Piano territoriale paesistico regionale, forte preoccupazione delle associazioni imprenditoriali

Audizione in commissione Urbanistica, chiesta a gran voce la riapertura di un tavolo con il ministero.

Lavori edili. 22/02/2021 -

Grande preoccupazione per l'intesa raggiunta fra la Regione Lazio e il ministero per i Beni e le attività culturali (Mibac), intesa che, a detta degli imprenditori rischierebbe di bloccare investimenti e nuove attività Questo il senso dell'audizione che si è svolta oggi nella commissione Urbanistica del consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marco Cacciatore, sul Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr). In apertura il presidente Cacciatore ha fatto il punto sulla situazione attuale: la commissione ha deciso di inviare il Piano in aula e di audire al tempo stesso tutti gli interessati in maniera da avere un quadro più preciso in vista dell'esame del provvedimento da parte del Consiglio regionale.

Oggi è stata la volta degli imprenditori. Sono intervenuti Ance Lazio, Aniem Lazio Confapi, Federlazio Industria estrattiva, Confagricoltura Lazio, Federbalneari Lazio e Sib Lazio sud. Unanime, come accennato, l'insoddisfazione e unanime anche la richiesta: approvare un proroga che permetta di riaprire un tavolo fra Regione e il ministero sui punti più contestati. In particolare sull'articolo 63, che riguarda i piani urbanistici vigenti e la loro conformità al Ptpr. Il rischio paventato è quello di mettere il Lazio in una condizione di inferiorità rispetto alle altre Regioni. Una soluzione che non convince l'assessore all'Urbanistica, Massimiliano Valeriani, che ha parlato di “intesa molto migliorativa rispetto alle condizioni di partenza, che il Consiglio può approvare o bocciare, ma non si possono prorogare norme ormai scadute”. Secondo Antonio Aurigemma (FdI), al contrario, “si può modificare la norma di legge, in maniera da poter lavorare: il potere legislativo del Consiglio regionale non può essere esautorato”. Una visione opposta a quella di Gaia Pernarella (M5s): “E' falso che la Regione non possa intervenire sul Ptpr, può farlo, nel rispetto della norma nazionale, con norme più restrittive di quelle fissate. Dobbiamo lavorare per dare agli imprenditori strumenti per un nuovo tipo di approccio per utilizzo del nostro territorio”.
“In futuro serve un grande patto per lo sviluppo fra Regioni e Governo – ha dichiarato Marietta Tidei (gruppo misto) – ma adesso dobbiamo riconoscere che i nostri margini di agibilità sono molto ridotti”.

In chiusura dell'audizione il presidente Cacciatore, dopo aver ringraziato le associazioni presenti, ha ricordato i prossimi appuntamenti con gli ambientalisti e il Mibac. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio