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Cinecittà, mozione unanime per il rilancio degli studios romani



Cinecittà occupata dai lavoratori (foto Omniroma)02/08/12 - Cinecittà deve rimanere un polo cinematografico d'eccellenza e devono essere evitate improprie utilizzazioni del sito. Questo il senso della mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, dopo l'audizione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori degli studios romani che si è svolta stamane in commissione Lavoro.

La mozione su Cinecittà, all'ordine del giorno del Consiglio, era stata presentata da Fabio Nobile (Fds) e altri consiglieri dell'opposizione. Ampliata in commissione Lavoro, presieduta da Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), con più di un emendamento dei consiglieri del Pdl Chiara Colosimo e Pier Ernesto Irmici, e infine ulteriormente limata in conferenza dei capigruppo, nella sua versione definitiva impegna la Giunta regionale, "ad operare, per la propria competenza in materia urbanistico - edilizia, affinché le aree residue del compendio storico di Cinecittà siano utilizzate per lo sviluppo delle attività produttive industriali proprie di Cinecittà stessa, evitando il rischio di improprie utilizzazioni volte ad una valorizzazione commerciale estranea al rilancio del polo cinematografico più importante d'Italia e d'Europa, impedendone, inoltre, ogni mutamento della destinazione d'uso.".

Il Consiglio, inoltre, impegna la Giunta "a promuovere un'azione che impegni il Governo a disporre del patrimonio immobiliare pubblico Cinecittà costituito da edifici storici e di più recente costruzione e da terreni liberi, in funzione delle finalità industriali e culturali per le quali sono sorti e comunque nel pieno rispetto delle norme vigenti che regolano l'utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico di tipo storico e monumentale (...); ad operare affinché non venga data attuazione alle cessioni dei rami d'azienda, che comportino il trasferimento dei lavoratori, prima dell'apertura di un tavolo formale con le parti sociali e le istituzioni pubbliche". La mozione infine impegna la Regione Lazio "a farsi promotrice di un'iniziativa presso le competenti autorità affinché Cinecittà Studios venga soggetto a vincolo di natura culturale, e comunque a non stravolgere la destinazione originaria; e presso il Governo nazionale, assieme al Comune ed alla Provincia di Roma, di una soluzione condivisa affinché gli Studios di Cinecittà tornino in mani pubbliche per realizzarne esclusivamente un luogo di produzione e formazione cinematografica.".

"Di fronte a questa situazione che ci dà preoccupazione sul destino di Cinecittà, metteremo in campo tutte le forze della nostra Regione - ha dichiarato il presidente della IX commissione Lavoro, Perazzolo - Questo hub è uno dei più importanti d'Europa. E' bene quindi non solo che sia salvaguardato ma che ritorni ai suoi fasti.".

Soddisfatto dell'esito della votazione anche il presidente Abbruzzese il quale ha dichiarato: "Con l'approvazione di questa mozione l'Aula si è voluta esprimere formalmente per preservare gli Studios di Cinecittà da eventuali usi edilizi impropri sull'area dove insistono le attività produttive e industriali della società stessa. Un atto - puntualizza Abbruzzese - che intende dare un segnale di rassicurazione verso i tanti lavoratori che sono coinvolti nei progetti aziendali e che impegna la Giunta a formalizzare, se mai ce ne fosse stato bisogno, la volontà di tutelare un patrimonio culturale ineguagliabile per la nostra regione nel campo della cinematografia e più in generale per il tessuto economico e produttivo locale."'.

Ecco il testo della mozione su Cinecittà approvata all'unanimità dal Consiglio regionale del Lazio

MOZIONE

Oggetto: Cinecittà

Premesso che

i terreni e gli immobili di Cinecittà, complesso di teatri di posa di eccellenza e rilievo internazionale, sono di proprietà dello Stato.;

con la privatizzazione risalente al 1997 è stata costituita la Cinecittà Servizi S.p.A, divenuta successivamente Cinecittà Studios S.p.a. i cui soci sono: Luigi Abete, Diego e Andrea della Valle, Aurelio De Laurentis e la famiglia Haggiag, di cui il 20% del pacchetto azionario è detenuto dallo Stato;

nell'anno 2008 è avvenuta la scissione da Cinecittà Studios dell'area post-produzione con la nascita di Cinecittà Digital Factory S.r.l. di cui l'85% del capitale appartiene a Cinecittà Studios, mentre il restante 15% appartiene a Medusa;

il piano immobiliare prevede un albergo con 200 stanze, parcheggi, piscina, centro fitness, palestra di 6.000 metri quadri;

nell'anno 2012 Cinecitta' Studios ha presentato un piano di scissione societaria, con cessioni di ramo d'azienda che comporta la cessione dei lavoratori di Cinecittà Digital Factory s.r.l. alla multinazionale Deluxe e di lavoratori del settore costruzioni scene alla società CAT, confermando il Piano immobiliare di 400.000 mila metri cubi di cemento;

Vista

la grave incertezza occupazionale per i lavoratori coinvolti nei progetti aziendali ed in accordi interaziendali;

la richiesta, avanzata il 5 giugno 2012 dalle Segreterie Regionali di CGIL, CISL e UIL di Roma e del Lazio, di incontro urgente al Sindaco di Roma in merito al progetto industriale più volte verbalmente annunciato dal Presidente del Gruppo I.E.G. Dott. Luigi Abete, riguardante il sito e le attività riconducibili alla società Cinecittà Studios S.p.A. ed alle sue controllate, che implicano notevoli ricadute sociali;

Visto

che il piano industriale presentato assume le caratteristiche della rinuncia alla vocazione produttiva, per identificarne una legata alla rendita immobiliare;

Considerate

le ricadute negative sul piano occupazionale e sulla prospettiva di sviluppo dell'industria cinematografica che prefigurano una rinuncia agli impegni di rilancio presi da Cinecittà Servizi S.p.A. con lo Stato italiano nel 1997;

Valutato che

è divenuto ormai improrogabile per l'insieme delle Istituzioni pubbliche l'investimento di risorse per rilanciare l'industria cinematografica nel nostro Paese, investita da un declino derivante da scelte politiche penalizzanti per l'intero settore, con conseguenze nefaste per l'occupazione e risvolti negativi sul piano socio-culturale;

Cinecittà rappresenta un patrimonio cinematografico, storico, culturale e finanche economico da preservare;

IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

- Ad operare, per la propria competenza in materia urbanistico-edilizia affinchè le aree residue del compendio storico di Cinecittà siano utilizzate per lo sviluppo delle attività produttive industriali proprie di Cinecittà stessa, evitando il rischio di improprie utilizzazioni volte ad una valorizzazione commerciale estranea al rilancio del polo cinematografico più importante d'Italia e d'Europa, impedendone, inoltre, ogni mutamento della destinazione d'uso.
- A promuovere un'azione che impegni il Governo a disporre del patrimonio immobiliare pubblico Cinecittà costituito da edifici storici e di più recente costruzione e da terreni liberi, in funzione delle finalità industriali e culturali per le quali sono sorti e comunque nel pieno rispetto delle norme vigenti che regolano l'utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico di tipo storico e monumentale, come anche stabilito dal codice dei beni culturali (d.lgs. n.42/2004), e in particolare dagli articoli dal 55 al 59.
- Ad operare affinchè non venga data attuazione alle cessioni dei rami d'azienda, che comportino il trasferimento dei lavoratori, prima dell'apertura di un tavolo formale con le parti sociali e le istituzioni pubbliche.
- A farsi promotrice di un'iniziativa presso le competenti autorità affinché Cinecittà Studios venga soggetto a vincolo di natura culturale, e comunque a non stravolgere la destinazione originaria, presso il Governo nazionale, assieme al Comune ed alla Provincia di Roma, di una soluzione condivisa affinché gli Studios di Cinecittà tornino in mani pubbliche per realizzarne esclusivamente un luogo di produzione e formazione cinematografica.

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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