Politiche giovanili: sulla proposta di legge si prosegue con le audizioni

Claudio Gessi, direttore pastorale Lazio cita papa Francesco, "occorre cambiare la logica, i giovani sono il presente non solo il futuro"
25/05/2021 -

Continua in commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione e diritto allo studio, il ciclo di audizioni in merito alla proposta di legge n. 176 del 2 agosto 2019 "Disposizioni in materia di politiche giovanili”.

 Dopo una breve introduzione della presidente Eleonora Mattia, si sono susseguiti gli interventi a sostegno della legge perlopiù definita opportuna, strategica e in linea con le disposizioni nazionali ed europee in materia di politiche giovanili.

In particolare per l’Acli regionale è intervenuta Lidia Borzi, che dopo aver ricordato il prezzo pagato a seguito dell’emergenza sanitaria proprio dai giovani,  ha proposto alcune integrazioni sui temi per combattere la povertà educativa, sulle competenze trasversali,  casa e lavoro, soft skill e  creazione di un network per l’alternanza scuola lavoro.

Claudio Gessi, direttore pastorale Lazio si è invece soffermato sui percorsi di formazione e  ricordato l’attività della pastorale ispirati ai principi espressi da papa Francesco, ovvero considerare i giovani il nostro presente, non solo il nostro futuro, da qui la necessità di coinvolgere i giovani per un patto di corresponsabilità e affinché non siano solo destinatari delle politiche giovanili, ma protagonisti.

Per il Progetto Policoro Lazio, Alessandro Scappellino ha suggerito di integrare il testo con riferimenti alla nuova cultura del lavoro, quello rivolto al rispetto dell’ambiente collegato a quello dell’economia e del sociale, ha inoltre parlato di orientamento universitario, Next generation Eu, della necessità di fare rete con tutte le associazioni che si occupano di tematiche del bene comune, infine per l’imprenditorialità giovanile ha parlato dei contributi a fondo perduto, come debito buono.

Per Chiara Subrizi di Economy of Francesco Lazio, giovane economista, se è vero che nella legge ci sono elementi che vanno a contrastare la disuguaglianze, è anche vero che occorre cambiare le politiche giovanili, mettendo al centro i giovani con momenti di ascolto e guardare a una strategia più complessiva  partendo da tre tappe: mappatura dei bisogni, nei diversi territori, dal centro alle periferie, per capire quali sono i vulnus, programmazione partecipata e monitoraggio. Restituendo ai giovani un ruolo primario, non solo di consulto postumo quando le politiche sono state decise.

Sull’importanza dell’industria creativa, sui punti di aggregazione dei giovani come può essere la musica e il teatro sono interventi Giorgio Sangiorgi Meeting degli indipendenti, partner di Lazio Sound, Dominio pubblico, Cinico disincanto,  Luca Fornari per ATCL Lazio, associazione teatrale fra i comuni del Lazio. Sull’inclusione nel mondo del lavoro, anche per i giovani stranieri e  sulla casa, si è soffermata la referente del Movimento italiani senza cittadinanza,

Pompeo Leone del Cusi ( Centro Universitario sportivo italiano), ente presente sul territorio in modo capillare grazie ai diversi atenei del Lazio, ha parlato della proposta di legge come strumento di facilitazione per l’avviamento al lavoro e per l’inclusione, mentre Gabriele Ferreri per l’associazione nazionale giovani innovatori, ha parlato di allineamento nella filosofia e negli intenti della legge, capace di garantire il patto intergenerazionale e ha definito strategico il ruolo del Forum giovani, che auspica con una rappresentazione il più possibile trasversale, non solo vicina alla politica.   A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio