In commissione settima due audizioni su problematiche della Asl Rm 2

La situazione del S. Eugenio  e i problemi riscontrati dall'utenza con il centralino del Pertini i temi trattati oggi nell'organismo consiliare presieduto da Rodolfo Lena.
15/02/2022 - All'ordine del giorno dei lavori della commissione settima, presieduta da Rodolfo Lena, oggi un'audizione su un duplice tema inerente la Asl Roma 2, il depotenziamento dell’ospedale Sant'Eugenio e le criticità tra il centralino dell'ospedale Pertini e i presidi sanitari della Asl Rm2.

Il richiedente, consigliere Massimiliano Maselli, ha premesso che il direttore generale della Asl si è insediato da poco, quindi non è che gli si voglia far carico di problemi anche preesistenti; la chiusura del reparto di medicina nucleare è uno di questi, ha aggiunto Maselli, così come quella di oncologia e la delocalizzazione di altri reparti presso il Sandro Pertini. Ma anche la chiusura di alcuni ambulatori chirurgici, la carenza di tecnici radiologi e i problemi del pronto soccorso sono altre problematiche aperte nella struttura di Roma sud. Anche la chiusura di cucina e mensa del nosocomio sono state citate dal consigliere. Anche qui sta supplendo la struttura del Pertini, con ovvie difficoltà logistiche data la distanza dei due ospedali. Due milioni di euro la cifra attorno alla quale si aggirerebbe la spesa necessaria per ovviare a questo problema, ha detto Maselli. Un breve cenno ha fatto il consigliere anche alla chiusura notturna del pronto soccorso del CTO.

Il direttore generale della Asl Rm 2, Giorgio Casati, ha replicato anzitutto sul personale: tecnici di laboratorio e di radiologia saranno interessati a breve da procedure concorsuali che ne incrementeranno la dotazione. Sulle strutture, neurologia e neurochirurgia sono state ristrutturate di recente, oltre ad altri interventi di riqualificazione varii (day hospital ospedale vecchio, centro ustioni, pronto soccorso pediatrico, oculistica ecc.). Dieci nuovi posti letto di terapia intensiva sono stati creati, inoltre, ha proseguito Casati; il pronto soccorso attende di essere ampliato ma questo accadrà nel 2023. Con ciò non si vuole negare le criticità di una struttura che ha già una logistica complicata, divisa come è tra ospedale vecchio e nuovo. Uno studio di fattibilità si sta portando avanti sulla costruzione di una torre, ha detto ancora Casati. A parte va fatto il discorso sull’innovazione tecnologica, poi: in particolare, va ricordata una nuova risonanza magnetica. I locali che ospitavano la medicina nucleare erano inadeguati, ha detto Casati toccando uno dei temi posti da Maselli, e al momento non è pensabile di ripristinarla. Sull’oncologia, in una logica di rete l’IFO non fa certo mancare il servizio in quell’ambito, ha aggiunto Casati.  In generale, il fatto che la sede principale di una attività sia presso una struttura non vuole dire che la si compia solo in quella. Sul CTO, la scelta, che è quella di realizzare una destinazione della struttura a finalità ortopedico traumatologiche con caratteristiche di eccellenza (le pratiche burocratiche saranno completate entro l'anno), è abbastanza coerente con un servizio di pronto soccorso solo diurno.

Sulla cucina, ha portato il suo contributo il dottor Ermete Gallo, direttore sanitario ospedale Sant’Eugenio. Non negando il disagio della situazione attuale, Gallo ha detto che sarà fatta una completa ristrutturazione nel prossimo futuro, orientativamente otto mesi. Quanto alla mensa, i locali al momento sono già disponibili, ma il perdurare della pandemia li rende non totalmente servibili.

Abbastanza soddisfatto si è detto Maselli della relazione, anche se ha fatto notare come molti dati forniti sono da leggere in chiave prospettica. Il timore è soprattutto che il S.Eugenio resti indietro rispetto a strutture private altrettanto di eccellenza, come il Campus biomedico, ha concluso il consigliere di Fratelli d'Italia.

Sul secondo tema odierno, il centralino è il biglietto da visita di una struttura, secondo Maselli, il che rende fondamentale la sua efficienza, messa in discussione di recente dalle mancate risposte dei presidi sanitari interessati di volta in volta. Su questo il consigliere ha detto di aver ricevuto numerose segnalazioni e anche di aver constatato di persona la veridicità delle stesse.

Il dottor Camponi, direttore amministrativo, ha detto che la situazione attuale è un retaggio della preesistente, in cui si è verificato che due AASSLL sono state fuse in una sola, quindi praticamente si tratta ancora di due centralini. Si sta lavorando a un passaggio di fase tecnologico che dovrebbe ovviare, anche attraverso apposita formazione del personale, alle criticità rilevate. In agosto dovrebbe partire il nuovo sistema, ha aggiunto Camponi. Questo prevederà anche strumenti di misurazione della customer satisfaction. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio