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Nuova Consulta femminile: fumata bianca in Consiglio regionale



20/06/12 - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese (Pdl), ha approvato il rinnovo della Consulta femminile per le pari opportunità, organismo consultivo statutario della Regione Lazio, nato per promuovere la parità giuridica tra uomini e donne e il superamento di ogni discriminazione. Sono state ammesse 188 associazioni operanti sul territorio. La Consulta, che deve essere rinnovata ogni quattro anni, è composta da una rappresentante effettiva designata da ogni associazione che indica anche due membri supplenti. Eventuali altre richieste di ammissione potranno essere presentate anche successivamente, come previsto dalla legge istitutiva della Consulta (legge regionale 58 del 1976), e come ha ricordato all'Aula il presidente della la IX Commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), illustrando il lavoro istruttorio svolto dalla commissione da lui presieduta.


L'elenco delle 175 associazioni ammesse, a seguito dell'istruttoria della IX commissione conclusosi a febbraio dello scorso anno, è stato integrato dal presidente Abbruzzese con altre tredici associazioni, che inizialmente erano state escluse - come CGIL Roma e Lazio e CISL Lazio - , per presunta carenza di documentazione o altri errori formali, provocando vivaci proteste da parte dell'opposizione in IX commissione. L'eco lontano di tali proteste è giunto nell'Aula per bocca di Tonino D'Annibale (Pd) il quale ha parlato di gestione "quasi personalistica" della commissione presieduta da Perazzolo. Secondo D'Annibale, dopo un anno e mezzo, la situazione si è sbloccata, e quindi l'Aula ha potuto procedere al rinnovo della Consulta, solo grazie all'intervento del presidente Abbruzzese.


E proprio Abbruzzese non ha potuto fare a meno di esprimere la propria soddisfazione: "Sono felice - si legge in una nota - che dopo due anni di stasi il Consiglio sia riuscito a procedere al rinnovo di questo suo importante organismo, che rappresenta da sempre la sede idonea a realizzare gli opportuni coordinamenti e scambi di esperienze onde migliorare le attività che competono alla nostra Assemblea legislativa in termini di pari opportunità".


"Dalla data della sua costituzione, 1976, ad oggi - ha spiegato Abbruzzese - il numero degli organismi che la Consulta rappresenta è andato sempre crescendo, a testimonianza del riconoscimento dell'attività svolta nella promozione delle pari opportunità. Questo in linea con il nuovo orizzonte della valorizzazione della parità di genere promosso ormai da diversi anni anche dall'Unione Europea, che vuole una società capace di valorizzare il talento femminile e la sua rappresentanza dovunque e non solo limitatamente a contesti unicamente femminili. La visibilità raggiunta dalla Consulta femminile regionale per le pari opportunità negli ultimi anni, infatti, ha consentito alla Regione Lazio di diffondere al meglio le informazioni utili al proseguimento della parità di genere mediante una rete di comunicazione sociale ed interregionale tale da renderla un interlocutore privilegiato, non solo da parte delle commissioni e dalle consulte per le pari opportunità delle altre regioni, ma anche da parte del ministero dell'Istruzione, università e ricerca, del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, del dipartimento nazionale per le pari opportunità e non meno del Cnel e dell'Istat.
Ringrazio l'Ufficio di presidenza uscente per l'intensa attività che ha saputo svolgere in questi ultimi 5 anni contribuendo alla crescita sociale della nostra regione, agevolando l'integrazione ed il coinvolgimento di quella straordinaria e strategica potenzialità costituita dalle donne del Lazio quali soggetti attivi di una nuova progettualità dello sviluppo. Alla nuova Consulta che si andrà a costituire - ha concluso Abbruzzese - continuerò a garantire il mio pieno sostegno.".



 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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