Regolarizzazione occupanti Ater, in commissione il punto sulla situazione nelle aziende

Rilevata una interpretazione difforme sulle norme che regolano il calcolo di quanto dovuto dagli occupanti.

L'entrata del Consiglio regionale del Lazio. 01/12/2020 -

Una panoramica sulla situazione della sanatoria delle occupazioni senza titolo negli alloggi delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale e sulle diverse modalità di applicazione delle norme da parte delle sette Ater del Lazio. Lo ha fatto stamani con un'audizione dei direttori Ater la commissione Urbanistica, politiche abitative e rifiuti del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Marco Cacciatore.
Lo stesso Cacciatore, introducendo la riunione, ha invocato “maggiore uniformità nell'applicazione della norma”, con particolare riferimento al calcolo degli arretrati, “se necessario anche attraverso l'emanazione di linee guida da parte dell'assessorato”.
Subito dopo è partito il giro di interventi dei direttori delle Ater, che ha messo in evidenza un quadro disomogeneo, in ragione della differente dimensione delle aziende, ma anche per una interpretazione divergente della legge che regola la sanatoria.
Per cui
Alfio Montanaro (Ater Frosinone) ha spiegato che la sua azienda si attiene alla lettera della legge e per concludere la domanda di sanatoria chiede i cinque anni di affitto precedenti e la relativa sanzione, mentre Michele Pace (Ater Roma) ha spiegato che la legge prevede questo, ma visto che non dice nulla sugli affitti relativi agli anni precedenti, per i quali l'azienda abbia interrotto i termioni della prescrizione, secondo la loro interpretazione restano crediti da esigere. “In caso contrario – ha dichiarato – l'Ater di Roma si troverebbe a dover giustificare una perdita di circa 320 milioni di euro”. subentri, ampliamenti 21 richieste.
Paolo Ciampi
(Ater Latina) ha invece puntato l'attenzione sugli effetti che le norme sull'ampliamento del nucleo familiare e sui subentri provocano sulla disponibilità degli alloggi: “Aver allargato le maglie riduce la quantità di abitazione che tornano disponibili e fa ridurre il monte canoni, che è già il più basso a livello nazionale”.
La tornata degli interventi è stata conclusa da
Alberto Voci (assessorato Urbanistica e casa), secondo il quale “le aziende non hanno un atteggiamento univoco nei confronti della normativa regionale, Roma, ovviamente, ha un peso notevole. Se sarà necessario cercheremo di introdurre un norma che faccia chiarezza nella prossima finanziaria”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio