Interventi per le famiglie di minori nello spettro autistico, audizione in commissione

Le criticità della normativa, con particolare riferimento all'elenco degli operatori, al centro dei lavori di oggi.
Minori. 22/02/2022 - Audizione oggi in commissione settima, presieduta da Rodolfo Lena, sul tema della disciplina regionale degli interventi a sostegno delle famiglie dei minori nello spettro autistico. Al centro dell’audizione specialmente il problema dell’elenco dei professionisti abilitati, il cui funzionamento è ritenuto non soddisfacente da parte di tutti, addetti ai lavori e parte politica. Se ne è chiesta quindi una revisione attraverso una modifica al regolamento da parte del Consiglio regionale.

La consigliera Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia ha detto in proposito che il problema consiste essenzialmente nel fatto che molti professionisti, pur avendo i requisiti, non riescono ad accedere all’elenco;  le famiglie quindi non possono ottenere i rimborsi delle prestazioni pagate, e spesso lo scoprono a prestazione già effettuata. Emiliano Minnucci del Partito democratico, da parte sua, si è detto d’accordo con quanto detto, ma ha aggiunto che ci sono anche altre criticità, a suo dire; ad esempio il fatto che alcune delle terapie necessarie non sono affatto erogate dalle strutture pubbliche, ma solo dai privati.

La parola è stata data quindi ad Alessandra Troncarelli, assessora alle Politiche sociali, che ha riconosciuto la necessità di trovare soluzioni per rendere maggiormente indipendenti i giovani pazienti di questa patologia; la pandemia ha ostacolato ulteriormente, come è ovvio, ma le famiglie vanno aiutate. Occorre in sostanza uno snellimento dell’intervento, ha detto Troncarelli. L’ampliamento della platea a 12 anni compresi, di per sé meritevole, ha allungato le tempistiche.

Da parte dei professionisti, Federico Conte, Presidente Ordine degli Psicologi Lazio, ha ricordato come la norma fosse stata impugnata a suo tempo, per rilievi riguardanti proprio l’elenco; la presa in carico deve essere necessariamente di un sanitario, ritiene Conte. La modifica al regolamento è la via preferibile, a suo avviso, e l’Ordine resta a disposizione a questo scopo. Le problematiche sollevate dai consiglieri esistono, ha detto Conte, aggiungendo che lui le vive dal versante opposto.  

A seguire Elide Bianchi, psicologa clinica, BCBA, Supervisore ABA presso il Centro Scientifico di Neuropsichiatria AITA e il Centro a Ruota Libera, ha testimoniato le problematiche delle famiglie, che sono in primo luogo quella dell’accesso ai trattamenti. L’elenco regionale da tempo non viene aggiornato, come lei stessa ha detto di aver sperimentato direttamente. La promozione di un dialogo tra le parti è una funzione che la Regione può svolgere senz’altro, a suo dire. Quindi Sara Bassani, psicologa, BCBA, Supervisore ABA a Roma e Provincia di Roma, ha parlato di un elenco basato su criteri internazionali di qualificazione professionale che verrà presentato a breve e che potrebbe fare da elemento chiarificatore anche a livello regionale.

Passando agli uffici regionali, per la Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria,  Antonio Mastromattei ha ammesso, anche sulla base di quanto ascoltato, che è una necessità quella di rimettere le mani su questo elenco per eliminare le incongruità rilevate dagli intervenuti, che sono innegabili. Per la Direzione regionale per l’Inclusione sociale, Ornella Guglielmino ha detto poi che l’affermazione più rilevante a suo parere scaturita da questa audizione sta nel fatto che il ruolo di supervisore dovrebbe essere svolto sempre da medici o psicologi; indubbiamente l’elenco non funziona a dovere, ha proseguito la direttrice. Alcune proposte ci sono, ad esempio lasciare aperto l’elenco e non chiuderlo, o evitare che i professionisti debbano  presentare più volte la domanda. Anche la fruibilità via internet non è ottimale, ma si sta cercando di migliorarla. La modifica del regolamento da parte del Consiglio è indispensabile, però.

Il presidente Lena ha aggiunto, da parte sua, che indubbiamente il Consiglio farà la sua parte modificando il regolamento, ma anche gli ordini professionali sono chiamati a  facilitare il compito della Regione, presentando proposte univoche e concordate. Colosimo, a fronte di quanto ascoltato, ha voluto ricordare che la norma nasce per rimborsare le prestazioni che non si è in grado di erogare pubblicamente e che l’unica cosa da fare è snellire l’elenco, non altro. Minnucci resta convinto del fatto che il problema principale sia non l’abbondanza ma al contrario proprio la carenza di operatori. Troncarelli ha rinnovato la disponibilità dell’assessorato a risolvere i problemi esposti anche attraverso un incontro con le parti coinvolte. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio