In IX commissione sono state audite le associazioni Family Day e Giuristi per la Vita

Per le associazioni  la proposta di legge sarebbe un doppione legislativo. 
05/02/2021 -

Le associazioni Giuristi per la vita e Family Day sono state audite questa mattina in IX commissione, presieduta da Eleonora Mattia, sulla proposta di legge  "Norme per promuovere l'uguaglianza e per prevenire e contrastare le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere".

Una proposta di legge pleonastica e inutile” così è stata definita da Gianfranco Amato dell’associazione Giuristi per la vita. “Siamo il paese con il maggior numero di leggi al mondo – ha proseguito  Amato -  la legge non va usata per motivi ideologici, questa proposta di legge norma su principi già stabiliti dall’ art.3 della Costituzione, ma anche su leggi in cui è già intervenuto il legislatore nazionale, mi chiedo che senso abbia affermare che la Regione garantisce senza alcuna discriminazione di genere i servizi ai cittadini, come la previsione di un osservatorio che già esiste a livello nazionale, questa legge ha il merito di moltiplicare gli apparati burocratici”

A fargli eco Pietro Varesi presidente nazionale Family Day, che nella sua relazione ha ribadito come la proposta di legge regionale si innesta su leggi e principi già esistenti, “le fonte del principio democratico lo abbiamo nella nostra costituzione – ha dichiarato -  esistono già norme a tutela di reati contro lesbo omo e trans”. Entrando nello specifico, Varesi ha  parlato degli art 8 e 11 della pl come  discriminatori, e in contrasto con la libertà educativa.  In conclusione Varesi ha parlato di  “ambiguità di un testo, con molte voci di spesa, disseminate in tutta la legge e  riservate a un solo tipo di discriminazione”.

Il consigliere Daniele Giannini (Lega) nel suo intervento ha parlato di una proposta di legge con un iter anomalo considerata la velocità  con cui è stato portato avanti e per lo sbilanciamento delle associazioni audite. “Questa ipertrofia normativa ha finalità ideologiche – ha dichiarato Giannini -  cmagari soddisfa qualche lobby, ma la Regione Lazio deve farsi portavoce di tutti i cittadini, le discriminazioni vanno combattute tutte allo stesso modo, non ci sono minoranze di serie A e B”. Dello stesso parere Fabrizio Ghera (FdI) e Chiara Colosimo (FDI)

La consigliera Gaia Pernarella (M5S) pur apprezzando gli interventi ha ribadito la necessità di legiferare in materia, “in fase emendativa cercherò di portare alcune delle proposte ascoltate oggi,  ma voglio altresì precisare  che  non ci stiamo al fatto che si dica che la proposta di legge sia  un testo ideologico, ciascun gruppo ha le proprie sensibilità, nessuno toglie ai consiglieri il diritto di occuparsi di altri fenomeni di discriminazione, non deve diventare una lotta tra discriminati”.

Al fine della seduta la presidente Eleonora Mattia ha confermato la proroga per la presentazione degli emendamenti, così come richiesto dai consiglieri dell’opposizione.

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio