Ater provincia di Roma, la situazione sotto la lente della commissione decima

Ma il discorso si è esteso alle Ater nel loro complesso, con l'assessore Valeriani che ha illustrato le linee di intervento regionale.
Il presidente Cacciatore in una foto di repertorio. 14/01/2021 - Affrontato oggi in X Commissione - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti,  presieduta da Marco Cacciatore, il tema della situazione finanziaria dell’Ater della Provincia Di Roma. Una serie di incontri sulle Ater sono in programma, ha detto il presidente: le Ater hanno problemi di bilancio, e quella di Roma ovviamente ha una parte preponderante, ma anche la situazione delle altre è analoga,  ha aggiunto Cacciatore. Il direttore Direttore generale della Ater Provincia di Roma, Luigi Bussi, ha confermato in effetti che l’azienda si trova in pessime acque e non riesce a garantire la risposta alle esigenze del territorio. A ciò l’assessore all’Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti della regione Lazio, Massimiliano Valeriani, ha risposto che si sta pensando a un prestito con Cassa depositi e prestiti per dare ossigeno alle Ater, ma anche ad anticipazioni regionali; inoltre un adeguamento dei canoni si rende ormai necessario e il superamento delle 7 aziende verso una unica va anch’esso affrontato.

La questione nasce, per Valeriani, da una situazione incoerente a livello normativo nazionale: le Ater sono edilizia residenziale pubblica  pagata coi soldi dei cittadini, ma hanno natura privata, a livello proprietario, quindi sono soggette a tassazione come i privati. Il Lazio si sta impegnando per far risolvere questo equivoco. Le Ater hanno autonomia gestionale e le regioni non possono finanziarle, ha proseguito Valeriani; 600 milioni di debiti erano già quelli esistenti all’insediamento di questa giunta regionale per l’azienda di Roma, per la quale è in esecuzione uno sforzo di rientro. La seconda per dimensioni è quella della provincia di Roma, di cui ci si sta ora occupando, che ha un debito di 25 milioni di euro con l’erario e di quasi altrettanto coi fornitori.

Esiste poi però il tema dei canoni: nonostante, ha proseguito Valeriani, i canoni non vengano pagati, in molti casi, la loro entità è ormai irrisoria e quindi si rende necessario un loro adeguamento. Pur nella difficoltà del momento, non si andrebbe a colpire troppo l’utenza, trattandosi di canoni che comunque resterebbero molto inferiori ai livelli di mercato. L’incidenza dei canoni è un fattore importante per la salute della Ater, come dimostrano i casi di Latina, o di Viterbo, dove, con minore morosità, le difficoltà delle aziende sono meno gravi. Non soddisfacente però per Valeriani anche l’andamento del piano delle vendite, strumento previsto per far fronte ai problemi di liquidità delle aziende; purtroppo, a differenza che a Roma, non si può usare lo strumento della valorizzazione dei beni di pregio, che nel caso della provincia sono esigui. In prospettiva futura, ha detto ancora Valeriani, c’è anche l’operazione bonus 110 per cento, che punta a riqualificare in modo importante il patrimonio residenziale pubblico.

A seguire, Pierpaolo Rocchi della direzione regionale ha riassunto gli interventi che si stanno compiendo per le Ater, a partire dalle urgenze. La delibera sui canoni era pronta, ha confermato inoltre Rocchi, ma l’arrivo della pandemia ha consigliato di congelarla. Il direttore Bussi ha confermato quanto detto da Rocchi a proposito degli interventi che si stanno realizzando per l’Ater Provincia di Roma.

Tra i consiglieri, Laura Cartaginese della Lega ha detto risultarle che i vertici delle Ater abbiano richiesto aiuto alla Regione più volte; naturalmente le ricadute sui lavoratori sono la preoccupazione maggiore, ma anche i mancati pagamenti ai fornitori determinano  ricadute negative sulla salute delle aziende private. Questa audizione deve essere un punto di partenza per risolvere il problema, ha detto la consigliera rivolta all’assessore: soprattutto, non c’è solo l’Ater di Roma in questo tipo di situazione, ha aggiunto la consigliera, stavolta rivolta soprattutto al presidente Cacciatore.

Problemi “annosi”, ha definito quelli delle Ater Massimiliano Maselli di Fratelli d’Italia, e su cui bisogna finalmente agire; ad esempio, con l’adeguamento dei canoni, di cui si parla da anni senza che si prenda una decisione. Ma anche il commissariamento senza fine di alcune aziende non contribuisce a garantire una gestione efficiente degli enti. Non può non esserci, secondo Maselli, una responsabilità di questa Giunta, che governa la regione dal 2013 ormai, e che deve, come prima cosa da fare, garantire la governance di tali enti.

Sulle nomine, Cacciatore ha ricordato che la questione è in questo momento  in mano alla presidenza dell’Aula, dopo che sono scaduti i termini fissati nei bandi del 2018. Valeriani ha aggiunto tra le motivazioni del ritardo il fatto che già all’epoca si pensava a un superamento del sistema delle 7 aziende distinte, verso una unica, cosa poi procrastinata per motivi di opportunità politica, e anche per questo le nomine si sono arenate. Ma, insieme alle nomine, anche questo processo va ora rimesso all’ordine del giorno, ha concluso l'assessore. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio