Ambiente: incardinata pl per istituzione reddito energetico regionale

Lombardi: "perseguiamo il triplice obiettivo di contrastare la povertà, aumentare la tutela dell’ambiente e sostenere lo sviluppo economico regionale”.
02/02/2021 - Presentata in VIII Commissione - Agricoltura, ambiente, presieduta da Valerio Novelli, la proposta di legge 150 del 15 maggio 2019 sull’“Istituzione del reddito energetico regionale”, prima firmataria Roberta Lombardi, presidente del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle, insieme ad alcuni componenti del gruppo pentastellato quali Francesca De Vito, Loreto Marcelli e lo stesso Novelli.

La proposta è finalizzata a sostenere il reddito dei nuclei familiari meno abbienti, l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, la conversione energetica degli edifici, lo sviluppo del comparto produttivo delle rinnovabili, il contrasto della povertà e il disagio sociale.

“Questa legge nasce da un’idea semplice e virtuosa”, ha spiegato Lombardi nella sua relazione. Tramite il Fondo per il reddito energetico regionale, finanziato con un primo stanziamento di cinque milioni di euro all’anno per il triennio 2019-2021, la Regione acquista e installa pannelli fotovoltaici nelle abitazioni di proprietà o in locazione di nuclei familiari a basso reddito, previo loro consenso. La vendita di energia elettrica al Gestore dei Servizi Energetici (GSE spa) è ripartita tra Regione e nucleo familiare: il 50% verrà scomputato dai costi di consumo del nucleo familiare stesso e il restante 50% andrà a finanziare l’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici. Ai beneficiari, che possono essere anche condomìni composti all’80% da nuclei in possesso dei requisiti, per le spese degli impianti ad uso condominiale, spetteranno solo le spese di manutenzione ordinaria, fatta salva la possibilità di riscattare gli impianti già dopo cinque anni dall’entrata in esercizio dell’impianto. La durata del contratto è di nove anni, rinnovabili automaticamente per altri nove, e infine di altri sette per un massimo di 25 anni e almeno ad ogni rinnovo verranno accertati i limiti reddituali che verranno stabiliti nel regolamento di attuazione. In caso di superamento di tali limiti reddituali o di subentro di altro proprietario o locatario senza gli stessi requisiti, i soggetti possono riscattare gli impianti anche prima dei cinque anni, o, alternativamente, acconsentire al mantenimento degli impianti e alla Regione spetterà il cento per cento dei crediti maturati nei confronti del GSE. Altrimenti la Regione provvederà alla disinstallazione, a spese del beneficiario.

“In questa proposta di legge – ha detto la proponente - sono presenti molti degli aspetti che costituiscono l’impegno politico del M5S: il sostegno ai nuclei familiari meno abbienti affinché nessuno rimanga indietro, la tutela dell’ambiente e il sostegno ai nostri imprenditori, in particolare del comparto edilizio ed energetico, che da questa misura potrebbero trovare nuove occasioni di business. In un unico provvedimento di 10 articoli perseguiamo il triplice obiettivo di contrastare la povertà, aumentare la tutela dell’ambiente e sostenere lo sviluppo economico regionale”.

Come ha detto Lombardi però, il triplice obiettivo è anche stato la causa dei dubbi sulla corretta attribuzione tra le commissioni consiliari competenti proprio per capire quale fosse l’aspetto predominante ai fini dell’assegnazione in sede referente della pl.

A inizio seduta infatti, il consigliere Eugenio Patané (Pd) ha segnalato come l’Ambiente non fosse a suo parere la commissione corretta poiché in VI commissione - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti si sta discutendo il Piano Energetico Regionale all’interno del quale si tratta la pianificazione dei saldi energetici e in particolare la modalità di produzione dell’energia, “con un’attività emendativa molto cospicua che sostanzialmente  ribalterà il PER arrivato in Giunta, proprio perché lo stiamo adeguando agli obiettivi europei”. Lo scorso settembre infatti, la Commissione europea ha presentato il cosiddetto “Green Deal”, per raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Tuttavia, avendo segnalato al presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini i dubbi in merito all’assegnazione e attendendo ancora risposta, si è proceduto quindi ad incardinare la pl in VIII commissione come da ordine del giorno. “Questa proposta di legge è complementare rispetto al lavoro del PER”, ha poi concluso Patané, pur sottolineando che “è un mero caso che questa legge si sposi con l’attività emendativa del PER: se questa legge si ponesse obiettivi completamente diversi avremmo avuto una legge che andava da una parte e un PER dall’altra”.

“Il problema si è posto”, ha detto la stessa Lombardi, ma gli uffici regionali hanno ritenuto che l’aspetto ambientale fosse prevalente. “Credo che proprio questa sia la commissione opportuna”, ha sostenuto Lombardi. Questa pl, “rientra tra le iniziative che la Regione Lazio potrà vantare in sede europea ai fini del conseguimento dei traguardi posti”, in particolare contribuendo alla riduzione dei gas serra. La Regione Puglia ha già legiferato in merito ed è in fase di approvazione anche il regolamento attuativo, mentre il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a gennaio 2019 un ordine del giorno a firma Lombardi che impegna la Giunta ad adottare tutti gli atti e le azioni amministrative necessarie per l’istituzione del Fondo rotativo per il reddito di cittadinanza energetico.

Anche a nome del Pd, Patané si è dichiarato “disponibile a dare un apporto proattivo alla proposta”, auspicando spunti e suggerimenti utili dalle audizioni che il presidente Novelli convocherà a breve. Alla seduta era presente anche il consigliere Daniele Ognibene (Leu). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio