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Inquietante la sentenza della Cassazione su violenza alle donne



03/02/12 - Inquietante, allarmante e assurda, viene giudicata dalla Consulta femminile della Regione Lazio, l'interpretazione della normativa a cui sono addivenuti i giudici della Corte di Cassazione nell'applicazione estensiva della sentenza del 2010, accogliendo il ricorso di R.L. e di L.B. nei confronti dei quali il Tribunale di Roma aveva confermato la custodia cautelare per l'accusa di violenza sessuale di gruppo.

La presidente Donatina Persichetti si appella e scrive alle Ministre alla Giustizia, Paola Severino Di Benedetto, e Lavoro Politiche sociali con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero, affinché si facciano parte attiva nell'approfondimento e nel promuovere eventuali azioni correttive legislative nella direzione dei valori alla base della nostra civiltà.

"La Consulta femminile regionale per le pari opportunità - si legge nella lettera - esprime inquietudine e allarme sociale, oltre che culturale, per gli effetti dell'interpretazione normativa e, pur tenendo conto della mancanza di una sentenza di condanna definitiva, ciò che preoccupa, è il retaggio culturale ancora fortemente radicato anche tra le massime personalità istituzionali che non tengono conto della gravità del fenomeno della violenza sulle donne, già ascrivibile alla negazione dei diritti umani e al rispetto della persona".

Più minaccioso è il messaggio riprovevole che potrebbe insinuarsi nella collettività facendo ritenere i reati di gruppo meno gravi e, quindi, meno perseguibili dalla legge, demotivando le stesse donne a denunciare le violenze subite.

"Temiamo, ulteriormente, che questa sentenza - conclude Persichetti - faccia giurisprudenza vanificando fortemente le azioni finora perseguite (dalle donne e dalle stesse istituzioni) per arrestare un fenomeno che segna un grado di inciviltà dannoso soprattutto per le nuove generazioni".

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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