Statuto Arsial e proposte di legge sugli usi civici all'ordine del giorno della commissione VIII

L'assessora Onorati ha illustrato prima lo Statuto Arsial e in seguito il testo di Giunta sugli usi civici, scelto come testo base su cui lavorare.
Un campo agricolo. 11/06/2021 - Due temi oggi all’ordine del giorno della seduta della commissione ottava, Agricoltura, del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Valerio Novelli: l’approvazione dello statuto dell’Arsial e la scelta di un testo base per il lavoro emendativo su una  attesa proposta di legge che regoli finalmente la delicata materia degli usi civici e dei beni collettivi.

Per quanto concerne lo Schema di Deliberazione n. 176, "Approvazione dello Statuto dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial), ex art. 8-ter co 2 della L.R. 10 gennaio 1995, n. 2", l’Assessore all’agricoltura  Enrica Onorati ha illustrato il contenuto dello statuto dell’agenzia, che disciplina l’organizzazione e il funzionamento di Arsial, recando norme sull’ordinamento dell’agenzia, sul personale e il patrimonio di essa, che ha per obiettivo la promozione e lo sviluppo del settore agricolo. Si tratta di 30 articoli suddivisi in otto capi: gli articoli 1-5 contengono le disposizioni generali, il capo secondo (articoli 6-16) la descrizione degli organi dell’agenzia; il capo terzo (articoli da 17 a 19) descrive le attività di Arsial; il capo quarto contiene gli articoli relativi ai principi di organizzazione dell’agenzia e al personale della stessa. Gli ultimi quattro capi riguardano la materia patrimoniale e in essi si ribadisce che l’ente ha una natura puramente strumentale, ha concluso Onorati.

Dopo la relazione, il presidente ha chiuso il primo punto all’ordine del giorno comunicando che saranno dati alcuni giorni ai commissari per la presentazione di eventuali osservazioni al documento.


Il secondo punto riguardava l’esame abbinato ai sensi dell’art. 61 del regolamento del Consiglio regionale di tre proposte di legge in materia di beni collettivi e usi civici. “Dare ordine e sistematicità a una materia molto importante che ha necessità di chiarimenti”, questo secondo l’assessora Onorati il tema all’ordine del giorno nel presentare la proposta di giunta, la PL n. 157 del 2019, concernente "Disposizioni in materia di beni collettivi". Situazione aggravata dopo una sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimità costituzionale di una norma regionale che interveniva in materia, ha aggiunto Onorati. Istituito un tavolo tecnico col Ministero dei beni culturali per avere aiuto in questo lavoro complesso, ha detto ancora l’assessora. La Regione riconosce e valorizza i beni collettivi in quanto essenziali per la comunità e disciplina il coordinamento tra soggetti gestori, garantendo forme sostitutive in caso di inerzia. I principi cui deve ispirarsi la gestione sono quelli di pubblicità e trasparenza, nell’interesse del pubblico, così ancora l’assessora. Istituito anche un registro proprio per garantire le esigenze di pubblicità, così ha riferito infine Onorati alla commissione.

Per quanto riguarda gli altri due testi, Emiliano Minnucci del Partito democratico ha ricordato come la sua  proposta di legge, PL n. 120 del 2019, concernente "Disciplina sull'esercizio delle funzioni amministrative in materia di domini collettivi e di diritti di uso civico nella Regione Lazio", era in realtà da considerarsi  riassorbita nella proposta di Giunta. Devid Porrello del Movimento 5 stelle ha detto invece che la sua proposta, la PL n. 221 del 2021, concernente "Piano di riordino degli usi civici presenti sul territorio regionale. Modifiche alla legge regionale 8 gennaio 1986, n. 8, concernente l’istituzione dell’albo regionale dei periti, degli istruttori e dei delegati tecnici per il conferimento di incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici",  interveniva solo su un aspetto e non sull’interezza della materia. Non può infatti essere l’università agraria a gestire questo tipo di beni, a suo avviso. D’accordo si è detto però anche Porrello a convergere su un testo base in materia.

Anche Marietta Tidei, del gruppo misto, ha ricordato la delicatezza della materia, che va ad influire su situazioni in cui ci sono state delle edificazioni non abusive; “il rischio da evitare è quello di aggiungere ulteriore confusione a un quadro già confuso”, ha aggiunto Tidei.

Dal tenore degli interventi, il presidente ha preso  atto che il testo su cui si poteva convergere era quello di Giunta, e ha messo ai voti la scelta dello stesso come testo base, proposta approvata dalla commissione. Seguiranno necessariamente audizioni su un così complicato tema, ha detto infine Novelli prima di chiudere la seduta. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio