Comune. L’ingegner Manlio Biscogli, direttore lavori opere urbanizzazione Pdz, ha affermato che è  via Longoni a dover essere adeguata, per risolvere il problema viabilistico, e l’avvocato Basile, presidente dell’associazione via del Maggiolino, ha infine ricordato che i cittadini residenti non possono avere la manutenzione stradale a causa del mancato collaudo da parte dell’amministrazione dei lavori già effettuati.

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio