Erosione costiera, in commissione la situazione a Ladispoli e Ostia

Sostenere le spese per la pulizia degli arenili dopo le mareggiate, la richiesta di Ladispoli. Quattro gli interventi posti in essere per il “mare di Roma”, in attesa dello studio per la zona di Levante.
Una veduta della spiaggia di Capocotta, nella Riserva naturale del litorale romano. 15/02/2021 - La XII Commissione - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione, presieduta da Sergio Pirozzi, si è riunita oggi pomeriggio per due audizioni proposte dal consigliere Fabrizio Ghera (FdI), una su Ladispoli, l’altra su Ostia.

Lo scorso dicembre, la costa di Ladispoli ha subito forti mareggiate che hanno riversato tonnellate di rifiuti di ogni genere dai corsi d’acqua. Intervenire a sostegno del comune con una partecipazione alle spese per pulire gli arenili dai rifiuti – soprattutto canne, tronchi e materiale plastico - portati in particolare dal fosso Vaccina, da un lato; dall’altro porre in essere un intervento strutturale per la manutenzione di tutto il reticolo fluviale che si riversa sulla costa di Ladispoli, le richieste alla Regione del sindaco e il vice sindaco della cittadina in provincia di Roma, Alessandro Grando e Pierpaolo Perretta.

“L’erosione costiera è un’altra tematica”, ha aggiunto Ghera, con la richiesta che si intervenga in modo non emergenziale, poiché “nei comuni costieri queste situazioni si ripetono ad ogni mareggiata”.

Richieste alle quali si sono associati il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli, e Ruggero Barbadoro, Presidente provinciale FIBA Conferesercenti.

Quanto al reticolo fluviale però, se la Regione Lazio è competente per i corsi d’acqua maggiori, come Tevere e Aniene, dove, ha spiegato Sergio Celestino dell’assessorato regionale ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, “la Regione sta sperimentando con successo le barriere anti-rifiuto”, la competenza dei corsi d’acqua secondari sta in capo al Consorzio di bonifica della città metropolitana. Tuttavia, insieme a Antonio Battaglino della Direzione Lavori Pubblici, stazione unica appalti, risorse idriche e difesa del suolo, si sono resi disponibili a valutare la sperimentazione di questo metodo, possibile solo per i corsi d’acqua non a regime torrentizio 

“Bene la possibilità di sperimentare le barriere”, ha detto il consigliere Ghera, ma poiché in caso di calamità come le mareggiate occorre pulire le spiagge, nel bilancio si potrebbe trovare una parte della soluzione “senza lasciare i comuni da soli a risolvere il problema”.

D’accordo il presidente Pirozzi che ha ricordato una proposta di modifica di legge “sulla scorta di quanto già fatto dall’Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia che dà la possibilità a chiunque di raccogliere il materiale legnoso, quello che facevano i nostri padri, i nostri nonni. Modifica però - ha spiegato Pirozzi - che non è stata presa in considerazione”, con l’auspicio che oggi “trovi il giusto ascolto dell’assessorato soprattutto all’ambiente. Se si prevedesse una normativa si risolverebbero tanti problemi”.

Quanto al problema dell’erosione, Celestino ha ricordato 6milioni e 200mila euro assegnati dalla Regione a Ladispoli, “di cui il 20 per cento in due annualità trasferito al comune. Una cifra importante, siamo in attesa della progettualità da parte del comune”. Il progetto approvato è in fase di revisione, ha spiegato il sindaco Grando, “per ampliare il raggio d’azione delle barriere antierosione. Purtroppo questi fondi non erano e non sono sufficienti a coprire tutta la costa di Ladispoli. Servirebbe poco per completare questo progetto per tutti i chilometri interessati”, ha detto.

Il tema dell’erosione costiera coinvolge anche Ostia, dove gli operatori balneari sono in gravi difficoltà dopo le ultime mareggiate, in particolare nella zona di levante, fino a Capocotta e Castelporziano dove è situata la tenuta presidenziale. Accelerare le iniziative dell’assessorato, la richiesta di Ghera.

Di “danni ingenti e situazione drammatica” ha parlato la presidente del Sib Confcommercio Rosella Pizzuti: “alcune strutture non hanno più spiaggia. In questo momento di pandemia abbiamo ancora più utenti, abbiamo bisogno di risposte immediate”. Sono due milioni i romani che si riversano sul “mare di Roma”, ha aggiunto Barbadoro, chiedendo a che punto è la Facoltà di Ingegneria del mare dell’Università di Roma Tre alla quale la Regione ha commissionato, oltre al Piano di difesa della costa di tutto il Lazio, anche uno studio su Ostia levante.

Uno stato di disagio, che coinvolge anche il quartiere idroscalo, confermato anche dal presidente della commissione Ambiente del X Municipio, Francesco Vitolo, il quale, come anche il Presidente Federbalneari Roma Renato Papagni e il presidente Assointrattenimento Lazio Giancarlo Bornigia, ha sollecitatol’avvio anche di interventi di ripascimento per riprendere le attività in vista della prossima stagione balneare”.

“Nella gestione del rischio non si pensa mai a una mitigazione ma solo all’emergenza”, è intervenuta Ilaria Falconi, ricercatrice esperta in tematica ambientale per l’associazione Marelibero del X Municipio, che ha suggerito “una visione multidisciplinare e avviare un progetto sperimentale come il tecnoreef, applicato a Latina”.

Quanto alla scogliera di Ostia ponente, si tratta, ha spiegato Celestino, di un intervento da un milione 400 mila euro per il quale si è già svolta la gara e sono in corso le verifiche di prammatica. “I lavori partiranno a breve”, ha assicurato. Per l’Idroscalo, un intervento da 1milione500mila euro, “la consegna del cantiere è avvenuta”. Ad altri due lavori imminenti vanno 2milioni di euro. “Il punto dolente da sempre è Ostia Levante - ha spiegato Celestino - Il progetto dei famosi pennelli che incontrò resistenze non si fa più. Qual è l’idea complessiva per Ostia levante? La soffolta (strutture modulari in cemento armato, posate e accostate sul fondale marino, ndr) che ha funzionato per Ostia centro, è il tipo di intervento che immaginiamo di fare per Levante con gli opportuni adeguamenti, nessuno vuole generare erosione nella tenuta di Castelporziano”. In questo modo la Regione, supportata dai tecnici dell’Università del Mare, “i migliori che potevamo scegliere”, pensa di “chiudere il sistema di lotta all’erosione costiera nel X municipio”, con lavori stimati in 20milioni di euro.

Poiché “c’era un parere contrario della Riserva”, la consigliera Michela Di Biase (Pd) ha chiesto di ricevere dall’assessorato il progetto Ostia Levante soffolta, “per ricostruire la vicenda”. Per Di Biase, occorre garantire in modo doveroso la fruizione del mare di Roma, ma c’è anche il tema della messa in sicurezza: “il mare è arrivato a ridosso della strada. Non possiamo perdere tempo, bisogna agire con il massimo della celerità”.

Anche per il consigliere Enrico Cavallari (Gruppo misto), intanto occorre fare i lavori urgenti, poi concentrarsi sul progetto generale. 

L’assessorato fornirà la documentazione relativa ai quattro interventi già decisi, mentre è in attesa del progetto del Prof. Leopoldo Franco dell’Università Roma Tre che verrà fornito appena disponibile.

“In questi due anni e mezzo si è corso dietro i problemi, non c’era un piano generale delle coste, lo abbiamo voluto come commissione e come assessorato. Dall’altro lato il problema delle gare, le aspettative degli operatori non coincidono con i tempi della PA”, ha concluso Pirozzi sollecitando gli operatori intervenuti a presentare eventuali ulteriori osservazioni. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio