Il testo unico sugli organi di garanzia al centro di una audizione in prima commissione

Ascoltati oggi i garanti dei detenuti e dell'infanzia, Stefano Anastasia e Monica Sansoni, e il Difensore civico Marino Fardelli sulla proposta di legge incardinata in commissione.
27/01/2022 - Audizione oggi in I Commissione - Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da Sara Battisti, sulla proposta di legge regionale n. 201 del 16 dicembre 2019, concernente: “Testo Unico in materia di Organi di Garanzia”, di iniziativa del vicepresidente del Consiglio regionale, Devid Porrello, e altri.  I Garanti dei detenuti e dell’infanzia ed adolescenza, rispettivamente Stefano Anastasia e Monica Sansoni, e il Difensore civico Marino Fardelli, invitati all’audizione,  hanno rimarcato soprattutto gli aspetti delle esigenze di organico dei loro rispettivi uffici e della esatta definizione delle competenze che ci si attende da questa legge.

Per Stefano Anastasia, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, si tratta di una proposta molto utile, che fa seguito all’impegno dell’estensore Porrello nell’ambito della Conferenza dei presidenti delle assemblee regionali, sulla base  delle linee guida ad essa fornite; nulla da eccepire da parte di Anastasia sulla parte generale, per quanto riguarda le competenze della figura, invece, si rileva che non si trova nella proposta una specificazione di quali siano le condizioni di privazione della libertà, che non sono limitate al carcere, dovendo tenersi in considerazione anche i Cie e le strutture in cui si svolgono i trattamenti sanitari obbligatori. Capire inoltre i criteri di intervento in aree limitrofe agli altri garanti, ad esempio, sui minori con la Garante infanzia, è molto importante secondo Anastasia. Si parla poi nella proposta di “poteri raccomandatori” che però, al di fuori del caso dell’amministrazione regionale, potrebbero dar luogo a conflitti di competenza, ha proseguito il Garante, per il quale è anche importante la previsione di possibilità di esprimere pareri, in caso di preparazione di atti legislativi o amministrativi che tocchino le competenze dell’organo. Così come importante è la previsione dell’articolo 8, per cui a ogni organo corrisponde un ufficio, ma per contro si rileva che non sono presenti nella proposta le figure dei coadiutori e non viene inserita una previsione di bilancio per le spese delle strutture. Manca anche la previsione della possibilità di avvalersi di consulenze tecniche qualificate, cosa che almeno nella materia di competenza di Anastasia assume rilievo, e quella di avvalersi di una segreteria particolare per l’organo, che al momento non ha neanche un dirigente. Infine, le indennità di carica sono state ridotte, a fronte di una estensione delle competenze, ha aggiunto Anastasia.

A seguire, Monica Sansoni, Garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza, si è detta molto in linea con le osservazioni del Garante dei detenuti. A suo avviso sarebbero meritevoli di approfondimento alcuni aspetti relativi alle competenze del Garante dell’infanzia e adolescenza quali delineati dalla legge istitutiva, aspetti su cui non c’è a volte chiarezza per i cittadini. La delicatezza della materia riguardante i minori impone una assoluta certezza della conoscenza del punto fino al quale può spingersi l’azione del Garante, invece. L’organigramma degli uffici, come già accennato da Anastasia, è un problema con cui gli uffici del Garante devono confrontarsi, e anche l’indennità che è andata via via calando va in senso contrario all’ampliarsi delle competenze di questa figura, così ha concluso il suo intervento Sansoni.

Terzo ed ultimo ad intervenire, Marino Fardelli, Difensore civico della regione Lazio, ha esordito dicendo che la legge istitutiva del 1980 non ha previsto che questo organo fosse audito né fosse abilitato a fornire pareri. D’altronde si tratta della normativa più datata tra quelle che regolano questo tipo di figure. Ma questa convocazione, ha proseguito Fardelli, sembra già preannunciare un cambio di orientamento su questa tematica nel senso di una equiparazione tra le figure di garanzia. Le funzioni quali delineate dalla legge istitutiva si sono andate ampliando, anche perché la legislazione nazionale ha eliminato questa figura a livello comunale. Nonostante la pandemia, i numeri dicono che c’è stato un incremento delle pratiche lavorate dall’ufficio del Difensore civico: di questo va tenuto conto da parte del legislatore regionale, secondo Fardelli. L’articolo 15 delinea i principali ambiti di competenza dell’organo, come sanità e servizi pubblici, ma sul tema della sanità esiste una competenza anche dell’istituto Jemolo, che quindi andrebbe audito in modo congiunto al Difensore civico, così ancora Fardelli. Condivise le osservazioni dei due precedenti auditi su indennità e organico, Fardelli ha rinviato a una memoria scritta le altre osservazioni puntuali sull’articolato.

Tra i consiglieri, Francesca De Vito del gruppo misto ha auspicato la creazione di un tavolo tecnico regionale sui minori, ricollegandosi all’intervento di Monica Sansoni a proposito della delicatezza del tema e alla necessità di supporti specialistici. Porrello del Movimento 5 stelle ha poi confermato l’attenzione nei confronti di questi organi a cui si impronta il testo e ha detto che ci si avvarrà del loro contributo, soprattutto cercando di dare soddisfazione alle esposte esigenze di personale degli uffici. La presidente Battisti ha preannunciato il suo intento di far partecipare i tre auditi di oggi a tutte le audizioni relative a tale proposta di legge.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio