Piano territoriale paesistico regionale, ambientalisti: fare in fretta rispettando regole

Seconda tornata di audizioni con le associazioni in commissione Urbanistica. Ritirato il decreto di nomina del presidente Ater Frosinone.
25/02/2021 - Approvare velocemente il Piano territoriale paesistico regionale, rispettando le regole, per avere norme a prova di ricorso. Questa, in sintesi, la posizione delle associazioni ambientaliste illustrata durante l'audizione nella commissione Urbanistica del consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marco Cacciatore.

L'audizione è stata introdotta dallo stesso presidente che ha ricordato l'iter stabilito dalla commissione nelle sedute precedenti e dall'assessore all'Urbanistica, Massimiliano Valeriani, che ha spiegato le novità che derivano dalla nuova intesa con il ministero per i Beni e le attività culturali.
Per le associazioni sono intervenuti Anna Maria Bianchi (Carte in regola), Emilio Giacomi (Italia Nostra), Rodolfo Bosi (Vas) e Mirko Laurenti (Legambiente Castelli romani). In generale è emersa la necessità di approvare in fretta il nuovo Ptpr, anche se rimangono molte perplessità sulla procedura seguita e sul contenuto dell'intesa, soprattutto per quanto riguarda la tutela del centro storico di Roma. "Serve un Piano a prova di ricorso al Tar", hanno chiesto a gran voce.
Perplessità a cui ha risposto la direttrice regionale Manuela Manetti che ha assicurato come tutto il percorso sia stato concordato con il Mibac.
La consigliera Gaia Pernarella (M5s) ha ringraziato le associazioni intervenute: "Una bella espressione di civismo. Questo non è il piano che avremmo voluto – ha spiegato – ci auguriamo che almeno la procedura questa volta sia stata rispettata fino in fondo. Per questo abbiamo chiesto di audire anche il Mibac".

In precedenza, l'assessore Valeriani ha annunciato il ritiro del decreto di nomina del presidente dell'Ater della provincia di Frosinone, in seguito alla segnalazione della consigliera Pernarella che ha evidenziato un possibile vizio di legittimità dell'atto stesso. "E' grave che arrivi un atto incompleto – ha dichiarato Pernarella – non si può nominare un presidente senza una proceduta di evidenza pubblica". A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio