Lazio, piano rifiuti: la Regione ascolti i territori, si riparta dalla conferenza dei servizi

Oggi le associazioni e i comitati a difesa dell'ambiente in audizione con proposte e istanze per il piano rifiuti
Una discarica di rifiuti. 13/05/2020 -
Si è svolta oggi, in modalità telematica, l'audizione con le associazioni rappresentative dei cittadini e di tutela del territorio in commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, presieduta da Marco Cacciatore, in merito alla proposta di deliberazione consiliare n. 40 del 10/12/2019, il cosiddetto “piano rifiuti”. 
Presente per la Direzione regionale politiche ambientali e ciclo dei rifiuti l’ingegnere Leonide Tocchi. Ha aperto la seduta Marzia Marzoli di Italia nostra, sezione di Tarquinia, ed è lei a ricordare che nel merito del piano si è già detto tutto fino al 5 marzo,  poi, però, con l'emergenza Covid19 si è bloccato tutto.  "Siamo venuti per sapere se - ha spiegato Marzoli -  la Regione è pronta con la ripresa delle conferenza dei servizi, se ha pronti ii pareri da presentare in conferneza e se ha un cronoprogramma".  
"L'obiettivo di queste audizioni - ha spiegato il presidente Cacciatori (M5S) - è ascoltare le istanze dei territori per poterle poi inserire nel piano e/o comunque condividerle con la commissione e la giunta".
Luigino Bocchi di Borgo San martino, Cerveteri, parla della discarica di Cupinoro, e di quanto la zona sia già altamente compromessa quindi chiede alla Regione se ha un piano per questo comprensorio e se sì qual è?. 
Sulle note vicende giudiziarie della società  Sep di Pontinia, sequestrata e commissariata , si è soffermato Pasqualino Pisano dell'associazione  Salute e ambiente di Pontinia. "La provincia di Latina è fortemente impattata da diversi tipi di impianti - ha dichiarato -  la Sep nel corso degli anni non ha prodtto perfomance, piuttosto, ha prodotto inquinamento, aziende del genere non portano valore aggiunto, non rispettano le prescrizioni. Chiediamo che gli impianti esistenti possano dare il servizio e la perfomance che gli compete. Finchè i rifiuti saranno sul libero mercato, non potremo mai avere una gestione trasparente per questo auspichiamo la via degli impianti pubblici, sorvegliati dai comitati". In conclusione Pisano ha sollecitato la Regione a razionalizzare la distribuzione degli impianti ha indicato come la provincia di Latina  sia già fortemente compromessa dalla presenza di diversi impianti di discariche, biogas e compostaggio.
Luigi Cellini del comitato Mazzocchio ha porposto di inserire nel piano rifiuti il blocco alle aziende in caso di inquinamento  e che venisse loro impedita la ripresa delle attività fino al ripristino delle modalità d'azione secondo la legge. 
Si è dichiarato sul piede di guerra il comitato il Boschetto, Maccalè di Priverno, comprensorio di  cinque comuni che ha già pagato per anni la presenza degli impianti con miasmi nauseandi e alla notizia che la Sep riaprirà, ribadisce la propria contrarietà. "La Sep non garantisce gli standard di qualità, ascoltate i suggerimenti che vengono dal territorio, non vogliamo un centro direzionale che decida per tutti". 
Dello stesso tenore l'interventoi diEmilio Altobelli, Il Fontanile di Sonnino, il quale ha ribadito quanto in questi anni le aziende private hanno anteposto il loro interesse a quello dei cittadini, occorre dare maggiore autonomia agli enti locali per bloccare questo trend non più tollerabile. 
 Ilenia Borace di Aprilia,  si è detta pronta a voler portare a conoscenza della Commissione Europea e della Corte di giustizia  europea la condizione del piano rifiuti del Lazio, di come in  in una città come Aprilia possano insistere 4 impianti tra centrali biogas e discariche, di quanto sia improtante  parlare di ridurre i rifiuti.
 Al termine delle audizioni diversi interventi dei consiglieri da Angelo Tripodi ( Lega) che  ha parlato di un piano rifiuti della Regione come un libro dei sogni, " ascoltiamo i territori che vengono sistematicamente inascoltati dalla Giunta", al consigliere  Enrico Fort e (Pd) che replica  in disaccordo sul definire libro dei sogni il nuovo piano rifiuti. Forte spiega   come in privincia di Latina "abbiamo bisogno di un centro di stoccaggio, si lavori ad incentivare la raccolta differenziata, costruire condizioni nel rispetto della salute dei cittadini, e dall'altra chiudere tutte le partire che possono danneggiare i cittadini". 
Gaia pernarella (M5S),  ha auspicato un focus sulla situazione della provincia di Latina con 4 impianti problematici. Poi, ha fatto notare come il piano rifiuti, almeno nella parte generale, sembri un piano condivisibile, ma che poi nel particolare non è così, "nel piano - ha chiarito la Pernarella - ci  troviamo gli stessi impianti che sono già sul territorio, non si riesce a dare maggiore trasparenza, la Regione Lazio ha fatto una nota  in cui lamenta che i terrtiori stanno facendo delle rimostranze, qui a fare le rimostrazne ci sono i comuni, la provincia , la Asl e quindi borgo Montello non si deve aprire". 
Eugenio Patanè (Pd) ha precisato come la Regione dovrebbe arrivare all'autosufficienza del ciclo rifiuti, e che il piano regionale prevede già le zone bianche, ovvero la lista delle aree idonee per nuovi impianti, indicate dagli stessi comuni. 
Al termine dei lavori il presidente Marco Ccciatore ha esortato i comitati ad inviare le note e le proposte a tuti i consiglieri componenti la commissione. 
Erano presenti: Laura Cartaginese ( Lega), Giuseppe Simeone (fi).  
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio