Bilancio 21-23, le audizione di datori di lavoro e sindacati

Conclusa la fase di ascolto della sessione dedicata alla manovra economica con l'ascolto delle parti sociali: massima attenzione a fisco, credito e infrastrutture.
La sede del Consiglio regionale. 14/12/2020 - Dopo la giornata di audizioni con gli assessori sulla legge di Stabilità e sul Bilancio di previsione 2021-23, la commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Fabio Refrigeri, ha ascoltato oggi le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati. Massima attenzione alle due proposte di legge, viste come chiave per far ripartire l'economia quando sarà superata l'emergenza Covid 19, ma anche molte proposte soprattutto su credito, fisco e infrastrutture.

Gli interventi sono stati aperti da Romolo Guasco (Confcommercio Lazio) che ha sottolineato “il lavoro importate fatto dalla Giunta. Due considerazioni di fondo: per la ripartenza è decisivo iniettare liquidità al sistema delle imprese, dobbiamo sostenere il credito alle imprese con meccanismi di garanzia pubblica, il 2020 sarà un anno terribile per i bilancio aziendali, importante lavorare sui fondi europei per affiancare i provvedimenti nazionali. In secondo luogo non possiamo dimenticare che la ripartenza passa per una maggiore disponibilità di contanti per le famiglie, il Lazio ha l'addizionale Irpef più alta d'Italia, con una progressione che abbiamo apprezzato, ma abbassare l'aliquota massima sarebbe un segnale importante”.

Per Stefano Usseglio (Ance Lazio) “vanno premiate le imprese di costruzione virtuose, che applicano tutti i sistemi per la sicurezza e poi bisogna supportare la formazione. Essenziale, infine, lavorare sul Ptpr, la bocciatura della Corte costituzione rischia di paralizzare il settore”.

E' toccato poi ad Andrea Virgili (Confagricoltura), che è ripartito dagli interventi precedenti, dichiarandosi “d'accordo le proposte di Confcommercio”, ma – ha sottolineato - “servono anche interventi strutturali per ripartire bene. Positivi alcuni interventi previsti dal Bilancio, bene le risorse economiche sulla programmazione, bene il contributo per l'acquisto dei bovini, elemento fondamentale per la zootecnia. Servono modello organici per il contenimento dei danni da fauna”.

Centrato sul superamento dell'emergenza il contributo di Marco Marcocci (Confcooperative): “Ci sono alcuni aggiustamenti necessari: intanto dobbiamo affrontare la carenza di figure sanitarie, serve un'azione concreta sulla formazione, serve più attenzione all'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, in maniera da togliere forza alle sacche di sofferenza della società. Infine l'Irap: bisogna abolirla o quanto meno ridurla per le cooperative sociali.

Sull'agricoltura è tornata, invece, Rita Palombi (Aepi): “Bene lo sforzo della Regione sul piano agricolo regionale - ha dichiarato - ma servirebbe uno sforzo per concentrare le risorse economiche su determinati settori, ci aspettiamo interventi importanti per le piccole e medie imprese. Ci aspettiamo anche maggiore pianificazione sulle risorse umane: la grande sfida per il futuro è il partenariato pubblico-privato, ma vanno snellite le procedure”.

Articolato il giudizio di Lorenzo Tagliavanti (Cna): “Bilancio molto importante per il contesto: deve servire per il rilancio e la ripresa economica del nostro territorio. Abbiamo a disposizione risorse superiori rispetto al passato, dobbiamo investirle in progetti capaci di creare valore aggiunto. Mi sembra che la filosofia che sta alla base del Bilancio sia quella giusta. Dobbiamo investire e ripensare alcune infrastrutture: penso ai centri agroalimentari, elemento di prestigio per la filiera del cibo, alle zone industriali e ai poli tecnologici, a fiere efficienti”.

Giuseppe Sparvoli (Uic Lazio) ha ribadito l'allarme sul credito: “Dobbiamo arrivare vivi all'attivazione dei fondi europei del 2021. Nessuna banca eroga prestiti in questo momento, la Regione deve attivare un tavolo con il sistema del credito”.

Da parte sua Antonella Gobbo (Confimprese Italia): ha parlato di “Bilancio con buone proposte, serve uno sforzo in più per ridurre l'Irap”.

Massimiliano Ricci (Unindustria Lazio) ha chiesto maggiore chiarezza sull'utilizzo dei fondi per l'abbattimento dell'Irap, entrando poi nel merito delle varie poste di bilancio: “Bene l'aumento dotazione per la ricerca. Bisogna aumentare gli investimenti per le aree industriali, anche considerando la formazione del consorzio unico. Infine qualche riflessione: si raddoppiano le risorse destinate ad Arpa Lazio, si rafforza uno strumento fondamentale, ma qual è il piano industriale? C'è una dotazione importante anche su Lazio Innova, strumento importante. Bene l'appostamento di 754 milioni su alcune infrastrutture fondamentali, ora vanno spesi in fretta, senza disperdere i fondi”.

A concludere questa prima parte dell'audizione ha pensato Cosimo Peduto (Confesercenti) che ha avanzato una “serie di misure a costo zero dalla possibilità di strutturare le reti di impresa, al credito da attivare, alle infrastrutture per le aree industriali, all'istituzione di mister Pmi, figura perno delle misure le piccole e medie imprese”.

La seconda parte, dedicata ai sindacati, è stata aperta da Pierluigi Talamo (Uil Roma e Lazio) che ha lamentato “l'interruzione del confronto con l'assessore al Bilancio dopo l'apertura di un tavolo specifico”. Mentre Armando Valiani (Ugl Lazio) è tornato sulla necessità di “ridurre l'aliquota Irpef che resta troppo alta, rilanciare il sistema turistico puntando sulla cultura, sulla sicurezza, sulla digitalizzazione e sulla semplificazione. Serve un piano Marshall per rilanciare l'economia, puntando sulle infrastrutture materiali ma anche immateriali superando il gap di gran parte del nostro teritorio”. Per Salvatore Di Fusco (Cisl) bisogna “riprendere il percorso di concertazione. Investire sulla sanità, sulle infrastrutture, sulla riqualificazione del territorio, ridurre la pressione fiscale”.

Infine Natale Di Cola (Cgil) che ha parlato di un “momento complesso da gestire con cura per il per evitare tensioni sociali. Va dato atto alla Regione del lavoro fatto sul Bilancio, ma il tessuto della spesa è molto compresso. Siamo preoccupati dal fatto che le entrate sono aumentate, ma la spesa corrente resta troppo alta, vanno liberate risorse. Serve un Bilancio espansivo”.

A fare la sintesi della riunione hanno pensato alcuni interventi dei consiglieri regionali presenti. Valentina Corrado (M5s) ha concordato sulla “necessità di maggiore attenzione sui poli industriali e tecnologici. Servono interventi per tenere sul nostro territorio le imprese a più alto valore tecnologico, ad esempio prevedere defiscalizzazione per le imprese che investono sul recupero dei capannoni in disuso, in questa maniera si rilanciano le aree industriali e si riduce il consumo del suolo. Bene gli interventi sulle infrastrutture: fondamentale l'interporto di Santa Palomba che collegherà il sud del Lazio con gli assi europei di comunicazione. Dobbiamo assolutamente intervenire sulla formazione”.

Per Orlando Tripodi (Lega) “sono tanti i temi su cui intervenire: mi concentro sulla semplificazione e sulle infrastrutture. Dobbiamo fare in fretta, altrimenti la gente non morirà di Covid, ma di fame. E in questo senso dobbiamo intervenire per far ripartire il credito, la Regione può fare da garante. Essenziale impiegare tutti i fondi a disposizione per l'agricoltura”.

Infine Antonio Aurigemma (FdI) che ha dichiarato che il suo gruppo non presenterà “nessun emendamento ostruzionistico, ma solo proposte di merito per salvare il tessuto produttivo della nostra Regione. Siamo la Regione che ha l'Irpef più alta d'Italia, un vero e proprio deterrente per la ripresa, mi auguro che si possa fare un tavolo di concertazione su questo tema, senza distinzioni partitiche. Le nostre politiche spesso e volentieri non tengono conto ci quello che dicono le imprese: basta pensare ai tanti bandi che non vengono esauriti”.

Il presidente Refrigeri ha chiuso la seduta, dopo aver ricordato le scadenze e le prossime sedute della commissione: “Dobbiamo sopravvivere a questo 2020: su questo dobbiamo concentrarci, per poi ripartire con un rilancio strutturale nel 2021”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio