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Approvata mozione per iniziative a favore del Tibet



08/03/12 - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, il 29 febbraio ha approvato a maggioranza, contrari Ivano Peduzzi e Fabio Nobile (Fds), dopo un lungo dibattito in aula, la mozione 328 che prevede l'adozione di iniziative sulla drammatica situazione del Tibet in occasione del 53° anniversario dell'insurrezione di Lhasa, inclusa l'esposizione della bandiera del Tibet nella settimana dal 3 al 10 marzo 2012. Nel corposo contenuto della mozione, nella parte delle considerazioni, si leggono i principi ispiratori: "il rispetto dei diritti umani, la libertà di religione e la libertà di associazione sono tra i principi irrinunciabili dei Paesi membri dell'Unione Europea e rappresentano una priorità per la sua politica estera con anche il supporto delle istituzioni nazionali, regionali e locali".

La mozione impegna la presidente della Regione, Renata Polverini e la Giunta affinché vengano condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare il governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle autorità civile e religiose del Tibet che vivono in esilio, in primis il Dalai Lama. Invitare, inoltre, le autorità cinesi a porre fine al sostegno di politiche che minacciano la lingua, la cultura la religione, il patrimonio e l'ambiente del Tibet. Ad esporre la bandiera del Tibet nella sede della Giunta regionale nella settimana dal 3 al 10 marzo 2012.

La mozione è stata presentata grazie all' iniziativa dei Consiglieri Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella e di Isabella Rauti, Pdl, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell'Intergruppo sul Tibet ed era stata firmata da trenta consiglieri di quasi tutti i gruppi politici. Il testo della mozione chiede che vengano attivate in tutte le sedi iniziative contro tutte le forma di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare il governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo con le autorità civile e religiose tibetane che vivono in esilio.

E' stato anche votato un emendamento a maggioranza che chiede che la Regione interrompa i rapporti commerciali con la Cina. Il Consiglio, infatti, ha accolto inoltre la proposta del consigliere regionale del Pdl, Pier Ernesto Irmici, che impegna la Regione Lazio ad attivarsi per far sospendere l'approvvigionamento di beni prodotti nella Repubblica Popolare Cinese, ovvero realizzati con materie prime provenienti dalla Cina. La sospensione dei prodotti cinesi si riferisce a tutti gli uffici regionali, alle agenzie regionali, agli enti pubblici dipendenti e alle società e altri enti privati a partecipazione regionale. Principi ispiratori della mozione "il rispetto dei diritti umani, la libertà di religione e la libertà di associazione", che "sono tra i principi irrinunciabili dei Paesi membri dell'Unione Europea e rappresentano una priorità per la sua politica estera con anche il supporto delle istituzioni nazionali, regionali e locali".

Dichiarazione di Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei, Presidente dell'Intergruppo sul Tibet al Consiglio Regionale del Lazio: "Questa iniziativa promossa da tutti i membri dall'Intergruppo sul Tibet del Consiglio Regionale del Lazio fa parte della campagna "Le Regioni italiane per il Tibet" che prevede il deposito della stessa Mozione in tutti i Consigli Regionali italiani con richiesta di esporre la bandiera del Tibet in tutte le sedi regionali d'Italia. Sabato 10 marzo, in occasione del 53° Anniversario dell'insurrezione di Lhasa, è previsto un sit-in nonviolento davanti alla sede dell'Ambasciata cinese di Roma. Ringraziamo inoltre tutti i consiglieri regionali che hanno sostenuto questa importante iniziativa in difesa dei diritti umani e per sostenere il popolo tibetano. Ringraziamo il Presidente del Consiglio e i colleghi consiglieri per l'attenzione e sensibilità dimostrata al tema dei diritti umani in Tibet".

Dichiarazione di Isabella Rauti, (PDL) , Vice Presidente dell'Integruppo sul Tibet al Consiglio Regionale del Lazio: "La storia dell 'occupazione del Tibet è metafora del paradosso tra ciò che la società contemporanea afferma e quello che tollera ed accetta: il fatto che diritti umani vengono sanciti ma non sempre tutelati. Nell'era della globalizzazione non possiamo accettare che proprio i diritti non vengano ovunque riconosciuti e rispettati; dovunque si violino i diritti , bisogna riaffermarli . L'occupazione cinese del Tibet, cominciata nel 1959, ha colpito in modo particolare i bambini e le donne attraverso le sterilizzazioni forzate e gli aborti; un autentico genocidio, che il fiero
popolo nomade del Tibet ha subìto venendo rinchiuso in aree non coltivabili di cemento , nei campi di lavoro , nelle carceri. Si sono condannate persone per motivi religiosi e politici. La comunità internazionale , il mondo associativo, le istituzioni per prime devono agire e reagire come previsto dalla Mozione approvata e come confermato dalla manifestazione promossa per il 9 marzo a Roma, in condivisione con tutte le assemblee legislative regionali e le associazioni pro Tibet".




 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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