Crisi Omniroma, confronto in terza commissione

Sulla crisi aziendale dell'agenzia di stampa, sentiti in audizione i rappresentanti sindacali e il liquidatore della società Ediroma.
Lavoratrici dell'informazione. 10/07/2018 - Nonostante quindici anni trascorsi a raccontare i territori, in prima linea per informare i cittadini, si avvia al capolinea l'esperienza dell'agenzia di stampa Omniroma, con collaboratori e redattori ormai senza contratto nella quasi totalità dei casi e una procedura di liquidazione volontaria per la società Ediroma, editrice anche delle testate giornalistiche Omnimilano e Omninapoli.

La questione è approdata in commissione di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione del Consiglio regionale. Il presidente Davide Barillari ha convocato in audizione Lazzaro Pappagallo, segretario del sindacato Stampa Romana, e Angelo Liotti per la società Ediroma. "Gli ultimi atti di Ediroma - ha spiegato il sindacato - sono stati quattro licenziamenti dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della redazione di Roma, nessun rinnovo dei contratti a termine, l’ultimo, in capo alla redazione di Milano, è in scadenza il 31 luglio, mentre altri hanno intrapreso la strada delle dimissioni per giusta causa. Restano due dipendenti, una in maternità e uno in aspettativa, destinati ad un analogo epilogo".

Sul tavolo anche i numerosi stipendi non versati nel 2018. "Non sono stati chiariti, da parte di Ediroma o del liquidatore, tempi e modalità per il pagamento degli arretrati di dipendenti e collaboratori, nonché dei colleghi che negli ultimi anni si sono dimessi. – aggiunge il sindacato -. Dopo le due giornate di sciopero dell’aprile scorso, la situazione non è migliorata, aggravata dall’impossibilità di partecipare a bandi pubblici per mancanza dei requisiti di regolarità contributiva". Bandi pubblici sui quali Stampa Romana ha espresso più di una riserva, a prescindere dal caso Omniroma, in quanto allo stato attuale accomunano servizi come quelli di natura intellettuale forniti per esempio dalla agenzie di stampa, a servizi generici "come la colatura di asfalto su strada", con il corollario di ribassi sulla base d'asta e stringenti vincoli di partecipazione che hanno messo in difficoltà più di un'azienda editoriale.

"Rischia di scomparire così un’agenzia di stampa nata per raccontare un territorio, quello romano e metropolitano, molto ricco di appuntamenti, notizie, resoconti dalle istituzioni, dai corpi sociali intermedi, dalle associazioni", ha concluso Pappagallo.
L'editore Liotti, dal canto suo, ha riepilogato ai presenti le tappe che hanno portato al blocco dei pagamenti degli stipendi: un "calvario" durato almeno un paio d'anni, secondo la sua ricostruzione, e che è passato attraverso delle vertenze con la cassa di previdenza dei giornalisti (Inpgi), la perdita di importanti commesse presso le pubbliche amministrazioni centrali e locali, contenziosi con Equitalia.
Oltre ai componenti della commissione, ha preso parte all'audizione il presidente del Corecom Lazio, Michele Petrucci. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio