Presentata in undicesima commissione la proposta di legge sugli "open innovation center"

Definiti come “incubatori dell’innovazione per favorire l’interazione tra mondo della ricerca e sistema delle imprese”.
Tecnologia e innovazione. 14/01/2021 - E’ stata presentata oggi in commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, presieduta da Marietta Tidei (gruppo Misto), la proposta di legge n. 229 del 30 luglio 2020 concernente “Disposizioni per la realizzazione di open innovation center”. Il provvedimento è stato illustrato dal primo firmatario, Enrico Maria Forte (Pd), che ha partecipato alla seduta telematica dell’undicesima commissione insieme alle altre due proponenti, Marta Leonori e Michela Califano (entrambe del Pd) e all’assessore regionale Paolo Orneli, titolare delle deleghe allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione.

“Come tutte le leggi che riguardano l’innovazione – ha spiegato Forte – anche questa cerca di seguire e stare al passo con i tempi. E’ stata presentata prima del Recovery Plan ma ritengo che contenga elementi molto utili anche in quella direzione”. Il consigliere del Pd ha anche detto che si tratta di una proposta aperta a ulteriori contributi, che può essere emendata e migliorata in commissione. “C’è la necessità di creare una sorta di substrato – ha aggiunto Forte – da cui possano nascere aziende di tipo innovativo, anche semplici idee, perché il tema dell’open innovation non è soltanto quello di favorire e incentivare la crescita o sostenere le nuove imprese, ma è soprattutto quello di dare forma e sostegno a idee innovative. Si tratta di veri e propri incubatori, non più di impresa, ma di innovazione: occorre dare sostegno ai giovani, fornire forme di tutoraggio e un supporto logistico iniziale”. Per Forte, quindi, l’open innovation “è un sinonimo di collaborazione, condivisione, di ricerca di soluzioni, in un contesto aperto, teso a favorire e a stimolare nuove iniziative, nuovi servizi, soprattutto nei territori periferici.”. Per l’assessore Orneli si tratta di una proposta di legge “molto importante, che ci consentirà di fare meglio e di incrociare bene anche la nuova programmazione dei fondi comunitari”, mentre per la presidente Tidei “consentirà di dare un grosso contributo alle imprese laziali”.

La proposta di legge si compone di otto articoli (compresa l’entrata in vigore) e contiene, all’articolo due, anche le definizioni di open innovation e di open innovation center. Con il primo termine s’intende “un approccio strategico e culturale all’innovazione secondo cui le imprese, al fine di creare maggior valore e competere meglio sul mercato, scelgono di ricorrere non più e non soltanto a idee e risorse interne, ma anche a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche provenienti dall’esterno e in particolare da università, istituti di ricerca, start up, consulenti”. Con il termine di open innovation center, di conseguenza, si fa riferimento a “un centro per l’innovazione aperta, che opera come incubatore dell’innovazione per favorire l’interazione tra mondo della ricerca e sistema delle imprese, l’incontro tra domanda e offerta di innovazione”.

All’articolo tre viene definito il ruolo della Regione, che sostiene, favorisce e incentiva i processi di innovazione tecnologica e le sinergie tra i soggetti pubblici e privati. L’articolo quattro prevede il “Piano triennale di indirizzo in materia di open innovation”, approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta, che fissa un quadro previsionale degli interventi da realizzare, delle risorse necessarie e dei risultati attesi e dal quale derivano i piani operativi annuali di cui all’articolo cinque della proposta di legge. L’articolo sei prevede l’istituzione di un “Elenco regionale degli open innovation center”, strumento centrale per l’accesso ai benefici e ai contributi previsti dalla legge. L’articolo sette richiama il rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato e, infine, l’otto è l’entrata in vigore. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio